sabato 31 dicembre 2011

La grande attesa

Ciao a tutti!
Ormai ci siamo, tra poche ore abbandoneremo il 2011 per tuffarci in un nuovo anno!
Le premesse non sono proprio delle migliori, ma il mio incrollabile ottimismo mi porta a credere fermamente che si possa solo migliorare, e magari già nel 2012 qualcosa comincerà ad andare meglio, no?
Beh, oggi però tutte le energie devono concentrarsi sui festeggiamenti di stasera, a partire dal cenone, e non c'è tempo per stare a interrogare l'oracolo o l'oroscopo, per cui vi mando un grande abbraccio e il mio augurio più sincero di trovare tanta serenità nel nuovo anno!!!

BISCOTTINI SALATI ALLO ZAFFERANO


Ingredienti:
100 g. di farina
100 g. di robiola fresca
40 g. di burro
2 cucchiai di parmigiano reggiano
1 tuorlo d'uovo
1/2 bustina di zafferano
sale e pepe q.b.


Procedimento:
In una ciotola versate la farina setacciata, unite la robiola, il parmigiano, il sale, il burro a temperatura ambiente, lo zafferano sciolto in un cucchiaio d'acqua e il tuorlo. Impastate rapidamente il composto, avvolgetelo nella pellicola e fate riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Stendete la pasta a uno spessore di circa 5 mm. Accendete il forno a 180°. Tagliate con una formina o con la rotella da ravioli tanti biscottini e adagiateli sulla placca rivestita di carta da forno.
Cuocete per 10 minuti, finché non saranno leggermente dorati, poi fate freddare e servite in accompagnamento a dei formaggi ben stagionati o al pinzimonio di verdure.



Bon appétit e buon anno!!!

mercoledì 28 dicembre 2011

Crumble di verdure tra gli stravizi di Natale e l'attesa del nuovo anno

Ben ritrovati cari lettori appesantiti!
Mi sembra di vedervi dall'altra parte dello schermo, impigriti e annebbiati dai tour de force culinari imposti in questi giorni, tra le rituali rimpatriate con parenti che non si incontrano esattamente da un anno, i vari convenevoli che stentano a uscire disinvolti dalle nostre bocche, troppo impegnate a masticare torroni stucchevoli, panettoni che si appiccicano sul palato, per non parlare delle portate del pranzo di Natale che scorrevano ininterrotte attraverso tutto tutto lo stivale e oltre, passando dalle crepes (decisamente troppo abbondanti, ma buonissime), ai canederli in brodo, i tortellini in brodo, gli arrosti succulenti, il petto d'anatra, gli sformati per far contenti grandi e piccini (compresi i portatori sani di dentiera che hanno potuto dare un po' di tregua alla mandibola affaticata da tanto masticare), e ancora via con pandoro, panforte, ricciarelli, frutta secca, e spumante a fiumi.
Credo che ben pochi di voi abbiano fatto eccezione, ma spero che per tutti voi sia stato un Natale sereno, nonostante la digestione faticosa!
E in questi giorni di pausa, in cui si torna al lavoro, si pedala più velocemente in bicicletta per smaltire il grasso accumulato, si rumina insalata e si attende la fine dell'anno per ridare slancio ai fornelli e tornare a festeggiare, mi dedico alla preparazione di piatti più light, come la ricetta di stasera, un umile crumble di verdure, arricchito da spezie a dare più gusto.

CRUMBLE DI SPINACI, CAROTE E CECI


Ingredienti:
200 g. di farina 00
100 g. di burro
un pizzico di sale
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
un cucchiaio di semi di zucca
un cucchiaino di curry
un cucchiaino di cumino nero
300 g. di spinaci cotti
300 g. di ceci già cotti
2 carote
mezza cipolla bianca
olio evo
sale e pepe q.b.


Procedimento:
Mondate le carote e la cipolla e affettatele finemente, poi fate cuocere in una padella con poco olio evo. Quando saranno morbide, aggungete gli spinaci sminuzzati e i ceci, fate insaporire, salate e pepate a piacimento, poi spegnete il fuoco e tenete da parte.
Nel frattempo preparate il crumble. Setacciate la farina, unite un pizzico di sale, il curry, i semi di zucca e di cumino nero e impastate con il burro ben freddo a tocchetti, fino a ottenere un composto sbricioloso.
Adagiate le verdure in una pirofila e copritele uniformemente con il composto di crumble, poi infornate a 180° per una mezz'ora, o comunque finché la superficie sarà ben dorata.


Ottimo come piatto unico, o come contorno a una fettina di petto di pollo, rigorosamente ai ferri, dato il periodo!
Bon appétit!!!

mercoledì 21 dicembre 2011

... Perché la mamma è sempre la mamma

Ciao a tutti!
E' cominciato il countdown per il Natale, molti di voi stanno già pensando a come apparecchiare la tavola per il 25, altri come me hanno appena finito la corsa all'ultimo regalo e hanno già messo tutto sotto l'albero, altri ancora stanno definendo i dettagli del pranzo... insomma, come si fa a non pensare al Natale?
A essere sincera, fino a qualche anno fa lo spirito natalizio mi pervadeva fin dai primi giorni di dicembre, il Natale aveva per me un che di magico, con tutte le sue luci e colori, il freddo tenuto fuori dalla porta con un bel camino sempre allegro a scaldare l'anima, per culminare con il giorno tanto atteso in cui tutta la famiglia si dedicava a fare l'albero. Quello era un momento magico, il rituale prevedeva di mettere su un bel disco di musica classica, da Tchaikovskij a Beethoven o Chopin,e poi via, mio padre metteva le lucine con una perizia quasi scientifica, mia madre i festoni e io le palline (che venivano puntualmente ritoccate dai parents, perché "sono tutte appiccicate in un punto e altre zone sono troppo vuote!"). Ognuno aveva il suo ruolo, ma il momento più bello veniva quando si spegnevano le luci e, zac, ecco l'atmosfera di Natale! E poi ancora, le aspettative dei regali, e io che fremevo ogni volta che i miei uscivano per fare acquisti, nella speranza che incontrassero Babbo Natale a cui chiedere il giocattolo tanto agognato (e che bravo poi Babbo Natale, che mi accontentava quasi sempre). Bei ricordi, davvero.
Purtroppo non è più possibile recuperare la magia di quei giorni, anche se la trepidazione si è in qualche modo conservata, trasformandosi nella frenesia dei regali da fare (e non più da ricevere) e del menu da approntare, pronti a stupire e a deliziare palati di grandi e piccini.
E oggi, in questa nostalgica atmosfera di amarcord, tra le lucine intermittenti dell'albero, con Rino che gioca tra le palline, vado a raccontarvi un piatto che la mia mamma preparava nelle occasioni di festa, rendendomi contenta matta da quanto era (e lo è ancora) buono. Questa ricetta è sua, io l'ho ereditata, ma solo le sue mani e la sua sapienza le danno un sapore estatico che nessun altro può imitare.

SPAGHETTI ALLA CHITARRA CON SUGO DI FUNGHI E NOCI

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di spaghetti alla chitarra (o tagliatelle fresche, ancora meglio)
20 g. di porcini secchi
1 scalogno
olio evo
un bicchierino di marsala secco
100 ml. di panna
un pizzico di noce moscata
gherigli di noce
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Anzitutto ammollate i funghi in una bacinella con acqua calda per circa un quarto d'ora, o comunque finché non risulteranno ben morbidi.
Fate appassire lo scalogno tagliato a fetine sottili in una casseruola con un filo d'olio, poi aggiungete i funghi scolati e strizzati. Fate rosolare qulache minuto, poi sfumate con il marsala, salate e pepate e fate cuocere una decina di minuti. Se asciugasse troppo aggiungete qualche cucchiaio di acqua dei funghi. In seguito aggiungete la panna, una grattugiata di noce moscata e a fine cottura i gherigli di noce sminuzzati grossolanamente.
Cuocete la pasta al dente, scolatela direttamente nella casseruola, fate insaporire per qualche minuti nella casseruola con il sughetto, rifinite con una macinata di pepe e, a chi piace, una spolverata di parmigiano reggiano. Servite rigorosamente fumante.


Un piatto ricco, ma dal sapore delicato e molto festaiolo, ottimo per alimentare la magia di queste giornate prefestive, ma soprattutto il ricordo incancellabile della mia infanzia spensierata, grazie anche ai manicaretti di mamma!!!
Bon appétit!!!

domenica 18 dicembre 2011

Crema al mascarpone con scorzette d'arancia

Ciao a tutti!
Spero abbiate trascorso un buon fine settimana, magari come me assorbiti dall'ansia di comprare regali poco meditati ma intelligenti in negozi troppo affollati e disordinati da acquirenti frettolosi e ansiogeni...
Finalmente stasera ho messo mano anche al menu di Natale in collaborazione con mia suocera e la zia di Paolo, così nei prossimi giorni tra i vari impegni potrò organizzare la tempistica per preparare tutto. Questo mi dà una gran pace, mi piace organizzarmi e riuscire a far tutto nei tempi stabiliti, mi fa sentire a posto, realizzata. Anche perché ultimamente vivo di imprevisti, di orari imprevedibili e non ho molto tempo per cucinare slow o per dedicarmi allo svago più ozioso e ricreativo. Ma com'è ovvio la preparazione del pranzo di Natale ha i suoi tempi, imprescindibili, per cui questa settimana farò di tutto per non sconvolgere la tabella di marcia che mi sono già appuntata, che comprende gli ultimissimi regali da fare e gli impegni ai fornelli, sempre belli caldi. Oltre naturalmente a tutto il resto.
Sono già stanca al solo pensiero, per cui, per rilassarmi, vi racconto subito la ricetta di un bel dolcino, facile facile e ovviamente golosissimo, scovata su una delle mie riviste preferite, A tavola.

CREMA AL MASCARPONE CON SCORZETTE D'ARANCIA


Ingredienti:
170 g di mascarpone
2 tuorli
120 g di zucchero
1 bustina di vanillina
15 cl di panna fresca 

Per le scorze sciroppate
la scorza di 1 arancia e mezza non trattata
70 g di zucchero
7 cl di acqua

Procedimento:
Con un pelapatate prelevate la scorza dalle arance (solo la parte colorata), tagliatela a julienne con un coltello affilato e fatela sbollentare per 3 volte partendo da acqua fredda.
Inun pentolino fate uno sciroppo facendo bollire l'acqua con lo zucchero, unite le scorzette di arancia sbollentate e cuocete a fuoco bassissimo per 20 minuti. Al termine togliete le scorzette dal fuoco e fatele raffreddare nello sciroppo.
Montate i tuorli con lo zucchero e la vanillina e, quando saranno bianchi e spumosi, aggiungete prima il mascarpone e dopo poco la panna; montate bene il composto a neve ferma.
Suddividete il composto in quattro coppette e lasciate riposare in frigorifero per 3 ore, affinché la crema si solidifichi.
Al momento di servire decorate con le scorzette candite, ben scolate dallo sciroppo.


Buonissima, potrebbe ben coronare un fine pranzo natalizio, con quel suo profumo di arancia che accende la tavola di colore e manda in estasi il palato!
Bon appétit!!!



venerdì 16 dicembre 2011

Lasagne con pane carasau

Ciao a tutti e buon inizio di weekend!
Oggi, prima di metterci ai fornelli, vi  lascio un frammento di Clarice Lispector, in assoluto una delle mie scrittrici-guida, che ho tanto studiato e che ogni volta che rileggo mi suggerisce sempre nuovi interrogativi e nuove risposte. Un vero miracolo della letteratura.

MANGIARE, MANGIARE
Non ho idea di come siano le case delle altre famiglie. Nella mia tutti parlano di mangiare. "E' tuo questo formaggio?" "No, è di tutti." "E' buona la crema di mais?" "Buonissima." "Mamma, di' alla cuoca di fare il cocktail di scampi, glielo insegno io." "E tu come fai a sapere  come si fa?" "L'ho mangiato e l'ho capito dal sapore." "Oggi voglio mangiare solo zuppa di piselli e sardine." "Questa carne è troppo salata." "Non ho fame, ma se comperi il pepe mangio."  No, mamma, mangiare al ristorante costa troppo, e poi preferisco la cucina di casa nostra." "Cosa c'è da mangiare per cena?"
No, la mia non è una casa metafisica. Nessuno qui è grasso, ma difficilmente si perdona un piatto preparato male. In quanto a me, non faccio che aprire e chiudere il borsellino per tirare fuori i soldi per la spesa. "Ceno fuori, mamma, ma lasciami qualcosa  da parte." Per quel che mi riguarda, penso che sia giusto che in un focolare si mantenga sempre il fuoco sempre acceso per ogni evenienza. La casa degna d'una famiglia è quella in cui, oltre a mantenere il fuoco sacro  dell'amore ben acceso, si tengono pronte le pentole sul fuoco. Il fatto è che a noi semplicemente piace mangiare. Ed è con orgoglio che mi sento la mamma della casa del cibo. Oltre a mangiare, parliamo molto  di ciò che succede in Brasile e nel mondo, parliamo del vestito più adeguato in determinate occasioni. Siamo un focolare.

Alzi la mano chi di voi non è d'accordo con Clarice!
E ora, giusto per non smentirsi, prepariamo le pentole sul fuoco e mettiamoci al lavoro!

LASAGNE DI PANE CARASAU CON SPINACI E GORGONZOLA

Ingredienti:
100 g. di pane carasau
brodo vegetale
500 g. di spianci cotti
200 g. di gorgonzola dolce
una bustina di zafferano
sale e pepe q.b.


per la besciamella:
50 g. di farina
50 g. di burro
500 ml. di latte
noce moscata
sale


Procedimento:
Preparate la besciamella formando prima il roux di farina e burro e poi amalgamando bene il latte caldo. Aggiustate di sale e noce moscata e a fine cottura aggiungete la bustina di zafferano per ottenere una besciamella gialla e molto profumata.
Nel frattempo bagnate leggermente il pane carasau nel brodo (la consistenza deve restare piuttosto croccante), tritate gli spinaci e riducete il gorgonzola a dadini.
Cominciate a comporre le lasagne. Sul fondo di una pirofila leggermente unta d'olio adagiate il pane carasau, poi coprite con uno strato di besciamella, un po' di spinaci e un po' di dadini di gorgonzola. Continuate così fino a ottenere circa 4 strati, terminando con la besciamella e qualche dadino di zola. Infornate a 180° per un ventina di minuti.


La foto non rende giustizia alla bontà del piatto, ma la velocità con cui si prepara e la soddisfazione che dona alle papille mi ha proprio conquistata. Davvero da rifare!!
Bon appétit!!!

martedì 13 dicembre 2011

Biscottini di castagne e nocciole

Ben ritrovati!
Settimana dura, tanti impegni di lavoro, il brutto tempo che mi costringe a spostarmi in macchina, con il traffico perennemente bloccato che mi snerva, il Natale che incombe e io che devo ancora comprare i regali senza avere la più pallida idea di come investire al meglio i pochi denari stanziati, la crisi economica ed etica che sembra non aver mai fine... il miglior rimedio rimane comunque quello di rifugiarsi tra le pagine di un buon libro, o al calduccio della mia cucina dove trovo sempre qualcosa di buono da preparare, al riparo dal brutto mondo che freme oltre la porta di casa.
E visto che ormai non si può più fare a meno di parlare di cibi natalizi, tra gingerbread, panettoni e dolcetti ipercalorici, oggi apporto anch'io il mio modesto contributo - modesto non tanto in termini calorici, visto che gli ingredienti sono piuttosto sostanziosi - con questi biscottini a base di nocciole e farina di castagne, ma senza uova.

BISCOTTINI DI CASTAGNE E NOCCIOLE

Ingredienti:
200 g. di farina di castagne
80 g. di farina 00
20 g. di farina di nocciole
20 g. di cacao amaro
1 bustina di lievito per dolci
120 ml. di latte
80 g. di burro
100 g. di zucchero
100 g. di cioccolato fondente al 70%
25 g. di granella di nocciole

Procedimento:
Tagliate a pezzi il burro ammorbidito e lavoratelo con lo zucchero fino a ottenere un composto morbido e spumoso. Setacciate le farine con il cacao, incoroporate al composto, aggiungete il latte intiepidito e da ultimo il lievito. Impastate finché non sarà omogeneo e fate riposare il frigo per almeno mezz'ora.
Stendete la pasta a uno spessore di 3-4 mm.  ricavando dei biscotti con delle formine a piacere. Infornate a 180° per 10-15 minuti.
Nel frattempo sciogliete il cioccolato a bagno maria. Una volta sfornati i biscotti e lasciati freddare, intingeteli nel cioccolato fuso e distribuitevi sopra la granella di nocciole. Lasciateli quindi soldificare su un foglio di carta da forno. Per conservarli più a lungo riponeteli in un barattolo a chiusura ermetica.


Il sapore intenso di farina di castagne si sposa alla perfezione con le nocciole e il cioccolato e la loro fragranza è perfetta per inzupparli in una tisana agli agrumi bollente!
Bon appétit!!!

giovedì 8 dicembre 2011

Nel segno della tradizione: il baccalà alla vicentina

Ciao a tutti e buon 8 dicembre!
Spero abbiate trascorso una buona giornata di riposo, magari qualcuno di voi ha già finito di comprare i regali di Natale! Io quest'anno sono in netto ritardo, complici vari fattori, quali il troppo lavoro che non mi lascia tempo di gozzovigliare tra le vetrine compilando una lista mentale dei cadeaux, e mi rode perché so che dovrò ridurmi all'ultimo minuto a comprare tutto di corsa, col rischio di non fare scelte affrettate e poco adatte a chi dovrà riceverlo. E poi ancora la crisi, grande protagonista sulla bocca e nelle tasche di tutti noi, che ci costringe a ridimensionare il budget per questo Natale su tutta la linea, rinunciando magari a un pranzo opulento o ai regali più tecnologici. Beh, per quest'anno il mio problema principale è questo spirito natalizio che ancora latita, vuoi perchè ho troppo lavoro - speravo di fare ponte e stare a casa fino a lunedì, e invece niente, sigh - vuoi perché dati i tempi bui che si prospettano di giorno in giorno sempre più bui, non ho proprio voglia di festeggiare. In ogni caso oggi siamo riusciti  a fare l'albero, con grande gioia di Rino che si aggirava curioso tra festoni, lucine e palline, senza però fare danni, per fortuna!
Ma veniamo alla sostanza.
Oggi vi racconto il piatto forte della cena di qualche sera fa, che ha riscosso un vero successo tra i miei ospiti esigenti, il baccalà alla vicentina, secondo l'antica ricetta tramandata dalla Confraternita del Baccalà alla Vicentina, di cui vi riporto la ricetta che ho eseguito alla lettera.

BACCALÀ ALLA VICENTINA


Ingredienti per 4 persone:
500 g. di stoccafisso secco
2 cipolle bianche
500 ml. di olio evo
3 sarde sotto sale
½ litro di latte fresco
poca farina bianca
g. 50 di formaggio grana grattugiato
un ciuffo di prezzemolo tritato
sale e pepe

Per la polenta:
500 g. di farina di mais bianca
1,5 l. di acqua
sale grosso

Procedimento:
Ammollate il baccalà in acqua fredda, cambiandola ogni 4 ore, per 2-3 giorni, poi tagliatelo a quadrotti.
Affettate finemente le cipolle, rosolatele in un tegamino con un bicchiere d’olio, aggiungete le sarde tagliate a pezzettini; quando sono ben dorate spegnete il fuoco e aggiungete il prezzemolo tritato.
Infarinate i vari pezzi di baccalà, irrorati con il soffritto preparato, poi adagiateli senza sovrapporli in  un tegame di coccio o alluminio oppure in una pirofila (sul cui fondo si sara’ versata, prima, qualche cucchiaiata di soffritto); ricoprite il pesce con il resto del soffritto, aggiungendo anche il latte, il grana grattugiato, il sale, il pepe.
Unite l’olio fino a ricoprire tutti i pezzi, livellandoli.
Cuocete a fuoco molto dolce per circa 4 ore e mezzo, muovendo ogni tanto il recipiente in senso rotatorio, senza mai mescolare. Questa fase di cottura, in termine “vicentino” si chiama “pipare”.
Nel frattempo preparate anche la polenta facendo bollire l'acqua, aggiungendo il sale e versando la farina a pioggia al bollore. Cuocete per circa 45 minuti finché non si stacca dai bordi della pentola, poi componete il piatto.


Esageratamente buono e molto delicato, da accompagnare con un buon bicchiere di vinho verde portoghese, asprigno e frizzantino, adorabile!
Bon appétit!!!

domenica 4 dicembre 2011

Salsa di mele

Ben ritrovati a tutti!
Sono reduce da un bel weekend, ricco di tanti ingredienti, un concerto di pianoforte a quattro mani - eseguito da due amiche diplomate al famoso Conservatorio Boccherini - con musiche di Schubert, Debussy, Liszt, Poulenc, una bella cenetta tra amici con tanto buon cibo, una visita al Lucca Digital Photo Festival in cui ho potuto ammirare le bellissime foto del World Press Photo - una selezione delle migliori foto scattate dai più celebri fotoreporter nei luoghi più caldi del pianeta, davvero toccante - e la rievocazione storica di uno personaggi più controversi della storia della mia città, Lucrezia Buonvisi - una nobildonna vissuta a cavallo tra 500 e 600, ingiustamente accusata di aver ucciso il marito, che il processo storico di oggi, con tanto di PM e difesa togati, hanno redento e definitivamente assolto.
Ogni tanto queste scorpacciate culturali si rivelano necessarie per sentirmi più completa, più armonia con la parte umanista di me - sempre reclusa in un angolino - e anche per dimenticare per qualche ora tutti i problemi che affliggono questo momento sociale, in cui il baratro economico e culturale è una realtà che ci attanaglia senza scampo.
Ma veniamo alla ricetta di oggi.
Vi racconto una salsa tedesca molto semplice, tratta dal libro di Allan Bay, Cuochi si diventa, ed. Feltrinelli, che ho proposto ieri sera come antipasto in accompagnamento a due tipi di pecorino stagionato, uno sardo e l'altro amiatino, ma che ben si accompagna anche a tutte le carni, arrosto o brasate.

SALSA DI MELE


Ingredienti:
3 mele
il succo di 1 limone
1 cucchiaio abbondante di zucchero di canna
un pizzico di cannella a piacere
qualche chiodo di garofano
mezza cipolla dorata
1 dl. di vino bianco
1 cucchiaino di senape facoltativo (io rustica)


Procedimento:
Pelate le mele, tagliatele a dadini e mettetele in un ciotola con il succo di limone. Fatele cuocere in una casseruola con lo zucchero, la cannella, i chiodi di garofano, la cipolla tritata e il vino bianco, per circa 10 minuti. Volendo, potete passarla con il mixer, io l'ho lasciata così, anche perché le mele tendono a ridursi in purea da sole. Aggiungete il cucchiaino di senape e conservate in barattolini di vetro.


Davvero eccezionale sui formaggi, è stata molto apprezzata anche dai miei ospiti!
Nei prossimi giorni vi racconterò il prosieguo culinario di questa cena, promesso. Per ora gustatevi questa foto di Rino, sempre più grande e sempre più giocherellone!



Bon appétit!!!

mercoledì 30 novembre 2011

Maccheroncini al radicchio rosso e salsiccia

Ciao a tutti!
Oggi post sintetico...
Il preludio alla ricetta di oggi è una brevissima poesia del premio Nobel 2011 Tomas Tranströmer.

Tracce

Come quando un uomo è così immerso in un sogno
che mai, ritornato al suo spazio,
ricorderà di esserci stato.

E ora andiamo in cucina!

MACCHERONCINI AL RADICCHIO ROSSO E SALSICCIA

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di pasta tipo maccheroncini
2 piccoli cesti di radicchio rosso
1 salsiccia di Matraia
un goccio di Chianti rosso
sale e pepe nero q.b.
olio evo
un pizzico di noce moscata
parmigiano reggiano Vacche Rosse


Procedimento:
Mentre riscaldate l'acqua per la pasta, mondate il radicchio, lavatelo e tagliatelo in striscioline. In una padella capiente fate soffriggere la salsiccia sminuzzata con le mani in poco olio, poi aggiungete il radicchio. Fate insaporire mescolando bene, poi sfumate con il vino rosso e alzate la fiamma. Aggiustate di sale e pepe, aggiungete un pizzico di noce moscata e continuate la cottura per una decina di minuti.
Nel frattempo cuocete la pasta al dente, poi finite di cuocerla direttamente in padella risottandola.  A fine cottura mantecate con abbondante parmigiano e impiattate bollente.




Semplice semplice e genuina! Vi consiglio di accompagnare questo piatto con un buon bicchiere di Chianti Santa Cristina Superiore 2009, speciale!
Bon appétit!!!

lunedì 28 novembre 2011

Crema al cioccolato e clementine

Buon lunedì a tutti!
Ah, che fatica iniziare una nuova settimana frenetica e impegnativa dopo il bellissimo weekend appena trascorso!
Già, perché sabato ho avuto l'enorme fortuna di andare a Bologna a vedere il concerto di Paul Mc Cartney. Ragazzi, che mito! Tre ore intense di musica e di spettacolo sensoriale da estasi, con molti brani dei Beatles cantati a squarciagola tra lacrime di commozione e la consapevolezza di aver toccato con mano un pezzo di storia che resterà per sempre... Non avrei mai pensato di potermi emozionare tanto!
E ancora ieri, a spasso per la mia città alla meravigliosa manifestazione del Desco, tra golosissimi stand di affettati, salumi, vini, olio, pane, tutto all'insegna della tradizione e della qualità dei produttori locali. Davvero impossibile resitere agli assaggi del prosciutto Bazzone, del lardo rosa, delle salsicce di Matraia, del pane di castagne, dell'olio appena franto, dei necci di farina di castagne con ricotta di pecora fresca...e il prossimo weekend si replica!
Oggi quindi è normale che il ritorno alla routine lavorativa sia stato un po' problematico! Dunque avevo proprio bisogno di tirarmi su il morale con un dolcino, veloce veloce ma supergoloso, che ho scovato tra le pagine della rivista "Cucina naturale".

CREMA AL CIOCCOLATO E CLEMENTINE


Ingredienti:
1 clementina
50 g. di zucchero
50 g. di cioccolato fondente al 70%
50 g. di fecola di patate
20 g. di cacao amaro in polvere
500 ml. di latte di soia (o parzialmente scremato)
un pizzico di cannella in polvere
fiocchi d'avena agglomerati per guarnire

Procedimento:
Ricavate dalla clementina la scorza grattugiata.
Setacciate la fecola, il cacao, la cannella, versate in un pentolino e aggiungete lo zucchero e la scorza grattugiata, poi incorporate il latte mescolando con una frusta. Mettete il pentolino sul fuoco al minimo, mescolate finché non giunge a ebollizione e la crema si addensa. Togliete dal fuoco e fate raffreddare.
Aggiungete il cioccolato a scaglie alla crema, versate in 4 coppette e conservate in frigo. Al momento di servire guarnite con spicchi di clementine e con fiocchi d'avena zuccherati (o del crumble sbriciolato).


Davvero quello che ci vuole per tuffarsi nello stress in attesa che arrivi di nuovo il weekend, ahimé troppo lontano... per fortuna c'è la cioccolata!!!
Bon appétit!!!

venerdì 25 novembre 2011

Crêpes ripiene di funghi e ricotta di bufala

Ciao a tutti!
E finalmente un'altra settimana se ne sta andando. Sono state giornate pesanti, che in alcuni momenti sembravano non finire mai, e invece... zac, ecco che d'improvviso arriva il weekend, e io tutt'a un tratto mi scopro stanchissima e svuotata d'ogni energia. Già lo so che questo sabato volerà troppo in fretta, ma farò di tutto perché il tempo scorra il più lentamente possibile, perché ho la fortuna di andare a Bologna a vedere Paul Mc Cartney! Dopo la giornata di ieri in cui si è celebrato il ventennale dalla scomparsa del mio grande mito adolescenziale, Freddie Mercury, la cui musica mi ha cullata per oltre un decennio - al limite del fanatismo religioso - e che ho vissuto con una forte stretta al cuore e il nodo in gola, ho davvero bisogno di un altro mito a risollevarmi l'umore...
A tal proposito, prima di andare in cucina per raccontarvi il piatto di oggi, vi lascio questo sottofondo musicale, un brano intramontabile, la colonna sonora ideale per questo periodo lievemente caotico.




CRÊPES RIPIENE DI FUNGHI E RICOTTA DI BUFALA


Ingredienti:


Per le crêpes:
3 uova
250 g. di farina
500 ml. di latte
40 g. di burro fuso
un pizzico di sale


Per il ripieno:
50 g. di porcini secchi
uno scalogno
100 g. di ricotta di bufala Tenuta Vannulo 
125 g. di mozzarella di bufala Tenuta Vannulo
olio evo
sale e pepe nero q.b. 
un goccio di marsala secco
un pizzico di noce moscata
qualche foglia di prezzemolo fresco


Per la besciamella:
500 ml. di latte
50 g. di burro
50 g. di farina
noce moscata
sale

Procedimento:
Preparate la pastella per le crêpes, mescolando le uova con il latte, la farina e il pizico di sale. Dopo aver fatto riposare per una mezz'oretta al fresco, unite il burro fuso e cuocete le crêpes (ne verranno circa 12).
In seguito preparate il ripieno. Mettete i funghi in ammollo in acqua tiepida, poi soffriggete lo scalogno in poco olio, unite i funghi, fate rosolare, sfumate con il marsala e cuocete per una decina di minuti. A fine  cottura salate, pepate, aggiungete il prezzemolo tritato grossolanamente e fate intiepidire, dopo di che aggiungete la mozzarella a dadini e la ricotta, mescolando bene fino a ottenere un ripieno omogeneo.
Preparate la besciamella scaldando il latte e unendolo in seguito al roux di farina e burro. Rifinite con la noce moscata (io abbondo) e il sale.
Farcite le crêpes, ripiegatele come preferite e adagiatele in una pirofila. Coprite con la besciamella e fate gratinare in forno a 180° per una ventina di minuti, finché non saranno ben dorate.




E' risaputo che le crêpes non rientrano tra i soggetti prediletti dei food photographer, ma il loro sapore strepitoso compensa la scarsa estetica!
Suggerisco di accompagnare questo piatto con due bicchieri di vino novello San Giocondo, che in questo periodo è un must a tavola  - e va giù da sé!
Bon appétit!!!

sabato 19 novembre 2011

Cavatelli alla zucca e porro

Buon weekend a voi tutti!
Finalmente possiamo respirare, rallentare il ritmo, concederci una passeggiata, un po' di shopping terapeutico e goderci le sempre più brevi ore di luce, prima che l'osurità porti con sé serate fredde e umide che invitano a restare in casa a guardarsi un bel film o a leggere un libro.
E oggi, visto che non voglio rinunciare a lasciarvi un segno della mia presenza - per quanto intermittente, come le lucine di Natale che a breve illumineranno le nostre case e le città, per mia grande gioia - vi parlerò di una ricetta preparata ieri a pranzo, ricca e golosissima.

CAVATELLI CON ZUCCA E PORRO

Ingredienti:
200 g. di cavatelli
400 g. di zucca
1 porro
olio evo
mezza salsiccia
due cucchiai di stracchino
noce moscata
sale e pepe nero
una manciata di noci tritate
un rametto di rosmarino

Procedimento:
Mondate zucca e porro, tagliate a dadini la prima e a rondelle il secondo e fate rosolare in una casseruola, poi aggiungete un po' di acqua calda e fate stufare finché la zucca sarà morbida, quasi sfatta. Schiacciate con i rebbi di una forchetta, salate, pepate e abbassate il fuoco al minimo.
Nel frattempo mescolate la salsiccia con lo stracchino fino a ottenere una crema omogenea, poi unite il composto alla zucca, e spolverate di noce moscata.
Cuocete i cavatelli in abbondante acqua salata, secondo i tempi di cottura indicati sulla confezione - io circa un quarto d'ora - scolate al dente, versate nella casseruola con il sughetto, mantecate per alcuni minuti, aggiungendo un po' di acqua di cottura della pasta se asciugasse troppo, unite i gherigli di noci tritati, il rametto di rosmarino e servite caldissimo.



Ma quanto sarà buono l'autunno con tutti questi colori e profumi?
Bon appétit!!!

giovedì 17 novembre 2011

Vellutata di broccoli con cialda di polenta e bacon croccante

Ben ritrovati a tutti voi navigatori golosi!
Questa settimana mi sento di buonumore, sono oberata di lavoro con le sue annose questioni che ancora stentano a trovare risposta - e credo proprio che non troveranno mai un approdo sicuro - ma sono riuscita a ritagliare più tempo per me, per i miei pensieri e riflessioni che necessitano di farsi spazio nei vari cassetti di questa testolina. Beh, indubbiamente sono lontani quei tempi in cui potevo concedermi delle passeggiate sulle mie adorate Mura con un bel cd nelle cuffie a ritmare le elucubrazioni siderali sul senso della vita. Oggi mi scopro ogni giorno sempre più pragmatica e aderente a una quotidianità materiale scandita da orari e incombenze varie, ma credo che, tutto sommato, ciò dipenda dal fatto che l'età della ragione, dell'adultità, comporti responsabilità che non coinvolgono più solo la sfera della soggettività intima e astratta, ma che ci costringono, nel bene e nel male, ad allargare lo sguardo oltre noi stessi. A sentirci parte di un qualcosa di più grande, sia nella sfera privata che sociale. E' qualcosa a cui non possiamo sottrarci, ed è giusto che sia così, perché è continuamente una sfida a migliorarsi. Almeno per me è così.
Ma quanti discorsi oggi, tutto questo sragionare mi ha messo fame! E' ora di andare in cucina e vedere cosa bolle in pentola.

VELLUTATA DI BROCCOLI CON CIALDA DI POLENTA E BACON CROCCANTE


Ingredienti:
2 broccoli
2 patate
4 fette di bacon
olio evo
1 spicchio d'aglio
un pizzico di zenzero
sale e pepe nero
8 fettine di polenta già cotta

Procedimento:
Lavate e mondate le verdure. Scaldate l'olio in un tegame, fate rosolare l'aglio e aggiungete i broccoli e le patate tagliati a dadini; fate cuocere per 3-4 minuti, quindi coprite con acqua calda. Salate, pepate e fate cuocere con il coperchio a fuoco moderato per una quarto d'ora circa. Togliete dal fuoco, eliminate l'aglio e frullate con il mixer.
Nel frattempo in un padellino fate cuocere le fettine di bacon finché non saranno ben colorite e croccanti, mentre fate grigliare le fettine di polenta (io l'ho preparata un giorno prima) in forno o su una griglia.
Ponete di nuovo sul fuoco la vellutata, aggiungete un pizzico di zenzero, aggiustate di sale se necessario, poi impiattate in ciotoline monoporzione, guarnendo con il bacon e la polenta.


Un piatto unico fantastico, in cui il broccolo assume un tono molto soft e delicato, ma viene decisamente esaltato dal tocco rustico del bacon e della polenta.
Bon appétit!!!

martedì 15 novembre 2011

Risotto all'arancia

Ciao a tutti!
Ed ecco che è arrivato il freddo pungente, quello che entra nelle ossa e che fa battere i denti, quel freddo che ti fa apprezzare il calore di casa, con il camino acceso, le pantofole calde, il plaid di pile mentre si guarda la tv sul divano, e quel freddo che ci fa apprezzare cibi più sostanziosi e succulenti.
Non so voi, ma a me le temperature rigide mettono ancora più fame del normale - una vera tragedia, visto che di solito ho l'appetito di un bufalo a stomaco vuoto - e penso sempre a cosa potrei cucinare di buono, per quanto il tempo a disposizione per mettere in atto le mie creazioni mentali sia sempre ridotto.
In ufficio, nei rari momenti di pausa, con le mie colleghe è tutto un parlare di ricette, ma tu come cucini quello, che cosa hai preparato ieri per cena... e i miei succhi gastrici sono in continuo subbuglio! Stasera a cena ho voluto sperimentare un risotto che mi ha consigliato Laura, e che mi ha davvero incuriosita. Ebbene, Laura aveva ragione, è buonissimo, e dunque non potevo non parlarvene!

RISOTTO ALL'ARANCIA

Ingredienti per 2 persone:
180 g. di riso vialone nano (o carnaroli)
1 arancia non trattata
brodo vegetale
vino bianco secco
40 g. di burro
1 scalogno
sale e pepe bianco
erba cipollina
parmigiano reggiano (io Vacche rosse)


Procedimento:
Pelate l'arancia e tagliate la scorza a striscioline che farete bollire in poca acqua (per eliminare l'amaro), poi spremete l'arancia e tenete il succo da parte.
Nel frattempo in una casseruola fate soffriggere lo scalogno nel burro, aggiungete il riso, fate tostare leggermente, sfumate con il vino bianco e aggiungete il succo d'arancia. Poi fate cuocere normalmente con il brodo. A fine cottura aggiungete le scorzette di arancia sminuzzate (tenetene da parte alcune intere per la decorazione), l'erba cipollina, il sale, il pepe bianco e infine una bella spolverata di parmigiano.


Semplicissimo, molto autunnale, anche se molto fresco al palato, e davvero profumato!
Bon appétit!!!

domenica 13 novembre 2011

Vellutata di zucca

Ciao a tutti voi cari lettori!
Nella speranza che il vostro weekend d'estate di S.Martino sia stato rilassante quanto il mio (tralasciando gli accadimenti politici con tutto lo scompiglio che possono aver creato)- sono praticamente caduta in una sorta di letargo, ho disattivato le funzioni cerebrali e mi sono tuffata in un relax casalingo che mi sta ancora cullando, dondolandomi tra fornelli, buon cibo e tanto vino, ma anche tra calde coperte, of course -, oggi vi lascio prima un bel brano di un noto crooner americano che ha rivisitato in chiave ironica un pezzo dei Sytem of a Down - gruppo che peraltro adoro, ed ecco svelata la parte più rock di me.

Troppo spassoso, vero?
Beh, ora però andiamo in cucina che oggi ci aspetta un piatto davvero speciale, e in piena atmosfera autunnale, per cui ho preso spunto dal sito di Giallo Zafferano.

VELLUTATA DI ZUCCA

Ingredienti:
600 g. di zucca gialla pulita
200 g. di patate
uno spicchio d'aglio
1 scalogno
qualche foglia di basilico
due rametti di timo
qualche foglia di salvia
un rametto di maggiorana
un pizzico di noce moscata
sale e pepe
30 g. di burro
2 cucchiai di olio evo

Procedimento:
Pelate le patate e mondate la zucca, poi riducete entrambe a dadini. Fate rosolare nel burro e nell'olio lo scalogno tagliato a fettine sottili e l'aglio schiacciato, poi unitevi i dadini di zucca e patata e fate ammorbidire mescolando spesso. Aggiungete un po' d'acqua calda (o brodo vegetale), la noce moscata e le erbe aromatiche, salate e pepate e fate cuocere per circa 25 minuti,o comunque finché le verdure saranno morbide.  Afine cottura potete togliere lo spicchio d'aglio prima di frullare il composto con il mixer a immersione. Se la consistenza fosse troppo densa, aggiungete un po' d'acqua, rimettete sul fuoco qualche minuto per omogeneizzare, poi impiattate bollente, accompagnando con un filo d'olio e qualche fetta di pane tostato (io pane di patate della Garfagnana).


Buonissima e cremosissima!
Bon appétit!!!

venerdì 11 novembre 2011

Il castagnaccio

Buon inizio di weekend!
mai come oggi ho desiderato che arrivasse il venerdì sera, dopo una settimana di nervi tesi e incombenze di varia natura!
Oggi vi racconto un nuovo capitolo della cenetta dell'altra sera. E' con viva e vibrante soddisfazione che vi narrerò di un dolce tipico delle mie zone, un dolce "povero" che ha come ingrediente base la preziosa farina di castagne, da cui il nome, "castagnaccio". Una vera prelibatezza, anche se non proprio light.

IL CASTAGNACCIO

Ingredienti:
400 g. di farina di castagne
600 ml. di acqua
un cucchiaio di zucchero
un pizzico di sale
rosmarino
40 g. di uva passa
pinoli
noci
zeste di un'arancia
olio evo

Procedimento:
In una capiente ciotola amalgamate con una frusta la farina con l'acqua, lo zucchero, un pizzico di sale, le noci sminuzzate e un cucchiaio di olio, fino a ottenere una pastella senza grumi.
Ungete una pirofila, versatevi il composto in modo che sia spesso un paio di centimetri, poi cospargete i pinoli, la scorza d'arancia e gli aghi di rosmarino. Rifinite con un giro d'olio e infornate a 180° per una quarantina di minuti, o comunque finché la superficie comincerà a creparsi e a diventare croccante. Servite ancora tiepido.

Prima della cottura

Appena sfornato

Il suo sapore autunnale vi conquisterà, e vi coccolerà in queste serate fredde!
Bon appétit!!!

mercoledì 9 novembre 2011

Filetto di maiale con radicchio rosso caramellato

Ciao a tutti!
Incredibile che riesca a pubblicare due post in due giorni, vero? Ultimamente se riesco a scrivere una volta a settimana è già un successo... beh, oggi ho avuto il pomeriggio libero, ho approfittato del bel sole per sistemare un po' la casa e per stare in cucina tra le adorate pentole. Che bello fare la massaia, quando si può decidere di farlo, e soprattutto quando fare le pulizie non è quel rituale logoro e faticoso, ma un mezzo per togliersi di dosso lo stress e il nervosismo del lavoro, un po' come andare in palestra e finirsi di step in mezzo ad altre decine di sconosciuti sudati e ansimanti. Armata di scopa e bastone ho ripulito la casa, con Rino che mi rincorreva su e giù per le scale. Volete mettere il divertimento?
E il premio per questa giornata produttiva è stata la bella cenetta di stasera, di cui intanto vi racconto il secondo, ispirato a una ricetta letta su un libro - nei prossimi post vi narrerò anche di una splendida vellutata di zucca e un fantastico castagnaccio a cui, da brava toscana, non so mai dire di no.

FILETTO DI MAIALE CON RADICCHIO ROSSO CARAMELLATO


Ingredienti per 2 persone:
400 g. di filetto di maiale
30 g. di burro
uno spicchio d'aglio
un rametto di rosmarino
3 foglie di salvia
mezzo bicchiere di vino bianco secco
il succo di un'arancia
sale e pepe nero
2 cespi di radicchio trevigiano
1 scalogno
aceto di mele
1 cucchiaio di miele d'acacia
olio evo
sale e pepe


Procedimento:
Lavate il radicchio ed eliminate la base, mondate la cipolla e tagliatela a fettine sottili, poi fatela stufare in padella con poco olio. Appena sarà trasparente unite il radicchio tagliato a striscioline, aggiungete il miele e, quando inizia a caramellare, versate l'aceto. Fate evaporare bene, salate, pepate e fate cuocere a fiamma moderata per una decina di minuti.
Nel frattempo massaggiate il filetto con il sale e il pepe, in modo da cospargere la superficie omogeneamente, poi rosolatelo in padella con il burro e lo spicchio d'aglio schiacciato, sfumate con il vino bianco e profumate con il rametto di rosmarino e la salvia spezzettata con le mani. Da ultimo aggiungete il succo d'arancia. Fate cuocere per un quarto d'ora circa, poi lasciate riposare per alcuni minuti, in modo che i succhi interni si ridistribuiscano in tutto il filetto. Affettate il maiale e servitelo sul letto di radicchio caramellato.


Un contrasto di sapori davvero fantastico, l'amaro del radicchio è completamente smorzato dal profumo del miele, in perfetta armonia con la sapidità della carne speziata e tenerissima.
Un piatto veloce, da prepararsi in 20 minuti, e molto adatto anche quando si hanno ospiti a cena che vogliamo stupire!
Bon appétit!!!

martedì 8 novembre 2011

Bocconcini di pollo al porto con anacardi, bulgur e verdure saltate

Ciao a tutti!
Titolo lungo oggi, ma in questi giorni ho accumulato una serie di idee che ho voluto riunire in questo piatto. In effetti ultimamente i nostri pranzi sono a base di panini, toast, insalat, e mentre il mio stomaco reclamava sapori più elaborati e appetitosi, nella mia testolina si andavano affastellando abbinamenti, ingredienti, profumi e sapori che finalmente oggi sono riuscita a concretizzare. Intendiamoci, il tempo a disposizione resta sempre molto limitato, sia per cucinare che per mangiare, ma posso comunque ritenermi soddisfatta perché ho potuto dare libero sfogo alla fantasia, almeno per un'oretta.
E mentre Spider-Rino si arrampica su per le mie gambe in cerca di coccole, tento di raccontarvi la mia ricetta.

BOCCONCINI DI POLLO AL PORTO CON ANACARDI, BULGUR E VERDURE SALTATE

Ingredienti per 2 persone:
250 g. di petto di pollo
una presa di farina
30 g. di anacardi
olio evo
mezzo bicchiere di Porto rosso
100 g. di bulgur
1 porro
 1 grossa patata
2 carote
una manciata di piselli
qualche cimetta di cavolfiore
un cucchiaio di salsa di soia
sale e pepe nero q.b.

Procedimento:
Mondate le verdure, tagliate la patata a dadini piccoli, le carote e il porro a rondelle, sbollentate il cavolfiore e cuocete in padella con i pisellini in poco olio. Quando saranno ben rosolate, aggiungete la salsa di soia, un mestolo d'acqua e fate stufare per una ventina di minuti.
Nel frattempo in una casseruola fate bollire l'acqua, salate e ftae cuocere il bulgur per un quarto d'ora circa, poi tenete in caldo.
Da ultimo preparate i bocconcini di pollo. In una wok fate dorare gli anacardi in un filo d'olio. Tagliate i petti di pollo in bocconcini, infarinateli e versateli nella wok a fuoco vivo. Sfumate con il porto e continuate la cottura per altri  cinque minuti. Alla fine componete i piatto, adagiando sul fondo un po' di bulgur, poi qualch cucchiaiata di verdure e infine i bocconcini. Rifinite con una generosa spolverata di pepe nero macinato fresco.


Ah, finalmente un pasto come si deve!
E per finire vi lascio una foto di Rino, immortalato in uno dei rari momenti in cui riesce a stare fermo, senza rincorrere palline, mosche o qualunque cosa si muova!


In particolare, in questo momento sta guardando me alle prese con i fornelli, e sono certa che avrebbe partecipato volentieri alla nostra cena, visto che è golosissimo e mangerebbe qualunque cosa...
Bon appétit!!!

domenica 6 novembre 2011

Crostata di grano saraceno con mele e miele

Ben ritrovati!
Sì, lo so, molti di voi si sono chiesti se per caso non sia stata risucchiata da un buco nero. Nell'ultimo post vi ho lasciati preannunciando la mia breve vacanza a Palermo, in occasione del ponte festivo. Ed è andata davvero molto bene, la città ci è piaciuta, per i suoi monumenti incantevoli, per l'accoglienza calorosa delle persone e anche per il cibo strepitoso. Davvero non avrei mai smesso di mangiare, considerato il fatto che camminavamo almeno 8 km. al giorno!
Il problema è stato il rientro a casa che ha portato con sé uno tsunami di lavoro e impegni che mi hanno provocato grande stress e stanchezza. Lo scotto da pagare dopo tanto sollazzo, che ci volete fare!
Beh, non voglio certo continuare a farvi un'inutile e tediosa lista di lamentele, che questa peraltro non è neanche la sede più adatta. Dunque mi dirigo subito verso la mia adorata cucina e vi racconto subito la ricetta di un dolce molto rustico e autunnale cucinato in un ritaglio di tempo l'altra sera, in un accesso di gola pelosa.

CROSTATA DI GRANO SARACENO CON MELE E MIELE

Ingredienti:
Pasta frolla:
200 g. di farina di grano saraceno
50 g. di farina 00
120 g. di burro
120 g. di zucchero
le zeste di un limone
1 uovo + 1 tuorlo


Per il ripieno:
3 mele golden
il succo di un limone
1 cucchiaio di miele di castagno
marmellata di albicocche

Procedimento:
Impastate gli ingredienti per la pasta frolla, poi fate riposare in frigo per almeno una mezz'ora.
Nel frattempo sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a dadini. In una casseruola versate il succo di limone e il cucchiaio di miele, poi unitevi i dadini di mele e fate cuocere per una decina di minuti.
Stendete la frolla non troppo sottile, disponetela in una tortiera tonda, spalmatevi sopra  un velo di marmellata di albicocche e disponetevi i dadini di mele. Con gli avanzi di frolla formate delle striscoline con cui rinire la crostata. Infornate a 180° per una mezz'oretta.


Davvero buona, con il suo connubio di grano saraceno e miele di castagno.
Ma prima del consueto congedo, vi lascio un'immagine significativa di Palermo:

Da Piddu Messina si mangia il miglior panino con la milza - una vera scoperta da cui non mi aspettavo niente - di tutta Palermo!
Bon appétit!!!

giovedì 27 ottobre 2011

Ritornelli contro il logorio della vita moderna

Ciao a tutti!
Che afflizione in questi giorni... le lancette dell'orologio sembrano avere messo il turbo, ho costantemente la sensazione di non arrivare mai, troppe cose da fare, sul lavoro lascio mille cose a metà, ho un ufficio da gestire da sola e quando esco e mi chiudo la porta alle spalle non riesco a lasciare i problemi e le questioni irrisolte alle mie spalle, c'è sempre quel fardello che mi porto a casa, come un fagottino che non mi abbandona mai, come il panierino della merenda dei bimbi. E a casa non riesco a rilassarmi come vorrei, quel benedetto criceto che corre dalla mattina alla sera nella mia testolina non ha mai pace, poverino! Non ho neanche la giusta concentrazione per cucinare - nemmeno il tempo, aggiungo - e mi riduco sempre all'ultimo minuto a preparare la fettina di carne ai ferri con la patate lessa, pasti da ospedale, insomma. 
Per fortuna però domani è venerdì, e dopo una giornata di lavoro che già so mi porterà via il sorriso, potrò finalmente fare le valigie e concentrarmi definitivamente sul lungo weekend. Esatto, sabato partiamo, andiamo a Palermo! Davvero non vedo l'ora, già mi prefiguro tutte le bellezze della città e tutti i posticini più tipici in cui fare indigestione di arancini, cannoli, granite... Se avete consigli da darmi, fatevi avanti, mi raccomando!!!
Nel frattempo vi lascio la ricetta di questi fantastici biscotti, ancora una volta ispirati ai più famosi biscotti industriali, e davvero gustosi, soprattutto perché home made.


RITORNELLI

Ingredienti:


Impasto alla mandorla:
250 gr farina
110 gr zucchero
90 gr burro
15 gr amaretti sbriciolati
10 gr mandorle in polvere
1 uovo
1 cucchiaio miele
1/2 busta lievito
un pizzico sale

Impasto al cacao:
250 gr farina
120 gr zucchero
100 gr burro
30 gr cacao polvere
25 gr latte
25 gr amaretti sbriciolati
1 uovo
1/2 busta lievito
un pizzico sale

Procedimento:
Prendete due ciotole. In una impastate gli ingredienti per l'impasto alla mandorla, lavorando bene con le mani fino a ottenere un impasto omogeneo, che farete poi riposare in frigo per una mezz'ora. Nel frattempo, nell'altra ciotola impastate gli ingredienti per l'impasto al cacao, e fate riposare anch'esso per almeno un quarto d'ora.
Formate quindi dei rotolini con i due impasti, e stendeteli uno accanto all'altro, alternando un rotolino alle mandorle e uno al cacao,  premeteli con le dita per fare aderire i rotolini tra loro. Con un coltello tagliate i biscotti di un centimetro circa di base, adagiateli su una teglia da forno foderata di carta e infornate a 180° per un quarto d'ora circa.
 

Vi assicuro che il profumo che sprigionano appena sfornati  vale da solo a rinunciare per sempre a comprare quelli confezionati. Certo, è molto più comodo andare al super e comprarli già pronti, ma come recita la pubblicità, farseli da soli non ha prezzo. E opportunamente conservati in una scatola di latta, si mantengono fino a una settimana, come appena fatti.
Bon appétit!!!

martedì 25 ottobre 2011

Mesdames et... croque monsieur!

Ciao a tutti!




Apro il mio post di oggi con questo piccolo capolavoro del mitico Rodari, che ben si addice al mio mood, e che vorrei dedicare a tutti voi.
La settimana è iniziata, e il suo peso si fa già sentire, con la stanchezza e lo stress del lavoro, ma quando torno a casa ritrovo il calore, le fusa e i giochi di Rino, due braccia spalancate a curare il pessimismo e l'umore nero, e il conforto della mia cucina. Niente di meglio per queste giornate umide che mettersi ai fornelli, con il tepore del forno e il buon profumo di cibo, vero?
E oggi vi racconto una ricetta facilissima, preparata a 4 mani con Paolo, ispiratami da un film di qualche anno fa, visto l'anno scorso e che ogni tanto riguardo volentieri per rispolverare il buonumore, "It's complicated", con una meravigliosa Meryl Streep, di cui vi lascio anche la locandina:


CROQUE MONSIEUR

Ingredienti per 2 persone:
8 fette di pane in cassetta
4 fette di prosciutto cotto
100 g. di Gruyere, sia in fette che rapé
4 cucchiai di besciamella
latte

Procedimento:
Su 4 fette di pane leggermente imbevute di latte (chi vuole può emulsionarvi un uovo, io ho preferito ometterlo) sistemate una fetta di prosciutto cotto e una fetta di gruyere, poi chiudete con un'altra fetta di pane, anch'essa imbevuta di latte. Spalmatevi sopra un po' di besciamella, e spolverate generosamente di gruyere rapé. Infornate quindi a180° con funzione grill per un quarto d'ora circa, fino a doratura.



La semplicità è disarmante, anche se ne esistono moltissime versioni molto più ricche ed elaborate. In fondo si tratta di un toast cotto al forno, ma il tocco molto français - da leggere con la erre molto moscia, s'il vous plâit - lo rende molto più charmant, e golosissimo!
Bon appétit!!!

P.S. Con questo post partecipo al contest di Piccoli...semplici... sapori:







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