mercoledì 29 febbraio 2012

Focaccia di ceci di Anice&Cannella

Ben ritrovati amici golosi!
Finalmente oggi ho trovato un po' di tempo da dedicare alla cucina come si deve.
Questi ultimi giorni sono stati abbastanza intensi, soprattutto il weekend passato, in cui tra cene molto alcoliche, serate al pub con amici e letture notturne di libri che mi hanno tenuta incollata alle pagine fino allo svenimento, ho dormito davvero poco. E devo ancora riprendermi, visto che siamo a mercoledì e ho costantemente sonno.
Ma oggi ho trascorso un pomeriggio rilassante, uno di quei pomeriggi in cui non si è continuamente tormentati dall'orologio e mi sono sentita molto sollevata. qualche giorno fa, girovagando tra i vari blog, sono stata letteralmente rapita da un post di Anice&Cannella e mi sono ripromessa di provare a realizzare questa ricetta appena avessi avuto un po' di tempo.
E oggi, complice la gola pelosa e la voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, mi sono rimboccata le maniche e ho messo le mani in pasta.

FOCACCIA COI CECI

Ingredienti:
ceci in scatola con il loro liquido
acqua
olio evo
farina 0 o 00
150 g. di pancetta tesa tagliata a dadini
un cubetto di lievito di birra fresco
sale
rosmarino

Procedimento:
Sulla ricetta originale non ci sono le dosi, ma seguendo fedelmente le indicazioni riportate da Anice&Cannella non potete sbagliare, verrà sicuramente perfetta, come è venuta a me.  Per sapere come realizzarla, vi invito a consultare direttamente la fonte, è inutile che ve la riscriva!


A me sono venute ben due teglie, perché non mi piace la focaccia troppo alta (da brava toscana). Quella avanzata l'ho avvolta nell'alluminio e in un canovaccio, fiduciosa che si mantenga soffice fino a domani. Ho notato che dopo cena era ancora fragrante come appena sfornata, mentre la focaccia classica, una volta fredda, tende a indurirsi velocemente. Domani a pranzo me la mangerò con una bella fetta di prosciutto, garantito!!! Grazie Paoletta!
Bon appétit!!!

domenica 26 febbraio 2012

Spaghetti con gallinella e carciofi

Ciao a tutti!
Finalmente si comincia a intravedere la fine del tunnel del grande freddo, questi ultimi giorni sono stati molto più miti, e oggi ne abbiamo approfittato per fare una passeggiata sul mare. Che emozione rivedere il mare e camminare sulla sabbia dopo tanto inverno!
Per festeggiare questo annuncio di primavera, stasera ho preparato un bel primo piatto a base di pesce che vado subito a raccontarvi.

SPAGHETTI CON GALLINELLA E CARCIOFI

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di spaghetti
4 filetti di gallinella (o coccio)
2 carciofi
1 spicchio d'aglio
1 bicchiere di vino bianco secco
olio evo
sale e pepe q.b.
aneto fresco per decorare

Procedimento:
Mettete a scaldare l'acqua per la pasta. Nel frattempo pulite i carciofi e tagliateli a fettine sottili. In una larga padella fate soffriggere l'aglio, poi unitevi i carciofi e fate saltare per una decina di minuti aggiungendo a metà cottura una spruzzata di vino bianco.
In un'altra padella fate cuocere i filetti di gallinella con un filo d'olio, poi sfumate con il restante vino bianco. Eliminate la pelle e le lische, poi sminuzzate i filetti e uniteli nella padella coi carciofi. Salate e pepate. Fate insaporire qualche minuto, cuocete gli spaghetti al dente e da ultimo versateli in padella. Terminate la cottura, cospargete con aneto fresco sminuzzato e impiattate.


Un piatto semplice semplice, in cui il sapore del mare si sposa alla perfezione con quello della terra. Un piatto pre-primaverile come una danza propiziatoria della bella stagione!
Bon appétit!!!

martedì 21 febbraio 2012

Aspettando il girone di ritorno. Pasta con cavolfiore e scorza d'arancia

Ciao a tutti!
Il mio oroscopo lo aveva detto che questa non sarebbe stata una settimana propriamente brillante, ed ero pronta al peggio. Che non si sta ancora manifestando in tutto il suo splendore, ma c'è molto vicino.
La settimana è cominciata da appena due giorni - ma a me sembra ne siano passati cinque - e ho già collezionato una bella lista di figurette e incontri ravvicinati con personaggi dalla dubbia etica professionale, nonché umana. A volte è davvero dura restare indifferenti davanti a certi atteggiamenti arroganti di chi si sente più furbo di noi ostentando una colossale ignoranza dei più elementari codici di buona educazione. Per me, così attenta, per indole e formazione, all'uso delle parole, assistere a sproloqui da sofista che non hanno alla base alcuna logica concreta, è una vera tortura. Soprattutto poi quando questi voli pindarici, a metà tra Protagora e l'Azzeccagarbugli, sono suggellati da errori di grammatica che manco un bimbo di cinque anni, il mio travaso di bile - corredato da prurito alle mani -  è completo. Eccheccavolo.
A parte lo sfogo da maestrina nevrotica - appellativo con cui spesso mi apostrofano scherzosamente in famiglia - stasera, non appena sono tornata a casa, consapevole già che il tappezziere che aspetto da giorni non sarebbe venuto neanche stavolta, ho deciso di inondare la casa del soave profumo del cavolfiore, invogliata da una ricettina che ho letto qualche giorno fa su uno speciale de La Cucina italiana, e che fortunatamente ha dissolto il livore accumulato.
E dunque ve la racconto subito, caso mai vi servisse un piatto terapeutico contro la nevrosi.

PASTA CON CAVOLFIORE E SCORZA D'ARANCIA

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di pasta corta
un cavolfiore piccolo
1 spicchio d'aglio
2 filetti d'acciuga sott'olio
100 ml. di panna vegetale (facoltativa)
olio evo
la scorza grattugiata di un'arancia non trattata
sale e pepe q.b.
un pizzico di erba cipollina per rifinire


Procedimento:
Mondate il cavolfiore e cuocetelo in acqua bollente per una ventina di minuti. Poi scolatelo e conservate l'acqua di cottura per cuocervi la pasta.
Nel frattempo in una padella fate rosolare lo spicchio d'aglio intero e i filetti sminuzzati, poi togliete l'aglio e aggiungete il cavolfiore tagliato a pezzettini. Fate insaporire per qualche minuto, poi salate, pepate,  aggiungete la panna e la scorza d'arancia grattugiata.
Cuocete la pasta al dente e terminate la cottura in padella, aggiungendo un po' d'acqua di cottura per non fare asciugare troppo.
Al momento di impiattare rifinite con un po' di scorza d'arancia e l'erba cipollina sminuzzata, e servite fumante.


Adoro l'abbinamento cavolo- arancia, lo uso molto spesso anche per i cavoletti di bruxelles, ma con questa pasta cremosa raggiunge veramente l'eccellenza, ve lo assicuro!!
Bon appétit!!!

domenica 19 febbraio 2012

Bocconcini di salmone con porri e broccoli

Ciao a tutti!
Quella che sta per concludersi è stata una settimana all'insegna del pesce - ogni tanto è più che giusto concedersi il lusso di comprare del buon pesce, soprattutto quando è ben fresco - ed è culminata oggi con un pranzo da mia mamma a base di pasta con gallinella e cicale, e branzino all'isolana cotto nel forno a legna. Dico io, si può chiedere di meglio?
Purtroppo non posso postarvi i manicaretti di mamma, sono spariti ancor prima di pensare di poterli fotografare - a volte la bocca viaggia più veloce del pensiero -, in compenso però vi posso raccontare la ricetta di un piatto che ho cucinato qualche giorno fa, talmente goloso che prima ancora di aver finito di leggere il titolo della ricetta, il piatto si è già svuotato!

BOCCONCINI DI SALMONE CON PORRI E BROCCOLI IN SALSA DI ZAFFERANO

Ingredienti:
500 di salmone fresco
1 porro
1 broccolo
vino bianco secco
olio evo
sale e pepe nero q.b.

per la salsa allo zafferano:
4 dl. di latte
40 g. di farina
50 g. di burro
mezza bustina di zafferano
un pizzico di sale


Procedimento:
Mondate il broccolo, riducetelo in cimette e cuocetelo a vapore per un quarto d'ora. 
Sfilettate il salmone, eliminate la pelle, le lische e tagliatelo a cubetti. In una casseruola fate rosolare il porro tagliato a rondelle con poco olio evo, poi dopo qualche minuto aggiungete i bocconcini di salmone. Fate saltare a fiamma viva, poi sfumate con il vino bianco, abbassate la fiamma e cuocete ancora cinque minuti.
Aggiungete quindi le cimette di broccolo, aggiustate di sale e pepe e continuate la cottura per latri dieci minuti circa.
Nel frattempo preparate la salsa. Fate bollire il latte e aggiungete lo zafferano. A parte lavorate il burro e la farina fino a ottenere un composto omogeneo che poi andrete ad aggiungere al latte caldo. Mescolate fino a ottenere una crema omogenea, salate e cuocete una decina di minuti e tenete in caldo.
Infine componete il piatto. Adagiate i bocconcini di salmone con i porri e il broccolo, rifinite con un po' di salsa e servite immediatamente.


Vi consiglio di accompagnare questo piatto con un buon bicchiere di Franciacorta millesimato - e attenti al gomito!
Bon appétit!!!

P.S. Con questo post partecipo al contest di Cinzia:

mercoledì 15 febbraio 2012

Torta di pane per sentirsi giovani

Ciao a tutti!
Sono già passati diversi giorni dal mio ultimo post, e cominciavo ad avvertire una certa nostalgia, anche perché non ho potuto girovagare nella rete a caccia di ricette sfiziose e creative.
Devo dire che tra il lavoro e i vari impegni non posso certo considerarmi in letargo. E meno male, aggiungo, che a stare sempre in casa cominciavo a sentirmi vecchia.
Ieri sera sono andata a teatro a vedere uno spettacolo - nel vero senso della parola - di danza, Blaze, tutto incentrato sulla street dance, con 12 ballerini provenienti da tutta l'Europa che per un'ora e mezzo si sono scatenati sul palco al ritmo della musica dei giovani di oggi - leggasi Lady Gaga, Rihanna e svariati rappers dai nomi impronunciabili. Ma la cosa più divertente è che ero completamente circondata da una teoria di ragazzine preadolescenti che per un'ora e mezzo non hanno fatto altro che urlare i nomi dei loro ballerini preferiti saltando sulle poltroncine in preda a un'esplosione ormonale ogni qualvolta i loro beniamini si presentavano sul palco in abiti succinti con i muscoli a far bella mostra di sé. Wow, una vera ventata di giovinezza, altro che creme antirughe!
E dunque, in barba a S.Valentino, ieri non ho cucinato torte a forma di cuore o manicaretti afrodisiaci, anzi, non ho cucinato affatto.
In compenso però lunedì ho preparato un bel dolce, un po' insolito perché a base di pane, ispirato a una ricetta trovata su un vecchio numero de La cucina italiana. E ve lo racconto subito subito.

TORTA DI PANE


Ingredienti:
200 g. di pane raffermo
1 litro di latte
2 uova
200 g. di amaretti
3 pacchetti di pavesini
100 g. di zucchero
2 cucchiai di cacao amaro
50 g. di cioccolato fondente al 70 % a scaglie
70 g. di pinoli
1 limone

Procedimento: 
Scaldate il latte e fatevi ammorbidire il pane senza la crosta, tagliato a cubetti. Unite anche gli amaretti sbriciolati e i pavesini. In una ciotola sbattete le uova intere con lo zucchero e lavoratevi insieme il pane e i biscotti, fino a ottenere un impasto il più possibile uniforme (io ho usato lo sbattitore elettrico). Unite la buccia grattugiata e il succo filtrato del limone, il cacao, il cioccolato e i pinoli, tenendone da parte una manciatina. Foderate con carta da forno  uno stampo a cerniera e versatevi il composto. Decorate la superficie del dolce con i pinoli tenuti da parte. Cuocete nel forno a 190° per circa 50 minuti e lasciate raffreddare prima di sformare e servire.


La consistenza è davvero fantastica, umida ma molto soda, e una fetta sola non basta per soddisfare il palato solleticato da cotanta bontà!
Bon appétit!!!

venerdì 10 febbraio 2012

Finger food di pasta fillo pere e roquefort

Buon inizio di weekend a voi tutti!
In questo venerdì freddo e ventoso, prima di mettersi ai fornelli, vi lascio una celeberrima poesia della poetessa polacca Wyslawa Szymborska, premio Nobel per la Letteratura del 1996, scomparsa la settimana scorsa.


Scrivere un curriculum 

Che cos'è necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si e' vissuto
è bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non cio' che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

Un bel ritratto della nostra epoca, non è vero?
Ma  ora è tempo di rimboccarsi le maniche e pensare a nutrire il corpo. Ecco qua una ricetta fast and furious di uno stuzzichino che può essere preparato in pochi minuti, adatto per una cena sfiziosa tra amici!

CESTINI DI PASTA FILLO CON PERE CARAMELLATE E ROQUEFORT
Ingredienti per 12 crostatine:
4 fogli di pasta fillo
olio evo
2 pere williams mature
un cucchiaino di miele
mezzo bicchierino di rum
50 g. di roquefort
12 gherigli di noce

Procedimento:
Spennellate i fogli di fillo con l'olio evo e poi sovrapponeteli tagliandoli in 12 quadrati.
Sbucciate le pere, riducetele a dadini e cuocete per pochi minuti in padella con poca acqua. Sfumate con il rum, poi unite il miele e fate caramellare, quindi togliete dal fuoco.
Foderate i pirottini da muffin con la pasta fillo, riempite con i dadini di pera, aggiungete il roquefort anch'esso tagliato a dadini, rifinite con un gheriglio di noce per cestino e infornate per un quarto d'ora a 180°. Servite tiepidi.


Il contrasto dolce della pera con il sapore forte del fomaggio è davvero fantastico!
Bon appétit!!!
P.S. Con questa ricetta partecipo al contest:


mercoledì 8 febbraio 2012

Crostatine di grano saraceno con marmellata di arance

Ciao a tutti!
Oggi non ho voglia di parlare del maltempo, della neve e del freddo, ci pensano già i media a intasarci di immagini di scenari agghiaccianti - nel vero senso della parola - e numeri spesso molto tristi concernenti vittime, temperature indicibili, metri di neve, treni bloccati, paesi isolati e non ultimo le tonnellate di cibo che si sono rovinate a causa del gelo. Un vero disastro.
Dalle mie parti siamo fortunati, a parte qualche grado sotto lo zero, non abbiamo visto molta neve né ghiaccio, e tutto sommato l'inverno continua il suo corso indisturbato.
Piuttosto oggi vorrei sfogarmi del senso di frustrazione culinaria che mi pervade in questi giorni, un'afflizione inconsueta dovuta all'insoddisfazione per quello che cucino. Ho un frigo e una dispensa pieni di tante cosine buone, e desiderei tanto realizzare un piatto nuovo, che stupisca il palato per gli accostamenti innovativi e inconsueti, e invece mi ritrovo con il coltello in mano e poca fantasia. Sono un po' esaurita, forse. La testa è in continuo fermento, ma la mano non è abbastanza tempestiva nell'afferrare il pensiero che mi attraversa. Vorrei essere un po' come il Piccolo Principe, sempre pronto a catturare le stelle per i suoi mitici viaggi sulla terra. Ma non è ancora il momento giusto, pazienza.
Nel frattempo oggi, nel mettere ordine in dispensa, sono fioriti una serie di avanzi di farine di vario genere - farro, ceci, castagne, grano saraceno - e non ho saputo resistere alla tentazione di usarne un po' per una frolla diversa dal solito, complice un avanzo di marmellata di arance di Pietrasanta raccolte e cucinate da mia suocera - una delle marmellate più buone del mondo, vi assicuro.

CROSTATINE DI GRANO SARACENO CON MARMELLATA DI ARANCE

Ingredienti:
180 g. di farina di grano saraceno
100 g. di farina bianca
90 g. di zucchero bianco
125 g. di burro
1 uovo
un cucchiaino di lievito
la scorza di un limone grattugiata
un pizzico di sale
marmellata di arance bio

Procedimento:
Formate una fontana con le due farine setaccciate, unite lo zucchero, il lievito, il burro a tocchetti, il pizzico di sale e al centro versate l'uovo. Impastate fino a ottenere un composto omogeneo, formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fate riposare in frigo per almeno un'ora.
Stendete la pasta, ritagliate dei cerchi per fare le crostatine, adagiate negli stampini, farcite con la marmellata, coprite con delle striscioline di pasta e infornate a 180° per un quarto d'ora circa, finché saranno ben dorate.



Sono riuscita a immortalare queste due prima che sparissero definitivamente in pancia.
Buonissime, molto consolatorie e, nonostante la facilità di esecuzione, soddisfano il palato anche più esigente - come il mio. Morale di oggi: non importa essere grandi chef per sfornare cibi stupefacenti, basta un po' di cara vecchia pasta frolla e pochi semplici ingredienti per avere grandi soddisfazioni!
Bon appétit!!!

venerdì 3 febbraio 2012

Premio e cookies al cioccolato bianco e scorzette d'arancia

Buon inizio di weekend!
Un'altra settimana è passata e, nonostante la brutta influenza, è stata piacevole perché ho ricevuto due riconoscimenti da due blog che apprezzo moltissimo, Dana e Dana e Ilaria che mi hanno premiata come blog versatile, grazie!!


Beh, come da copione, non mi resta che descrivere le 7 caratteristiche che mi riguardano e girare il premio ad altri 7 blog.

Ecco le caratteristiche:

1) Adoro leggere e circondarmi di libri, di cultura e di arte;
2) Mi piace viaggiare e confondermi con gli usi e i costumi dei luoghi che visito;
3) Sono molto curiosa di fare esperienze sempre nuove che possano farmi crescere e migliorare;
4) La mattina appena sveglia non posso mai rinunciare a una colazione luculliana, rigorosamente a base di caffellatte e dolci fatti in casa, non sopporto di fare colazione al bar;
5) Nonostante l'epoca buio che stiamo attraversando, sono fiduciosa che un giorno riuscirò a realizzare di nuovo il mio sogno di tradurre i libri dei miei scrittori preferiti;
6) Adoro gli animali, quelli molto pelosi come Rino, ma anche quelli meno pelosetti, in particolare uno;
7) Last but not least, non potrei vivere senza musica, ogni momento della mia vita è scandito da una colonna sonora imprescindibile!

E ora i 7 blog a cui giro volentieri questo premio:

1) Stefania di Cool Chic Style Confidential;
2) Alda e Mariella di Cucina con Alda e Mariella;
3) Sara di Di pasta impasta;
4) Donatella di Fiordirosmarino;
5) Federica di La cucina di Federica;
6) Gio di Symposion;
7) Gemma Olivia di Gemma Olivia...

Grazie ancora per questo bel riconoscimento!
E ora la ricetta di oggi, dei cookies con cioccolato bianco e scorzette di arancia candite che ho improvvisato l'altro pomeriggio all'ora del tè.

COOKIES CON CIOCCOLATO BIANCO E SCORZETTE D'ARANCIA CANDITE

Ingredienti:
200 gr di farina 
125 gr di zucchero
125 gr di burro
1 uovo
1 cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale  
essenza di vaniglia

la scorza grattugiata di un limone
70 g. di cioccolato bianco in scagliette
50 g. di scorzette d'arancia sminuzzate

Procedimento:
In un recipente setacciate la farina con il lievito e il pizzico di sale, poi unite il burro ammorbidito, lo zucchero, l'uovo, l'essenza di vaniglia e impastate fino a ottenere una frolla. Da ultimo unitevi il cioccolato bianco e le scorzette d'arancia, poi formate un rotolo del diametro di circa tre-quattro centimetri, avvolgetelo nella pellicola e fate riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Trascorso questo tempo, affettate il rotolo ottenendo dei dischi di circa 7 mm. di spessore, adagiate i biscotti su una teglia rivestita di  carta da forno e infornate a 180° per un quarto d'ora circa.


Sono particolarmente indicati in questi pomeriggi siberiani se inzuppati in un buon tè agli agrumi come la Miscela Mediterranea Agrumata dell'Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, che contiene tè verde cinese, arancio dolce, fiori d'arancio e di sambuco, cardamomo verde, karkadè, frutti di mirtillo, ciliegia e uvetta. Davvero raffinatissimo!
Bon appétit!!!



mercoledì 1 febbraio 2012

Soup à l'oignon gratinée contro il gelo

Ben ritrovati lettori infreddoliti!
Alla fine tanto tuonò che nevicò, per dirla con un proverbio, però per fortuna la neve non ha creato troppi disagi e si sta già sciogliendo. Speriamo solo che il freddo previsto per i prossimi giorni non faccia gelare le strade...
Per quanto mi riguarda purtroppo non ho potuto godermi una bella passeggiata en plein air, essendo ancora convalescente di una brutta influenza che mi ha costretta a letto per tutto lo scorso weekend con  febbre quasi fino a 39° - non vi dico in che condizioni mi ha ridotta, uno zombie. Solo oggi sono riuscita a riconquistare una certa dignità in posizione eretta, e non ho perso un minuto di più a gozzovigliare nonostante abbia le forze di un fringuello e mi venga subito il fiatone. Purtroppo sono fatta così, odio l'inattività, il riposo forzato, mi fa sentire inutile e scatena in me un meccanismo pernicioso di pessimismo cosmico da cui non esco più se non con un senso di sconfitta e rassegnazione. E oggi non ne sono stata immune, ahimè.
E' anche per questo motivo quindi che mi sono decisa a dare un taglio netto alla convalescenza a base di riso in bianco e patata lessa - per carità, nei giorni scorsi non aspiravo ad altro - e oggi ho deciso di dare libero sfogo a un desiderio che mi solleticava da parecchio, ovvero cucinare la zuppa di cipolle alla francese. Bella botta di vita, direte voi! Eh già, a me piacciono le sterzate forti, senza mezze misure, decisamente. In realtà è un piatto delicatissimo, in cui la cipolla perde la sua persistenza acidula e forte riuscendo molto dolce e ben digeribile.
Beh, questa versione non sarà proprio uguale all'originale francese, ma vi assicuro che è molto chic, e molto adatta al clima siberiano che ci attende!

SOUP À L'OIGNON GRATINÉE

Ingredienti per 3 persone:
500 g. di cipolle dorate (io le preferisco alle bianche)
50 g. di burro
4 cucchiai di olio evo
20 g. di farina
mezzo bicchiere di vino bianco secco
1 l. di brodo vegetale preparato con carota, sedano e cipolla (l'originale prevede del brodo di manzo)
1 cucchiaino di zucchero
sale e pepe nero q.b.
12 fettine di pane casalingo
groviera (io parmigiano reggiano) grattugiato per la gratinatura

Procedimento:
Sbucciate le cipolle e affettatele sottili, ma non troppo, poi fatele appassire in una casseruola con il burro e l'olio. Lasciate cuocere a fuoco basso per una decina di minuti, poi aggiungete il cucchiaino di zucchero e fate sudare le cipolle senza che prendano colore. Appena saranno leggermente imbiondite, spolverate con la farina setacciata, mescolate per qualche minuto, poi sfumate con il vino bianco e da ultimo aggiungete il brodo vegetale. Lasciate bollire a fiamma dolce per una mezz'ora, poi a fine cottura aggiustate di sale e pepe.
Abbrustolite le fette di pane nel tostapane (o in forno o sulla griglia) - la ricetta originale prevede l'uso della baguette, ma il pane toscano salato è di gran lunga più saporito - poi adagiatene circa 2 o 3 fettine sul fondo di tre cocotte, coprite con una manciata di parmigianograttugiato, versatevi sopra la zuppa di cipolle, coprite con latre 2 o 3 fettine di pane, spolverate molto generosamente di parmigiano fino a coprire tutta la superficie, e infornate per alcuni minuti a 250° con funzione grill, per la gratinatura.
Servire bollente.


L'ustione di lingua e palato val bene la bontà di questo piatto in bilico tra i migliori ingredienti di casa nostra e la genialità dei cugini d'Oltralpe, garantisco!
Bon appétit!!!
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