giovedì 30 giugno 2011

Crema mousseline alla vaniglia Ladurée (ci risiamo)

Ciao a tutti!
Oggi è una giornata un po' pesante, tanto lavoro e pensieri che si affastellano veloci, sia in positivo che in negativo. Vi cito una frase di Baricco tratta dal romanzo Seta, che trovo particolarmente emblematica al proposito: "Accadono cose nella vita che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde". Non amo particolarmente questo scrittore per il suo stile a volte troppo prezioso e autocompiacente, ma lo stimo molto per queste sue perle insolitamente sintetiche e realistiche. E a me succede questo ogni tanto. Ieri la vita mi ha dato una di queste risposte, lasciandomi in bocca un retrogusto un po' dolce e un po' amaro per le conseguenze che avrà - non su di me, ma su alcune persone a cui voglio bene -, ma che in ogni caso mi ha fatto toccare con mano la chiusura di un cerchio. E questa sensazione mi fa stare bene, soprattutto perché questo cerchio non è stato particolarmente felice, e la sua conclusione mi ha dato una sensazione di leggerezza e - sto per usare una parolona - giustizia.
E in onore della leggerezza oggi vi parlerò di una preparazione di base che proprio leggerissima non è, ma è leggiadra e - come ha detto Paolo - "di classe".

CREMA MOUSSELINE ALLA VANIGLIA LADURÉE

Ingredienti:
125 g. di burro
1 baccello di vaniglia
250 ml. di latte intero
2 tuorli d'uovo
75 g. di zucchero bianco
25 g. di Maizena

Procedimento:
Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Con un coltello tagliate a metà il baccello di vaniglia e raschiatene l'interno per estrarne i semi. Versate il latte in una casseruola, aggiungete il baccello e i semi e scaldate finché non bolle. Togliete dal fuoco, coprite e lasciate in infusione per un quarto d'ora.
Nel frattempo in una terrina sbattete i tuorli con lo zucchero fino a far sbiancare, poi aggiungete la Maizena.
Filtrate il latte e fate di nuovo bollire, poi versatene un terzo sul composto di uova e mescolate con una frusta. Versate di nuovo il composto liquido nella casseruola, portate a ebollizione mescolando con la frusta, poi togliete dal fuoco e fate freddare per 10 minuti. Incorporate metà del burro, mescolate bene e coprite con della pellicola. Quando la crema è a temperatura ambiente, aggiungete l'altra metà del burro e mescolate energicamente per emulsionare bene.



Dopo qualche ora di frigo sarà perfetta per essere gustata con un cucchiaino, ma si presta benissimo come farcitura per un millefoglie, o per un plum cake, ma anche per accompagnare una bella macedonia con pesche, albicocche, lamponi, fragole... l'importante è che la condividiate con chi amate!
Bon appétit!!!

mercoledì 29 giugno 2011

Semifreddo al torrone con caramello al caffè

Ciao a tutti!
L'altro giorno, mentre facevo un po' di pulizia in dispensa, ho trovato un relitto natalizio (una parola che al solo pensiero mi fa sudare), uno di quei dolci che con questo caldo non viene proprio dal cuore mangiarsi così da solo se non si è opportunamente muniti di almeno un litro d'acqua ghiacciata, ovvero mr. torrone. E che ci fa una scatola intonsa di torrone nella mia dispensa? Come può essere sfuggita in tutti questi mesi alla mia gola-radar che capta la presenza di zucchero e derivati a chilometri di distanza? Incredibile! Il mio neurone si è messo subito in moto, non ho saputo resistere e rimetterlo al suo posto, ma non me la sono nemmeno sentita di mangiarlo così, "in purezza". L'unica maniera era rielabolarlo, e quale modo migliore se non impiegarlo in un dessert freddo?
Eccovi dunque il mio primo semifreddo!

SEMIFREDDO AL TORRONE CON CARAMELLO AL CAFFÈ

Ingredienti:

Per il semifreddo:
100 g. di torrone duro con mandorle e nocciole
2 uova
50 g. di zucchero bianco
200 g. di panna montata (io vegetale)

Per il caramello al caffè:
50 g. di zucchero
1 tazzina di caffè espresso

lamponi per guarnire

Procedimento:
Prima di aprire il torrone battetelo con il batticarne fino a ridurlo in poltiglia (in alternativa potete tritarlo nel mixer), separate i tuorli dagli albumi che monterete a neve ben ferma con un pizzico di sale. Montate i tuorli con lo zucchero fino a ottenere una spuma chiara, unite il torrone sbriciolato e amalgamate bene. Aggiungete la panna montata e infine gli albumi montati a neve, mescolando dal basso verso l'alto.
Foderate uno stampo da plum cake (o degli stampini da muffin) con pellicola trasparente, versatevi il composto e fate freddare in freezer per almeno 3 ore.
Per il caramello al caffè: in un pentolino antiaderente, a fiamma medio-alta versate un velo di zucchero e fate sciogliere senza mescolare, poi aggiungetene ancora, mescolando un cucchiaio di legno e procedete fino a che non avrete versato tutto lo zucchero. Quando sarà completamente sciolto, spegnete il fuoco e aggiungete il caffè bollente, mescolate bene e fate freddare. 
Al momento di servire, sformate il semifreddo, cospargete con il caramello e guarnite con i lamponi (io li colgo furtivamente ogni giorno dalla pianta di mia suocera...).


L'unico inconveniente è che, una volta tolto dal freezer, non si può aspettare troppo prima di consumarlo - un vero sacrificio - perché si scioglie in fretta. Ma in freezer si mantiene benissimo, se siete bravi a tenere a freno la gola!
Bon appétit!!!

lunedì 27 giugno 2011

Polpettine tonno e ricotta

Ciao a tutti!
E' davvero un piacere iniziare la settimana con una bella giornata come quella di oggi, svegliarsi e scoprire dalle fessure delle persiane il cielo di un azzurro surreale e il sole che inonda i campi e la città. E via al lavoro con la bici e il canto delle cicale in sottofondo che mi accompagna fino a spegnersi nel traffico che in questi giorni caldi si fa più sornione e meno agguerrito...
Dunque oggi, prima di lasciarvi una ricetta, vorrei accompagnare la vostra lettura con questa nota musicale, un brano di Maria Gadú dal titolo Shimbalaiê, molto in voga questa estate.


POLPETTE TONNO E RICOTTA

Ingredienti:
200 g. di ricotta vaccina fresca
150 g. di tonno al naturale (peso sgocciolato)
1 uovo
un cucchiaio di parmigiano reggiano
erba cipollina
basilico fresco
noce moscata
sale e pepe q.b.
pangrattato + semi di sesamo per la panatura

Ingredienti:
In una terrina mescolate bene la ricotta e il tonno con una forchetta finché non risulterà un composto denso senza grumi. Aggiungete l'uovo, il parmigiano, l'erba cipollina e il basilico sminuzzati, la noce moscata, il sale e il pepe. Con le mani formate delle palline, passatele nel pangrattato misto ai semi di sesamo, adagiatele su una placca rivestita con carta da forno e infornate a 180° per una ventina di minuti.


Niente vieta di friggerle, ma con questo caldo preferisco la cottura più leggera al forno, senza condimenti. Risulteranno comunque molto croccanti fuori e morbide dentro, e se accompagnate da una julienne di verdurine crude (carote, peperoni, zucchine) saranno ideali per un pranzo veloce o per un antipasto in giardino. Un classico che non delude mai!
Bon appétit!!!

domenica 26 giugno 2011

Tartelette mediterranee

Ciao a tutti cari lettori!
Rieccomi qua dopo una pausa di qualche giorno... Forse molti di voi potranno credere che sia stata in vacanza, che sia sparita alla scoperta di luoghi e sapori nuovi. Be', vi ringrazio del pensiero gentile, ma non è così. Ero semplicemente incasinata (per usare un francesismo) con il lavoro e con la casa, oltre a vari altri impegni inclassificabili ma che ingombrano le giornate senza lasciare spazio a fantasie culinarie o di altra natura. Ma finalmente è arrivato il weekend e sono tornata alle sane abitudini delle cenette con gli amici in giardino con tanto vino e confidenze molto complici. Ne avevo un gran bisogno! Oggi poi una bella nuotata al mare mi ha riconciliata con me stessa, adoro nuotare, lo faccio da una vita, e il poterlo fare in mare aperto, senza altro rumore che quello del proprio respiro e dello sciabordio dell'acqua, mi dà un senso di libertà impareggiabile - e credo fermamente che in una vita precedente io sia stata un pesce, o un anfibio, magari un bel ranocchio!
E ora dunque eccomi qui giunta su questa sponda della rete, ben rilassata per potervi raccontare una ricetta che ho preparato ieri sera per la cenetta a lume di candela con la mia amica Vale!

TARTELETTE CON FETA E BASILICO

Ingredienti:
pasta brisée
2 uova intere
200 ml di panna (io vegetale a base di olio evo)
120 g. di feta
2 cucchiai di ricotta di pecora fresca
basilico fresco
sale e pepe
un pizzico di noce moscata

Procedimento:
In una terrina sbattete le uova, aggiungete la ricotta, la panna, la feta sbriciolata, il sale, il pepe, la noce moscata, le foglie di basilico sminuzzate (a mano), e mescolate bene per amalgamare tutti gli ingredienti.
Stendete la brisée e tagliatele con delle formine tonde. Adagiate in uno stampo per muffin sagomato da 12 e poi riempite con il composto.
Infornate a 200° per 15 minuti circa o comunque finché non avranno assunto una colorazione dorata. Servite tiepide o fredde.


Di queste tartelette mi è rimasta solo questa foto, e il ricordo di una serata bellissima che porterò sempre con me!
Quasi dimenticavo, per esaltare i profumi mediterranei di questo piatto, consiglio di sorseggiare un bel bicchiere (ma anche due) di Belfresco 2010 Tenuta Iuzzolini, un rosso frizzantino da degustare a 8°-10°. Va giù da sé!
Bon appétit!!!

P.S. Con questa riceta partecipo a:


martedì 21 giugno 2011

Lasagne con verdure, come in vacanza

Ciao a tutti e buon solstizio d'estate!
Oggi è la giornata più luminosa di tutto l'anno, da domani le giornate iniziano lentamente ad accorciarsi, ma è ufficialmente iniziata l'estate e io mi sento elettrizzata! Ogni anno, quando inizia il gran caldo, ho sempre paura di non potermelo godere abbastanza, perché dura talmente poco che resta un miraggio durante i mesi freddi e piovosi. E ci sono così tante cose da fare in estate, concerti, bagni di sole, nuotate, vacanze, cene all'aperto e in spiaggia, passeggiate sotto le stelle... non voglio perdermi niente!
E stasera, giusto per celebrare questo splendido sole che ci ha accompagnato quasi fino alle nove di sera, ho pensato bene di cenare in giardino, senza televisione né luce artificiale (solo qualche candelina di citronella per non essere preda delle zanzare). E sembrava di essere in vacanza al campeggio, che bellezza! E per l'occasione ho preparato queste lasagne ricche di colore e sapori mediterranei che vi racconto subito.

LASAGNE ALLE VERDURE

Ingredienti per 4 persone:
200 g. di sfoglia fresca
3 zucchine chiare piccole
1 peperone rosso
1 melanzana tonda
2 carote
1 porro
6 pomodorini pizzutello
qualche foglia di basilico fresco
besciamella
olio evo
parmigiano
150 g. di ricotta vaccina
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Mondate le verdure e tagliatele in striscioline (tranne le carote e il porro che ho tagliato a rondelle), poi saltatele in padella con olio evo per un quarto d'ora circa.  A fine cottura aggiungete il basilico fresco, un pizzico di sale e di pepe, e tenete da parte.
Preparate la besciamella, mescolando in pentolino 50 g. di burro e 50 g. di farina, poi aggiungete 500 ml. di latte bollente mescolando fino a ottenere una crema densa. Salate e spolverate con noce moscata.
Preparate una cremina con la ricotta unendovi un goccio di acqua tiepida, un po' di sale un cucchiaino di parmigiano.
Prendete le lasagne (io non le ho sbollentate), e iniziate a comporre. Adagiatele su una teglia leggermente unta, poi spargete un po' di besciamella, le verdure e una spolverata di parmigiano. Nello strato centrale aggiungete anche la crema di ricotta, e ultimate gli strati con besciamella, verdure e parmigiano. Infornate a 180° per una mezz'oretta, gratinando a fine cottura.


Buonissime sia fumanti che tiepide!
Bon appétit!!!

lunedì 20 giugno 2011

Fantasia in coppetta

Buon lunedì cari lettori!
Spero abbiate trascorso un bel fine settimana. Il mio è scivolato via tra tempeste di sabbia, onde altissime e poco riposo, ma si è concluso bene con una bella cena a base di pesce freschissimo a casa di mamma e papà (ogni tanto farsi coccolare dai parents proprio non guasta, vero?).
E oggi, via, si riparte con un'altra settimana di lavoro intenso, mille appuntamenti e poco tempo da dedicare ai fornelli! Per fortuna è estate, ci si possono permettere preparazioni veloci, inasalate di riso e tante verdure crude che riempiono gli occhi e la pancia a meraviglia!
Oggi però non vi parlo di un piatto salato, ma di un dolce che ho improvvisato l'altra sera in occasione della visita di una mia amica che ho usato come cavia (come quasi tutti i miei amici, che tuttavia sono ancora vivi e non lamentano disturbi di salute, anzi, si prestano sempre volentieri a farsi invitare e ad assaggiare), poiché non avevo voglia di uscire per comprare il gelato o un dolcino...

COPPA CON ANANAS, LAMPONI E CREMA DI YOGURT

Ingredienti per 4 persone:
200 ml. di panna fresca da montare (io vegetale)
150 g. di yogurt greco
150 g. di ricotta vaccina
la scorza grattugiata di un limone
120 g. di zucchero semolato
ananas fresco
lamponi appena colti

Procedimento:
Con uno sbattitore montate la panna e tenete da parte. In una terrina mescolate lo yogurt con la ricotta, lo zucchero e la scorza di limone, fino a ottenere un composto liscio e compatto, dopo di che aggiungete la panna e amalgamate bene. Sbucciate l'ananas, tagliatelo in triangoli, disponetene alcune fettine sul fondo di 4 coppette, poi coprite con la crema e fate un altro strato con la frutta. Aggiungete altra crema e rifinite con i lamponi, poi ponete in frigo per un'oretta.

Più semplice di così...
Bon appétit!!!

sabato 18 giugno 2011

Acciughe della porta accanto

Buon fine settimana a tutti!
In questi giorni ho un po' latitato dal blog, a causa del lavoro ho avuto ben poco tempo per leggere, scrivere, tanto meno cucinare... però oggi è sabato, non lavoro e posso dedicarmi alle mie vere passioni!
Qualche giorno fa mi ha scritto Elisa, invitandomi a partecipare alla sua bellissima iniziativa della "Ricetta della porta accanto", e non potevo non accettare! Mi piace molto condividere idee e ricette e creare un circolo virtuoso di persone appassionate, è anche un modo molto efficace di azzerare le distanze geografiche, ma anche di potersi scambiare tradizioni e tipicità specifiche dei nostri territori, che altrimenti resterebbero pressoché sconosciute.
Ecco quindi la ricetta che mi ha inviato Elisa, e che io realizzato per voi!


Prima di andare in cucina, ecco il messaggio di Elisa:

Benvenuta nella mia cucina e grazie per esserne diventata una sostenitrice! In effetti, avere la possibilità di scambiarci idee, consigli e pareri è impagabile!
Ma guarda un po’ che coincidenza! Lo sai che stavo iniziando a cucinare? Ti va di aiutarmi? Son sicura che ti piacerà la ricetta delle mie acciughe al limone, ma se vorrai apportare un tocco tuo…dimmi!

Forza! Aiutami a radunar gli ingredienti! Ecco qui cosa ci serve:
20 acciughe piuttosto grosse
sale
pepe
prezzemolo
1 limone
peperoncino

Puliamo e laviamo le acciughe, tenendo solo i filetti.
Adagiamole in padella con poca acqua e scottiamole con l’aggiunta di un pizzico di sale, pepe e qualche foglia di prezzemolo.
Dopo qualche minuto passiamo le acciughe su un piatto da portata e spruzziamole con il succo del limone. Mettiamo un po’ di prezzemolo tritato, un po’ di peperoncino sbriciolato e serviamole calde.

Ed ecco la mia realizzazione:

 In risposta a questa splendida ricetta, io vorrei proporre una ricetta, sempre a base di acciughe, altrettanto veloce e squisita!

ACCIUGHE GRATINATE


Ingredienti per 2 persone:
600 g. di acciughe fresche pulite
pangrattato
origano
1 spicchio d'aglio
la scorza di un limone grattugiata
olio evo
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Lavate le acciughe sotto l'acqua fredda. Prendete una pirofila, strofinate il fondo con uno spicchio d'aglio tagliato a metà, poi bagnate con un velo d'olio e adagiatevi sopra le acciughe, una accanto all'altra, senza sovrapporle. Cospargetevi sopra il pangrattato, l'origano, la scorza del limone, il sale e il pepe, e per finire un filo d'olio. Infornate a 180° per 10 minuti con la funzione grill per farle gratinare e diventare croccanti.
Servite calde, accompagnate da patate cotte nella patatiera e condite con olio buono.

Due ricette golosissime, leggere e profumatissime! Grazie Elisa!! 
Bon appétit!!!

martedì 14 giugno 2011

La "pomarola"!

Ciao a tutti!
In questi giorni il mio blog sta registrando un record di accessi mai visti prima... davvero non so cosa sia successo, ma non voglio interrogarmi più di tanto, mi godo questo momento di "popolarità" e ringrazio tutti voi, lettori noti e meno noti, con un maestoso inchino! Certo, sapere che siete in così tanti che ogni giorno leggete avidi i miei discorsi in bilico tra le considerazioni meteo-filosofiche e la cucina, fa crescere in me un senso di responsabilità che non avevo mai considerato così a fondo, dato che questo blog è nato come un diario per pochi amici intimi, in cui appuntare ricette ed esperimenti senza ambire a farmi leggere da pseudo-sconosciuti. Avendo lavorato per diversi anni nell'editoria so cosa vuol dire essere letti da chi non ci conosce, ed è veramente come spogliarsi di ogni pudore personale ed esporsi agli sguardi e ai pensieri degli altri. Non è solo condivisione, di questo sono consapevole. Ma è pur importante ricevere critiche, sono quelle che fanno davvero crescere e migliorare, senza ferire l'ego!
Ecco, dopo essermi di nuovo persa in elucubrazioni poco filosofiche e anche poco interessanti, vi porto in cucina, ma prima alzate il volume e gustatevi questo brano:


FUSILLI CON "POMAROLA" E FETA

Ingredienti:

Per la salsa di pomodoro (che noi toscani chiamiamo pomarola, ed è una parola che adoro, mi riporta alla mia infanzia):
1,5 kg. di pomodori tondi ben maturi
1 carota
1 costa di sedano
1 cipolla bianca
mezzo peperone rosso
1 pizzico di paprica forte
basilico fresco a volontà
un pizzico di noce moscata

sale e pepe q.b.

olio evo
30 g. di feta
200 g. di fusilli n. 34 De Cecco

Procedimento:
Ecco la mia versione light della pomarola, senza soffritto. Lavate i pomodori e incideteli sulla superficie praticando una croce con un coltello ben affilato, poi sbollentateli per 5 minuti in una pentola colma d'acqua. Scolateli e sbucciateli, tagliateli a metà e privateli dei semi. Mondate la carota e la cipolla, tagliandole a metà, pulite il sedano, lavate il basilico e il peperone e tagliatelo grossolanamente, poi mettete tutte le verdure, pomodori compresi, e il basilico in pentola, coprite e accendete il gas. Fate bollire (senza aggiungere l'olio) per un'oretta, salate, aggiungete la paprica, la noce moscata e un pizzico di pepe. Girate bene, poi spegnete il fuoco e frullate con un mixer a immersione, fino a ottenere una salsa omogenea. Fate di nuovo bollire per addensare.
Nel frattempo cuocete la pasta secondo il grado di cottura desiderato, scolate, bagnate con la pomarola, rifinite con un filo di olio a crudo e una generosa spolverata di feta grattugiata.


La mia mamma mi ha insegnato questa versione molto soft, in cui si sente molto bene il sapore del pomodoro e del basilico (anche se il peperone è un intruso che ho aggiunto io, d'altronde giaceva solitario in un angolino del frigo, e ho voluto regalargli questo momento di gloria nella pomarola), senza appesantirla con soffritti o oli cotti. Ne ho preparata un po' di più, si conserva bene in frigo per qualche giorno e si può usare per preparare tantissimi piatti (tra cui la parmigiana, con sacrificio della leggerezza, ma con un incomparabile guadagno in gusto).
Bon appétit!!!

lunedì 13 giugno 2011

Basbousa di Araba Felice

Buon lunedì a tutti voi!
Com'è andato il fine settimana? Per me è stato un weekend di riposo, di bei momenti trascorsi con gli amici, ma sono stati anche due giorni d'attesa, per i referendum tanto discussi e tanto auspicati. E oggi la bellissima notizia! Questo è davvero un risultato storico, da annoverare con il referendum sul divorzio e l'altro sul finanziamento ai partiti, e mi auguro che possa anche significare un primo cenno di risveglio di coscienza collettiva su problematiche concrete ma che hanno comunque importanti implicazioni politiche e ideologiche (e qui mi fermo per non fare il solito comizio, che non è il luogo adatto).  E ora bisogna festeggiare!
Dato che è lunedì, un dolcino ci sta proprio bene (ho notato che statisticamente due lunedì su quattro posto dolci, che vorrà dire?) e oggi in particolare voglio parlarvi di una ricetta che mi ha ispirata Stefania per il suo bellissimo contest, e che vado subito a descrivervi.

BASBOUSA DI ARABA FELICE

Qui  trovate la ricetta che ho seguito pedissequamente


Ingredienti:
500 g di semolino
30 ml di olio di semi
120 g di zucchero semolato
150 ml di latte
50 ml di acqua
2 cucchiaini di lievito per dolci
mandorle, per la decorazione

per lo sciroppo
250 g di zucchero semolato
125 ml di acqua
un cucchiaio di succo di limone
un cucchiaino di miele
2 cucchiai di acqua di rose, oppure acqua di fiori d'arancio, o poco estratto di vaniglia

Procedimento:
In una casseruola scaldate leggermente il latte con l'acqua e l'olio, poi versatevi lo zucchero e amalagamate bene. Unite al composto il lievito e subito dopo il semolino. Girate con un cucchiaio fino ad ottenere un composto ben bagnato, che farete riposare per 10 minuti.
Stendete con le mani il composto nella teglia coperta con carta forno, in uno spessore di circa un cm. Con un coltello affilato incidete delle righe in diagonale in modo da ottenere una serie di rombi.
Mettete una mandorla al centro di ogni rombo, premendo bene con le dita perche' vi rimanga "intrappolata".
Cuocere quindi in forno preriscaldato a 180 gradi per circa mezz'ora, ottenendo una colorazione leggermente dorata.
A circa 10 minuti dalla fine della cottura, preparate lo sciroppo: versate tutti gli ingredienti in un pentolino fate bollire. Abbassate il fuoco e fate sobbollire dolcemente per 7-8 minuti.
Appena il dolce è pronto, tirarlo fuori dal forno e versarvi sopra immediatamente lo sciroppo bollente.
Lo sciroppo deve inzuppare per bene il dolce, ed andare ovunque, ai lati, sotto...
Lasciare raffreddare completamente prima di tagliare i rombi seguendo le incisioni fatte in precedenza.

 Davvero squisiti, e poi sono senza burro né uova, motivo in più per farne una bella e salutare scorpacciata (Stefania suggerisce di conservarli per qualche giorno in una scatola di latta, ma a me sono durati due giorni - ok ok, non li ho mangiati tutti io, li ho anche distribuiti a parenti e amici!).
Grazie Stefania e complimenti!
Bon appétit!!!

P.S. Con questo post partecipo al contest di Araba Felice in cucina per il premio "termometro":

venerdì 10 giugno 2011

Gratin di patate con panna acida

Ciao a tutti!
Oggi per fortuna è venerdì, ho proprio bisogno di due giorni di riposo e sollazzo, e sta pure tornando il sole che fa sperare di poter trascorrere qualche ora all'aperto, possibilmente al mare!
Visto che nei giorni scorsi è tornato il freddo, non mi è affatto dispiaciuto accendere il forno per trovare un po' di tepore, e tra le varie cose ho cucinato il piatto di oggi che ho letto su una rivista e di cui vado subito a parlarvi.

GRATIN DI PATATE CON PANNA ACIDA

Ingredienti:
600 g. di patate
150 ml. di latte
150 ml. di panna acida
1 spicchio d'aglio
erba cipollina
una bustina di zafferano
sale e pepe q.b.
una manciata di parmigiano grattugiato


Procedimento:
Pelate le patate e tagliatele a fette piuttosto sottili. In una casseruola fate bollire il latte, poi aggiungete la panna acida e fate di nuovo bollire, poi salate e versate la bustina di zafferano.
Prendete una pirofila, strofinate il fondo con lo spicchio d'aglio tagliato a metà, adagiatevi sopra le patate a fette e l'erba cipollina sminuzzata, e da ultimo versatevi il composto di latte e panna. Rifinite con una spolverata di parmigiano grattugiato e di pepe, poi infornate per un'ora a 180°, ma consiglio di fare la prova stecchino per saggiare il livello di cottura.

Il tocco francese della panna acida rende questo piatto un po' più nordico e autunnale, anche se molto delicato. Ottimo con del salmone al forno, magari.
Bon appétit!!!

mercoledì 8 giugno 2011

Arista caramellata e premio canterino!

Ciao a tutti!
Che bello tornare a casa dopo una dura giornata di lavoro, sapere che ho fatto il mio dovere e che è andata dignitosamente, scoprire che fuori c'è il sole dopo tanta pioggia, che gli uccellini cantano in giardino, che a casa ho due braccia spalancate ad accogliermi, e poi accendere il pc, collegarmi al blog e scoprire di aver vinto un meraviglioso contest... Eh sì, ho vinto il contest di Elisa!  A tutta prima non ci credevo, non scommetto mai troppo sulle mie realizzazioni culinarie, non ho ancora acquisito quella sicurezza che mi fa affermare di aver preparato "la ricetta coi fiocchi" (e forse è per questo che ogni giorno cucino con tanto accanimento in cerca di sapori nuovi), ma devo dire che queste crocchette mi sono proprio piaciute (e pure ai bimbi delle mie amiche, che li hanno spolverati in cinque minuti durante una festicciola qualche giorno fa)! A questo punto posso affermare che questa ricetta entrerà a far parte del mio ricettario ideale di classici da proporre in occasioni speciali, vista la consacrazione!
Per festeggiare questa giornata così ricca di sorprese, oggi vi parlerò di una ricetta particolare che ho trovato in rete e che mi ha incuriosita moltissimo, che ho imitato con lievissime variazioni.

ARISTA ALLA SENAPE CARAMELLATA ALLO ZUCCHERO

Ingredienti:
700 g. di arista disossata
un vasetto di senape (io senpae di Digione rustica con pepe verde)
200 g. di zucchero di canna
mezzo bicchierino di marsala secco

Procedimento:
Prendete la vostra arista, copritela interamente con la senape massaggiandola con le mani in modo da distribuire omogeneamente la salsa, poi "impanatela" nello zucchero. Adagiatela in una pirofila rivestita con carta da forno (altrimenti, come dice saggiamente Gianni il macellaio, la pirofila sarà da buttar via dopo la cottura), poi infornate a 180° per un'oretta. Durante la cottura bagnate spesso la carne con il sughetto che si formerà, e a metà cottura aggiungete il marsala senza versarlo direttamente sulla carne. A fine cottura, sfornate e fate riposare una decina di minuti prima di tagliare per dare tempo ai sughi interni di ridistribuirsi uniformente all'interno dell'arrosto.



E' incredibile come lo zucchero abbia assorbito il sapore pungente della senape, rendendo la carne tenera e saporitissima, e formando una crosticina sulla superficie da leccarsi le dita! Se il vostro compagno non gradisse la senape, non ditegli come l'avete cucinata prima di assaggiarla, non crederà alle sue papille da quanto è squisita!
Bon appétit!!!

P.S. Grazie per i vostri commenti al brano di Paulina Chiziane, mi fa piacere poter condividere una letteratura ingiustamente considerata minore solo perché non si trova nei supermercati o negli autogrill (se di letteratura si può parlare in questi casi...). Apprezzo molto la vostra sensibilità!

martedì 7 giugno 2011

Una perla d'orzo

Ben ritrovati a tutti voi!
Oggi, prima di portarvi con me tra i profumi della mia cucina (che sono particolarmente ricchi), voglio lasciarvi un frammento di un romanzo che amo molto, Niketche, della più famosa scrittrice mozambicana, Paulina Chiziane, che con la sua scrittura leggera e intrisa di magico denuncia con ironia e leggerezza la condizione subordinata della donna nella società africana.

"Il nudo femminile è benedizione, maledizione, protezione. Ci sono molte storie di donne nude che accompagnano i guerrieri nell'ora della battaglia. Dicono che, durante la guerra civile, i reparti più spietati, armati fino ai denti, portassero sempre in testa al plotone una donna nuda con delle missanga intorno alla vita. La donna avanzava, intrepida, e si mostrava. Il nemico la vedeva. Si intimoriva. Si demoralizzava, perché vedere una donna nuda prima di una grande battaglia significa sconfitta e morte. La fine del mondo. Nelle loro operazioni, i naparama si fanno sempre precedere da una donna nuda come scudo e protezione.
La donna è maledizione, anche vestita. i cacciatori di grandi belve feroci interrompono la marcia per la grande battuta di caccia quando hanno la sfortuna di incrociare una donna che va al lavoro. La donna è anche benedizione. Il grande suonatore di timbila si ispira e riesce a trasmigrare nell'aldilà solo quando la moglie si siede accanto a lui, come una dea, come una musa ispiratrice. Molti sportivi ricevono la benedizione della donna nuda, quando partono per un'importante partita di calcio. Il giorno del funerale, le donne danzano nude in un luogo segreto contro la morte. Mbelele è la danza delle donne nude per invocare la pioggia. Danzare nuda vicino a un moribondo è un'invocazione alla morte.
Popolo africano, popolo nudo. Popolo in bolletta, in povertà. Popolo semplice, legato alla natura. In Africa il caldo viene dal sole e dall'anima. Per questo le donne si spogliano e si rinfrescano nei fiumi lavando i vestiti. Nei campi, girano con le tette al vento, seminando, raccogliendo, zappando. Oh, madre Africa, madre nuda! Come può il nudo delle tue figlie essere più scandaloso del tuo, madre Africa?"

Spero che abbiate apprezzato questo brano, intenso anche se un po' duro.
Ma ora venite, andiamo a vedere cosa ho cucinato oggi!

ORZO PERLATO AL CURRY CON MELANZANE E PEPERONI ALLE ERBE

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di orzo perlato
1 melanzana lunga
mezzo peperone rosso
una carota
una costa di sedano tenera
uno scalogno
1 cucchiaino di curry
sale e pepe
olio evo
origano

Procedimento:
Mettete a scaldare l'acqua per lessare l'orzo, aromatizzandola con lo scalogno, la carota, il sedano e il curry. Lavate l'orzo sotto l'acqua corrente, e riducete la melanzana e il peperone in cubetti.
Dopo una mezz'ora salate l'acqua, togliete le verdure lesse e versate l'orzo che dovrà cuocere una mezz'ora circa. Frullate gli ortaggi scolati e conditeli con due cucchiai d'olio, un pizzico di origano, un pizzico di sale e di pepe, mescolate e tenete in caldo.
In padella saltate i cubetti di melanzana e peperone (se volete potete friggerli, io ho preferito una versione più light) per una decina di minuti, aggiungendo solo un pizzico di sale per evitare che stufino, poi a cottura ultimata scolate l'orzo lasciandolo piuttosto bagnato, aggiungetelo in padella e amalgamate con la crema di ortaggi, rifinendo con un filo d'olio e un pizzico di pepe. Servite caldo o tiepido.



Profumatissimo, salutare e molto adatto a una pausa pranzo veloce e gustosa!
Bon appétit!!!

lunedì 6 giugno 2011

Strudel di ciliegie di una principiante

Buon inizio di settimana!
In questo periodo mi sento una principiante in tutto, dato che sul lavoro sto imparando a piccoli passi un mestiere per me totalmente nuovo - va bene che mi piacciono le sfide, però ogni giorno mi capitano situazioni diverse, mai sperimentate prima, in cui l'improvvisazione è d'obbligo per affrontare gli imprevisti più disparati - e certo, è molto divertente perché imparo moltissimo, però è anche molto stancante perché devo sempre stare con "le antenne dritte" per captare ogni problematica e cercare di risolverla il più dignitosamente possibile.
E la sperimentazione poi continua anche a casa che, nonostante sia il mio porto sicuro, è sempre pronta ad accogliere le mie pensate culinarie più bislacche!
Ieri, visto il tempaccio che si è abbattuto dalle mie parti, ho pensato bene di rilassarmi con le mani in pasta, e ho preparato lo strudel di ciliegie (che novità, direte voi) che non avevo mai assaggiato prima, ma che oggi campeggia supremo sulla mia tavola (anche se decisamente mutilato per i morsi subiti dalla mia gola pelosa).
Ecco come l'ho cucinato!

STRUDEL DI CILIEGIE

Ingredienti:
Per la pasta strudel:
300 g. di farina 00
1 bicchiere di acqua tiepida
3 cucchiai d'olio
1 cucchiaino di zucchero
un pizzico di sale
burro fuso


Per il ripieno:
1/2 kg. di ciliegie tipo duroni
180 g. di zucchero di canna
pangrattato
mandorle in scaglie


Preparazione:
Setacciate la farina con il sale e lo zucchero, fate una fontana e versatevi l'olio, impastate velocemente e aggiungete l'acqua poco per volta, continuando a impastare con le mani, fino a ottenere un impasto liscio ed elastico. Formate una palla e fate riposare in un panno di cotone per almeno mezz'ora.
Nel frattempo lavate le ciliegie, denocciolatele e mescolate in una terrina con lo zucchero, il pangrattato e le mandorle.
Stendete la pasta fino a ottenere uno spessore molto sottile, adagiatela su una piastra rivestita di carta da forno, e riempite con il composto di ciliegie. Chiudete l'impasto a mo' di fagotto, sigillate i punti di chiusura con il burro fuso, praticate dei tagli trasversali sulla parte superiore del fagotto e infornate a 180° per una quarantina di minuti.


La foto non rende giustizia alla bontà di questo strudel, soprattutto se assaporato ancora tiepido, magari con una pallina di gelato alla crema!
Bon appétit!!!

sabato 4 giugno 2011

Dolcetti con fragole, lamponi e arance

Buon weekend a tutti voi!
Settimana pesante (niente ponte dalle mie parti), poco tempo ai fornelli, piatti veloci, ma una fame vorace che mi ha portata a preparare diversi dolcini (oltre ai biscotti dell'ultimo post, ho fatto anche un banale dolce allo yogurt che mi accompagnata la mattina a colazione), tra cui i dolcetti di cui vi parlo oggi. Ma che fatica preparare una buona pasta frolla con questo caldo!!! Di solito a me viene sempre bene, dato che ho le mani gelate per trecento giorni l'anno, ma con l'umidità e le temperature che sono tornate a salire, non riesco a non scaldare l'impasto rendendolo appiccicoso e molle. In ogni caso, la mia ostinazione mi ha fatto perseverare, ho fatto riposare la frolla un'oretta in frigo e dopo era bella dura.
D'altronde avevo appena colto fragole e lamponi in giardino, e il modo più veloce che mi è venuto in mente per usarli in un dolce è stato quello di farci dei dolcetti. Eccoli qua per voi.

DOLCETTI DI FROLLA CON FRAGOLE, LAMPONI E ARANCE

Ingredienti:
250 g. di farina 00
125 g. di zucchero
125 g. di burro
la scorza grattugiata di un limone
un pizzico di sale


una ventina di fragole
una decina di lamponi
marmellata di arance
scaglie di mandorle
zucchero di canna
il succo di mezzo limone


Procedimento:
Preparate la frolla impastando tutti gli ingredienti, poi fate riposare in frigo per un'oretta.
Stendete la pasta, ritagliate dei dischi e adagiateli negli stampi per crostatine e nei pirottini.
Riempite ogni crostatina con le fragole tagliate a fettine, un cucchiaino di zucchero di canna e una spruzzata di limone, altri con i lamponi, lo zuchero e il limone, altri ancora con la marmellata di arance e le scaglie di mandorle.
Infornate a 180° per una quindicina di minuti, poi fate freddare.




Durante la cottura la frutta si è trasformata in marmellata, mantenendo comunque una certa consistenza e un gusto come appena colta.
Favolosi!
Bon appétit!!!

giovedì 2 giugno 2011

Biscotti al burro

Buon 2 giugno a tutti!
Oggi vi lascio una ricetta che ho preparato l'altra sera durante un temporale e, siccome faceva piuttosto freddino, non mi è affatto dispiaciuto accendere il forno! Sono dei biscotti semplici, ma troppo gustosi, impossibile non mangiarseli uno dietro l'altro. Mi piace sottolineare che anche Paolo ha dato il suo contributo con la sua fantasia, dando a questi biscotti le forme più eccentriche, per cui è stato doppiamente divertente prepararli.
Ecco a voi la ricetta.

BISCOTTINI AL BURRO

Ingredienti:
175 g. di burro
140 g. di zucchero
1 uovo
180 g. di farina
100 g. di semolino
la scorza grattugiata di un limone
1 pizzico di fior di sale


Procedimento:
In una terrina sbattete il burro, a tocchetti, con lo zucchero fino a ottenere un composto leggero e spumoso, poi unite l'uovo, quindi incorporate la farina, il semolino e la scorza di limone. Impastate fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo che risulterà comunque abbastanza molle, poi mettetelo in un sac-à-poche e date forma ai vostri biscotti adagiandoli su una teglia rivestita di carta da forno.
Fate cuocere a 180° per circa 15 minuti, finché non saranno leggermente dorati, poi fate freddare e conservateli (se vi riesce) in un contenitore di metallo.



Sarebbero ideali con il tè, ma dal momento in cui se ne assaggia uno, la consistenza è talmente friabile e il gusto talmente burroso, che non si può fare a meno di trangugiarne almeno altri cinque o sei. Dunque, finiranno in fretta. Consiglio di raddoppiare le dosi per poterne godere per più di un giorno!
Bon appétit!!!
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