sabato 31 dicembre 2011

La grande attesa

Ciao a tutti!
Ormai ci siamo, tra poche ore abbandoneremo il 2011 per tuffarci in un nuovo anno!
Le premesse non sono proprio delle migliori, ma il mio incrollabile ottimismo mi porta a credere fermamente che si possa solo migliorare, e magari già nel 2012 qualcosa comincerà ad andare meglio, no?
Beh, oggi però tutte le energie devono concentrarsi sui festeggiamenti di stasera, a partire dal cenone, e non c'è tempo per stare a interrogare l'oracolo o l'oroscopo, per cui vi mando un grande abbraccio e il mio augurio più sincero di trovare tanta serenità nel nuovo anno!!!

BISCOTTINI SALATI ALLO ZAFFERANO


Ingredienti:
100 g. di farina
100 g. di robiola fresca
40 g. di burro
2 cucchiai di parmigiano reggiano
1 tuorlo d'uovo
1/2 bustina di zafferano
sale e pepe q.b.


Procedimento:
In una ciotola versate la farina setacciata, unite la robiola, il parmigiano, il sale, il burro a temperatura ambiente, lo zafferano sciolto in un cucchiaio d'acqua e il tuorlo. Impastate rapidamente il composto, avvolgetelo nella pellicola e fate riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Stendete la pasta a uno spessore di circa 5 mm. Accendete il forno a 180°. Tagliate con una formina o con la rotella da ravioli tanti biscottini e adagiateli sulla placca rivestita di carta da forno.
Cuocete per 10 minuti, finché non saranno leggermente dorati, poi fate freddare e servite in accompagnamento a dei formaggi ben stagionati o al pinzimonio di verdure.



Bon appétit e buon anno!!!

mercoledì 28 dicembre 2011

Crumble di verdure tra gli stravizi di Natale e l'attesa del nuovo anno

Ben ritrovati cari lettori appesantiti!
Mi sembra di vedervi dall'altra parte dello schermo, impigriti e annebbiati dai tour de force culinari imposti in questi giorni, tra le rituali rimpatriate con parenti che non si incontrano esattamente da un anno, i vari convenevoli che stentano a uscire disinvolti dalle nostre bocche, troppo impegnate a masticare torroni stucchevoli, panettoni che si appiccicano sul palato, per non parlare delle portate del pranzo di Natale che scorrevano ininterrotte attraverso tutto tutto lo stivale e oltre, passando dalle crepes (decisamente troppo abbondanti, ma buonissime), ai canederli in brodo, i tortellini in brodo, gli arrosti succulenti, il petto d'anatra, gli sformati per far contenti grandi e piccini (compresi i portatori sani di dentiera che hanno potuto dare un po' di tregua alla mandibola affaticata da tanto masticare), e ancora via con pandoro, panforte, ricciarelli, frutta secca, e spumante a fiumi.
Credo che ben pochi di voi abbiano fatto eccezione, ma spero che per tutti voi sia stato un Natale sereno, nonostante la digestione faticosa!
E in questi giorni di pausa, in cui si torna al lavoro, si pedala più velocemente in bicicletta per smaltire il grasso accumulato, si rumina insalata e si attende la fine dell'anno per ridare slancio ai fornelli e tornare a festeggiare, mi dedico alla preparazione di piatti più light, come la ricetta di stasera, un umile crumble di verdure, arricchito da spezie a dare più gusto.

CRUMBLE DI SPINACI, CAROTE E CECI


Ingredienti:
200 g. di farina 00
100 g. di burro
un pizzico di sale
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
un cucchiaio di semi di zucca
un cucchiaino di curry
un cucchiaino di cumino nero
300 g. di spinaci cotti
300 g. di ceci già cotti
2 carote
mezza cipolla bianca
olio evo
sale e pepe q.b.


Procedimento:
Mondate le carote e la cipolla e affettatele finemente, poi fate cuocere in una padella con poco olio evo. Quando saranno morbide, aggungete gli spinaci sminuzzati e i ceci, fate insaporire, salate e pepate a piacimento, poi spegnete il fuoco e tenete da parte.
Nel frattempo preparate il crumble. Setacciate la farina, unite un pizzico di sale, il curry, i semi di zucca e di cumino nero e impastate con il burro ben freddo a tocchetti, fino a ottenere un composto sbricioloso.
Adagiate le verdure in una pirofila e copritele uniformemente con il composto di crumble, poi infornate a 180° per una mezz'ora, o comunque finché la superficie sarà ben dorata.


Ottimo come piatto unico, o come contorno a una fettina di petto di pollo, rigorosamente ai ferri, dato il periodo!
Bon appétit!!!

mercoledì 21 dicembre 2011

... Perché la mamma è sempre la mamma

Ciao a tutti!
E' cominciato il countdown per il Natale, molti di voi stanno già pensando a come apparecchiare la tavola per il 25, altri come me hanno appena finito la corsa all'ultimo regalo e hanno già messo tutto sotto l'albero, altri ancora stanno definendo i dettagli del pranzo... insomma, come si fa a non pensare al Natale?
A essere sincera, fino a qualche anno fa lo spirito natalizio mi pervadeva fin dai primi giorni di dicembre, il Natale aveva per me un che di magico, con tutte le sue luci e colori, il freddo tenuto fuori dalla porta con un bel camino sempre allegro a scaldare l'anima, per culminare con il giorno tanto atteso in cui tutta la famiglia si dedicava a fare l'albero. Quello era un momento magico, il rituale prevedeva di mettere su un bel disco di musica classica, da Tchaikovskij a Beethoven o Chopin,e poi via, mio padre metteva le lucine con una perizia quasi scientifica, mia madre i festoni e io le palline (che venivano puntualmente ritoccate dai parents, perché "sono tutte appiccicate in un punto e altre zone sono troppo vuote!"). Ognuno aveva il suo ruolo, ma il momento più bello veniva quando si spegnevano le luci e, zac, ecco l'atmosfera di Natale! E poi ancora, le aspettative dei regali, e io che fremevo ogni volta che i miei uscivano per fare acquisti, nella speranza che incontrassero Babbo Natale a cui chiedere il giocattolo tanto agognato (e che bravo poi Babbo Natale, che mi accontentava quasi sempre). Bei ricordi, davvero.
Purtroppo non è più possibile recuperare la magia di quei giorni, anche se la trepidazione si è in qualche modo conservata, trasformandosi nella frenesia dei regali da fare (e non più da ricevere) e del menu da approntare, pronti a stupire e a deliziare palati di grandi e piccini.
E oggi, in questa nostalgica atmosfera di amarcord, tra le lucine intermittenti dell'albero, con Rino che gioca tra le palline, vado a raccontarvi un piatto che la mia mamma preparava nelle occasioni di festa, rendendomi contenta matta da quanto era (e lo è ancora) buono. Questa ricetta è sua, io l'ho ereditata, ma solo le sue mani e la sua sapienza le danno un sapore estatico che nessun altro può imitare.

SPAGHETTI ALLA CHITARRA CON SUGO DI FUNGHI E NOCI

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di spaghetti alla chitarra (o tagliatelle fresche, ancora meglio)
20 g. di porcini secchi
1 scalogno
olio evo
un bicchierino di marsala secco
100 ml. di panna
un pizzico di noce moscata
gherigli di noce
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Anzitutto ammollate i funghi in una bacinella con acqua calda per circa un quarto d'ora, o comunque finché non risulteranno ben morbidi.
Fate appassire lo scalogno tagliato a fetine sottili in una casseruola con un filo d'olio, poi aggiungete i funghi scolati e strizzati. Fate rosolare qulache minuto, poi sfumate con il marsala, salate e pepate e fate cuocere una decina di minuti. Se asciugasse troppo aggiungete qualche cucchiaio di acqua dei funghi. In seguito aggiungete la panna, una grattugiata di noce moscata e a fine cottura i gherigli di noce sminuzzati grossolanamente.
Cuocete la pasta al dente, scolatela direttamente nella casseruola, fate insaporire per qualche minuti nella casseruola con il sughetto, rifinite con una macinata di pepe e, a chi piace, una spolverata di parmigiano reggiano. Servite rigorosamente fumante.


Un piatto ricco, ma dal sapore delicato e molto festaiolo, ottimo per alimentare la magia di queste giornate prefestive, ma soprattutto il ricordo incancellabile della mia infanzia spensierata, grazie anche ai manicaretti di mamma!!!
Bon appétit!!!

domenica 18 dicembre 2011

Crema al mascarpone con scorzette d'arancia

Ciao a tutti!
Spero abbiate trascorso un buon fine settimana, magari come me assorbiti dall'ansia di comprare regali poco meditati ma intelligenti in negozi troppo affollati e disordinati da acquirenti frettolosi e ansiogeni...
Finalmente stasera ho messo mano anche al menu di Natale in collaborazione con mia suocera e la zia di Paolo, così nei prossimi giorni tra i vari impegni potrò organizzare la tempistica per preparare tutto. Questo mi dà una gran pace, mi piace organizzarmi e riuscire a far tutto nei tempi stabiliti, mi fa sentire a posto, realizzata. Anche perché ultimamente vivo di imprevisti, di orari imprevedibili e non ho molto tempo per cucinare slow o per dedicarmi allo svago più ozioso e ricreativo. Ma com'è ovvio la preparazione del pranzo di Natale ha i suoi tempi, imprescindibili, per cui questa settimana farò di tutto per non sconvolgere la tabella di marcia che mi sono già appuntata, che comprende gli ultimissimi regali da fare e gli impegni ai fornelli, sempre belli caldi. Oltre naturalmente a tutto il resto.
Sono già stanca al solo pensiero, per cui, per rilassarmi, vi racconto subito la ricetta di un bel dolcino, facile facile e ovviamente golosissimo, scovata su una delle mie riviste preferite, A tavola.

CREMA AL MASCARPONE CON SCORZETTE D'ARANCIA


Ingredienti:
170 g di mascarpone
2 tuorli
120 g di zucchero
1 bustina di vanillina
15 cl di panna fresca 

Per le scorze sciroppate
la scorza di 1 arancia e mezza non trattata
70 g di zucchero
7 cl di acqua

Procedimento:
Con un pelapatate prelevate la scorza dalle arance (solo la parte colorata), tagliatela a julienne con un coltello affilato e fatela sbollentare per 3 volte partendo da acqua fredda.
Inun pentolino fate uno sciroppo facendo bollire l'acqua con lo zucchero, unite le scorzette di arancia sbollentate e cuocete a fuoco bassissimo per 20 minuti. Al termine togliete le scorzette dal fuoco e fatele raffreddare nello sciroppo.
Montate i tuorli con lo zucchero e la vanillina e, quando saranno bianchi e spumosi, aggiungete prima il mascarpone e dopo poco la panna; montate bene il composto a neve ferma.
Suddividete il composto in quattro coppette e lasciate riposare in frigorifero per 3 ore, affinché la crema si solidifichi.
Al momento di servire decorate con le scorzette candite, ben scolate dallo sciroppo.


Buonissima, potrebbe ben coronare un fine pranzo natalizio, con quel suo profumo di arancia che accende la tavola di colore e manda in estasi il palato!
Bon appétit!!!



venerdì 16 dicembre 2011

Lasagne con pane carasau

Ciao a tutti e buon inizio di weekend!
Oggi, prima di metterci ai fornelli, vi  lascio un frammento di Clarice Lispector, in assoluto una delle mie scrittrici-guida, che ho tanto studiato e che ogni volta che rileggo mi suggerisce sempre nuovi interrogativi e nuove risposte. Un vero miracolo della letteratura.

MANGIARE, MANGIARE
Non ho idea di come siano le case delle altre famiglie. Nella mia tutti parlano di mangiare. "E' tuo questo formaggio?" "No, è di tutti." "E' buona la crema di mais?" "Buonissima." "Mamma, di' alla cuoca di fare il cocktail di scampi, glielo insegno io." "E tu come fai a sapere  come si fa?" "L'ho mangiato e l'ho capito dal sapore." "Oggi voglio mangiare solo zuppa di piselli e sardine." "Questa carne è troppo salata." "Non ho fame, ma se comperi il pepe mangio."  No, mamma, mangiare al ristorante costa troppo, e poi preferisco la cucina di casa nostra." "Cosa c'è da mangiare per cena?"
No, la mia non è una casa metafisica. Nessuno qui è grasso, ma difficilmente si perdona un piatto preparato male. In quanto a me, non faccio che aprire e chiudere il borsellino per tirare fuori i soldi per la spesa. "Ceno fuori, mamma, ma lasciami qualcosa  da parte." Per quel che mi riguarda, penso che sia giusto che in un focolare si mantenga sempre il fuoco sempre acceso per ogni evenienza. La casa degna d'una famiglia è quella in cui, oltre a mantenere il fuoco sacro  dell'amore ben acceso, si tengono pronte le pentole sul fuoco. Il fatto è che a noi semplicemente piace mangiare. Ed è con orgoglio che mi sento la mamma della casa del cibo. Oltre a mangiare, parliamo molto  di ciò che succede in Brasile e nel mondo, parliamo del vestito più adeguato in determinate occasioni. Siamo un focolare.

Alzi la mano chi di voi non è d'accordo con Clarice!
E ora, giusto per non smentirsi, prepariamo le pentole sul fuoco e mettiamoci al lavoro!

LASAGNE DI PANE CARASAU CON SPINACI E GORGONZOLA

Ingredienti:
100 g. di pane carasau
brodo vegetale
500 g. di spianci cotti
200 g. di gorgonzola dolce
una bustina di zafferano
sale e pepe q.b.


per la besciamella:
50 g. di farina
50 g. di burro
500 ml. di latte
noce moscata
sale


Procedimento:
Preparate la besciamella formando prima il roux di farina e burro e poi amalgamando bene il latte caldo. Aggiustate di sale e noce moscata e a fine cottura aggiungete la bustina di zafferano per ottenere una besciamella gialla e molto profumata.
Nel frattempo bagnate leggermente il pane carasau nel brodo (la consistenza deve restare piuttosto croccante), tritate gli spinaci e riducete il gorgonzola a dadini.
Cominciate a comporre le lasagne. Sul fondo di una pirofila leggermente unta d'olio adagiate il pane carasau, poi coprite con uno strato di besciamella, un po' di spinaci e un po' di dadini di gorgonzola. Continuate così fino a ottenere circa 4 strati, terminando con la besciamella e qualche dadino di zola. Infornate a 180° per un ventina di minuti.


La foto non rende giustizia alla bontà del piatto, ma la velocità con cui si prepara e la soddisfazione che dona alle papille mi ha proprio conquistata. Davvero da rifare!!
Bon appétit!!!

martedì 13 dicembre 2011

Biscottini di castagne e nocciole

Ben ritrovati!
Settimana dura, tanti impegni di lavoro, il brutto tempo che mi costringe a spostarmi in macchina, con il traffico perennemente bloccato che mi snerva, il Natale che incombe e io che devo ancora comprare i regali senza avere la più pallida idea di come investire al meglio i pochi denari stanziati, la crisi economica ed etica che sembra non aver mai fine... il miglior rimedio rimane comunque quello di rifugiarsi tra le pagine di un buon libro, o al calduccio della mia cucina dove trovo sempre qualcosa di buono da preparare, al riparo dal brutto mondo che freme oltre la porta di casa.
E visto che ormai non si può più fare a meno di parlare di cibi natalizi, tra gingerbread, panettoni e dolcetti ipercalorici, oggi apporto anch'io il mio modesto contributo - modesto non tanto in termini calorici, visto che gli ingredienti sono piuttosto sostanziosi - con questi biscottini a base di nocciole e farina di castagne, ma senza uova.

BISCOTTINI DI CASTAGNE E NOCCIOLE

Ingredienti:
200 g. di farina di castagne
80 g. di farina 00
20 g. di farina di nocciole
20 g. di cacao amaro
1 bustina di lievito per dolci
120 ml. di latte
80 g. di burro
100 g. di zucchero
100 g. di cioccolato fondente al 70%
25 g. di granella di nocciole

Procedimento:
Tagliate a pezzi il burro ammorbidito e lavoratelo con lo zucchero fino a ottenere un composto morbido e spumoso. Setacciate le farine con il cacao, incoroporate al composto, aggiungete il latte intiepidito e da ultimo il lievito. Impastate finché non sarà omogeneo e fate riposare il frigo per almeno mezz'ora.
Stendete la pasta a uno spessore di 3-4 mm.  ricavando dei biscotti con delle formine a piacere. Infornate a 180° per 10-15 minuti.
Nel frattempo sciogliete il cioccolato a bagno maria. Una volta sfornati i biscotti e lasciati freddare, intingeteli nel cioccolato fuso e distribuitevi sopra la granella di nocciole. Lasciateli quindi soldificare su un foglio di carta da forno. Per conservarli più a lungo riponeteli in un barattolo a chiusura ermetica.


Il sapore intenso di farina di castagne si sposa alla perfezione con le nocciole e il cioccolato e la loro fragranza è perfetta per inzupparli in una tisana agli agrumi bollente!
Bon appétit!!!

giovedì 8 dicembre 2011

Nel segno della tradizione: il baccalà alla vicentina

Ciao a tutti e buon 8 dicembre!
Spero abbiate trascorso una buona giornata di riposo, magari qualcuno di voi ha già finito di comprare i regali di Natale! Io quest'anno sono in netto ritardo, complici vari fattori, quali il troppo lavoro che non mi lascia tempo di gozzovigliare tra le vetrine compilando una lista mentale dei cadeaux, e mi rode perché so che dovrò ridurmi all'ultimo minuto a comprare tutto di corsa, col rischio di non fare scelte affrettate e poco adatte a chi dovrà riceverlo. E poi ancora la crisi, grande protagonista sulla bocca e nelle tasche di tutti noi, che ci costringe a ridimensionare il budget per questo Natale su tutta la linea, rinunciando magari a un pranzo opulento o ai regali più tecnologici. Beh, per quest'anno il mio problema principale è questo spirito natalizio che ancora latita, vuoi perchè ho troppo lavoro - speravo di fare ponte e stare a casa fino a lunedì, e invece niente, sigh - vuoi perché dati i tempi bui che si prospettano di giorno in giorno sempre più bui, non ho proprio voglia di festeggiare. In ogni caso oggi siamo riusciti  a fare l'albero, con grande gioia di Rino che si aggirava curioso tra festoni, lucine e palline, senza però fare danni, per fortuna!
Ma veniamo alla sostanza.
Oggi vi racconto il piatto forte della cena di qualche sera fa, che ha riscosso un vero successo tra i miei ospiti esigenti, il baccalà alla vicentina, secondo l'antica ricetta tramandata dalla Confraternita del Baccalà alla Vicentina, di cui vi riporto la ricetta che ho eseguito alla lettera.

BACCALÀ ALLA VICENTINA


Ingredienti per 4 persone:
500 g. di stoccafisso secco
2 cipolle bianche
500 ml. di olio evo
3 sarde sotto sale
½ litro di latte fresco
poca farina bianca
g. 50 di formaggio grana grattugiato
un ciuffo di prezzemolo tritato
sale e pepe

Per la polenta:
500 g. di farina di mais bianca
1,5 l. di acqua
sale grosso

Procedimento:
Ammollate il baccalà in acqua fredda, cambiandola ogni 4 ore, per 2-3 giorni, poi tagliatelo a quadrotti.
Affettate finemente le cipolle, rosolatele in un tegamino con un bicchiere d’olio, aggiungete le sarde tagliate a pezzettini; quando sono ben dorate spegnete il fuoco e aggiungete il prezzemolo tritato.
Infarinate i vari pezzi di baccalà, irrorati con il soffritto preparato, poi adagiateli senza sovrapporli in  un tegame di coccio o alluminio oppure in una pirofila (sul cui fondo si sara’ versata, prima, qualche cucchiaiata di soffritto); ricoprite il pesce con il resto del soffritto, aggiungendo anche il latte, il grana grattugiato, il sale, il pepe.
Unite l’olio fino a ricoprire tutti i pezzi, livellandoli.
Cuocete a fuoco molto dolce per circa 4 ore e mezzo, muovendo ogni tanto il recipiente in senso rotatorio, senza mai mescolare. Questa fase di cottura, in termine “vicentino” si chiama “pipare”.
Nel frattempo preparate anche la polenta facendo bollire l'acqua, aggiungendo il sale e versando la farina a pioggia al bollore. Cuocete per circa 45 minuti finché non si stacca dai bordi della pentola, poi componete il piatto.


Esageratamente buono e molto delicato, da accompagnare con un buon bicchiere di vinho verde portoghese, asprigno e frizzantino, adorabile!
Bon appétit!!!

domenica 4 dicembre 2011

Salsa di mele

Ben ritrovati a tutti!
Sono reduce da un bel weekend, ricco di tanti ingredienti, un concerto di pianoforte a quattro mani - eseguito da due amiche diplomate al famoso Conservatorio Boccherini - con musiche di Schubert, Debussy, Liszt, Poulenc, una bella cenetta tra amici con tanto buon cibo, una visita al Lucca Digital Photo Festival in cui ho potuto ammirare le bellissime foto del World Press Photo - una selezione delle migliori foto scattate dai più celebri fotoreporter nei luoghi più caldi del pianeta, davvero toccante - e la rievocazione storica di uno personaggi più controversi della storia della mia città, Lucrezia Buonvisi - una nobildonna vissuta a cavallo tra 500 e 600, ingiustamente accusata di aver ucciso il marito, che il processo storico di oggi, con tanto di PM e difesa togati, hanno redento e definitivamente assolto.
Ogni tanto queste scorpacciate culturali si rivelano necessarie per sentirmi più completa, più armonia con la parte umanista di me - sempre reclusa in un angolino - e anche per dimenticare per qualche ora tutti i problemi che affliggono questo momento sociale, in cui il baratro economico e culturale è una realtà che ci attanaglia senza scampo.
Ma veniamo alla ricetta di oggi.
Vi racconto una salsa tedesca molto semplice, tratta dal libro di Allan Bay, Cuochi si diventa, ed. Feltrinelli, che ho proposto ieri sera come antipasto in accompagnamento a due tipi di pecorino stagionato, uno sardo e l'altro amiatino, ma che ben si accompagna anche a tutte le carni, arrosto o brasate.

SALSA DI MELE


Ingredienti:
3 mele
il succo di 1 limone
1 cucchiaio abbondante di zucchero di canna
un pizzico di cannella a piacere
qualche chiodo di garofano
mezza cipolla dorata
1 dl. di vino bianco
1 cucchiaino di senape facoltativo (io rustica)


Procedimento:
Pelate le mele, tagliatele a dadini e mettetele in un ciotola con il succo di limone. Fatele cuocere in una casseruola con lo zucchero, la cannella, i chiodi di garofano, la cipolla tritata e il vino bianco, per circa 10 minuti. Volendo, potete passarla con il mixer, io l'ho lasciata così, anche perché le mele tendono a ridursi in purea da sole. Aggiungete il cucchiaino di senape e conservate in barattolini di vetro.


Davvero eccezionale sui formaggi, è stata molto apprezzata anche dai miei ospiti!
Nei prossimi giorni vi racconterò il prosieguo culinario di questa cena, promesso. Per ora gustatevi questa foto di Rino, sempre più grande e sempre più giocherellone!



Bon appétit!!!
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