mercoledì 30 marzo 2011

Maccheroncini al "salmolimone", un incontro tra nord e sud

Ben ritrovati amici lettori!
La primavera avanza inesorabile e il fatto che fino quasi all'ora di cena il sole è alto sull'orizzonte, mi mette automaticamente di buonumore, nonostante ci siano ancora diverse cose nella mia vita che devono trovare la giusta quadratura. Ma queste belle giornate e il soffio caldo della nuova stagione mi infondono ottimismo. E tanta voglia di cucinare cose veloci e colorate!
Come il primo piatto che ho preparato e che vi racconto sulle note di questo bellissimo brano della Bandabardò, Sogni grandiosi, che vi invito ad ascoltare con attenzione e col cuore spalancato. Vi emozionerà, come emoziona me. E' un brano del 1996, ma mai come adesso è di tanta attualità, visti i tempi bui con cui ogni giorno dobbiamo fare i conti. Buon ascolto e buona lettura!


MACCHERONCINI AL PETTINE CON SALMOLIMONE

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di pasta all'uovo tipo maccheroncini al pettine
1 limone biologico
30 g. di salmone affumicato norvegese
100 ml. di panna
mezzo cucchiaino di menta
sale e pepe
una noce di burro
una manciata di ricotta vaccina salata grattugiata


Procedimento:
In un pentolino fate sciogliere il burro e in una pentola fate bollire l'acqua. Nel frattempo sminuzzate il salmone, spremete il limone e prelevatene un po' di scorza che taglierete in striscioline sottili.
Dorate il salmone nel burro, aggiungete il succo di limone e fate cuocere qualche minuto, poi aggiungete la panna, un pizzico di sale, le zeste e la menta. Nel frattempo cuocete la pasta, scolate al dente e risottatela in padella con il sughetto di limone e salmone, aggiungendo un paio di mestoli d'acqua, per non far asciugare troppo. Ultimate con una spolverata di pepe nero e la ricotta grattugiata.


Un piatto profumatissimo, un incontro felice tra il limone del sud e il salmone del nord, una riconciliazione tra opposti che vi riappacificherà con voi stessi e con il mondo!
Bon appétit!!!

martedì 29 marzo 2011

Le panisse di Fausta

Ben tornati a tutti voi!
Grazie anzitutto per i vostri commenti ma soprattutto per gli auguri al mio papà che ha apprezzato tantissimo (non è un blogger, ma un accanito lettore, insieme alla mia mamma, of course... non si perdono un post!).
Spero che il vostro inizio di settimana stia andando bene, qui il sole si alterna alla pioggia, ma non ci si può lamentare, piano piano la natura sta riconquistando i suoi colori splendenti e osservarla riprendere vita è una gioia dei sensi.
La ricetta che vi racconto oggi è un omaggio alla mia amica Fausta, che con un fitto scambio di messaggi tra i nostri blog, mi ha sapientemente consigliata sulla preparazione delle sue fantastiche panisse.
Fausta, oggi il mio post è tutto dedicato a te, perché non solo i tuoi consigli sono stati preziosi (come sempre, del resto), ma perché sono troppo buone, che bella scoperta!!!!
Ecco qua come le ho preparate.

PANISSE DI FAUSTA CON POMODORINI CONFIT

Ingredienti:
Per le panisse:
250g. di farina di ceci
1 l. di acqua
un pizzico di sale
olio di semi d'arachidi per friggere

Per i pomodorini confit:
500 g. di pomodorini di Pachino
origano siciliano
un pizzico di sale
2 cucchiaini di zucchero

rucola
mozzarelline ciliegine
olio evo

Procedimento:
Amalgamate la farina di ceci setacciata con l'acqua, mescolando con una frusta finché non saranno sciolti tutti i grumi. Aggiungete il sale e fate riposare almeno un paio d'ore.
Eliminate la schiuma in superficie e fate cuocere in pentola a fuoco lento per 40-45 minuti, girando spesso (si attaccherà un po' sul fondo, ma, come per la polenta di mais, basta versare un po' d'acqua e dopo qualche ora i residui si sfalderanno facilmente), poi adagiate in una pirofila e fate freddare in modo che solidifichi bene (io l'ho preparata il giorno prima). Da ultimo tagliate a fettine e friggete.
Per la preparazione dei pomodorini confit, lavateli, tagliateli a metà, disponeteli sulla piastra da forno rivestita di carta da forno, cospargete di sale, origano e zucchero, poi fate cuocere a 150° per un'oretta circa.
Ora componete il piatto, aggiungendo alle panisse calde un po' di rucola, le mozzarelline e i pomodorini.


Davvero squisite, croccanti e tutto sommato leggere! Un consiglio: su una panissa ho spolverato un po' di bottarga di muggine (a Paolo non piace, ma io la adoro), che esalta alla perfezione il sapore dolciastro della panissa e quello acidulo dei pomodorini confit. Davvero un piatto che unisce nord e sud Italia... Un regalo prezioso, grazie Fausta!!!
Bon appétit!!!

domenica 27 marzo 2011

Sablés alla noce di cocco Ladurée e uno splendido compleanno

Ben tornati amici!
Spero abbiate trascorso una buona domenica. La mia è stata davvero speciale, abbiamo festeggiato i sessant'anni del mio papà (ancora un ragazzo)  in un ristorantino fantastico tra portate ricercatissime e un'atmosfera serena e festosa che ha raccolto svariate generazioni tra nonne, zii, cugini e nipoti. Adoro questi momenti, perché per poche ore si dimenticano asti e preoccupazioni quotidiane per dare libero sfogo alla giovialità, tutti riuniti attorno a una tavola splendidamente imbandita dove il vino e gli aromi inebrianti del cibo lasciano libero sfogo agli argomenti più leggeri e divertenti.
Nonostante la lauta scorpacciata, oggi non potevo abbandonare la mia cucina, dato che stasera vengono a trovarci degli amici che si lasciano volentieri tentare dai miei esperimenti culinari.
E poiché sto approfondendo la lettura del libro di Ladurée, oggi ho confezionato i sablé alla noce di cocco che vi racconto subito. Vi dico solo che il profumo che si è sparso per la casa era da svenimento!

SABLÉS ALLA NOCE DI COCCO

Ingredienti per 65 biscotti piccoli o 24 grandi:
325 g. di burro
un pizzico di fior di sale
150 g. di zucchero a velo
75 g. di mandorle in polvere
75 g. di farina di cocco
1 uovo intero
325 di farina 00

Procedimento:
Tagliate il burro a pezzettini e mettetelo in un recipiente. Lavoratelo per renderlo omogeneo e aggiungete tutti gli ingredienti uno per volta, mescolando bene: il fior di sale, lo zucchero a velo, le mandorle polverizzate, la farina di cocco, l'uovo e infine la farina. Impastate il tempo necessario per amalgamarla, poi formate una palla e mettete in frigo per almeno due ore (è preferibile prepararla il giorno prima).
Preriscaldate il forno a 160°, stendete la pasta a uno spessore di circa 2 mm. Con il tagliapasta ricavate dei dischi e poneteli su una placca rivestita con carta da forno. Cuocete per circa 15 minuti finché non avranno assunto un bel colore dorato. Lasciate freddare e servite.



Croccanti che si sciolgono in bocca e dolci al punto giusto. La raffinatezza della maison Ladurée è tutta contenuta in questi semplici scrigni di bontà. Meravigliosi!
Bon appétit!!!

sabato 26 marzo 2011

Inasalata da (a)mare

Buon fine settimana a tutti!
Continuano le belle giornate primaverili e la voglia di stare all'aperto e di riempire il giardino di tanti bei fiori è sempre più impellente!
Dopo una bella mattinata di giardinaggio intensivo, ho preparato un pranzetto veloce e leggero che vi vado subito a proporre.

INSALATA DI MARE ALL'ARANCIA

Ingredienti per 2 persone:
250 g. di frutti di mare misti (cozze, vongole, gamberetti, calamaretti)
1 cesto di lattuga
120 g. di riso thaibonnet
1 arancia
5 bacche di ginepro
una manciata di coriandolo in frutti
due foglie d'alloro
sale e pepe nero
olio evo

Procedimento:
Lavate bene il pesce sotto l'acqua corrente, poi sbollentatelo per 5 minuti in pentola.
Nel frattempo preparate la marinatura con il succo d'arancia, l'olio e le spezie, e cuocete il riso in acqua salata.
Una volta che i frutti di mare saranno freddi, irrorateli con la marinatura e lasciate insaporire per una mezz'oretta.
Componete il piatto adagiando sul fondo un po' di riso e sopra i frutti di mare. Completate con qualche foglia di lattuga.


Leggero e saporito, proprio quello che ci vuole per continuare a godere di questo sole senza sentirsi appesantiti!!
Bon appétit!!!

venerdì 25 marzo 2011

Cuore comanda colore!

Ciao a tutti voi!
Ieri pomeriggio mi è finalmente arrivato un libro tanto sospirato, Dolce. Il libro. Ladurée. A cura di Philippe Andrieu.

Una vera bibbia per gli amanti della pasticceria francese, e non solo. Già da come si presenta emoziona: una scatola di cartone che contiene il libro avvolto nella velina lilla (uno dei colori-manifesto della maison), con la copertina vellutata. Negli interni poi la cura per la grafica, l'impaginazione, le foto, il tocco minimal chic e l'accurata descrizione di ogni preparazione (anche degli impasti e delle creme), lo rendono davvero unico, tutto da scoprire. L'ho sfogliato e risfogliato come fa un bambino con un libro di fiabe con tanti bei disegni... la magia della cucina è anche questo, poter contemplare opere d'arte che non siano solo edibili, ma anche leggibili, e che ogni volta che le tocchi o contempli senti un irrefrenabile brivido di piacere che dalle mani scorre fino al cuore e poi di nuovo alle mani.
E così, profondamente ispirata e felice per il nuovo acquisto, non ho potuto fare altro che rimboccarmi le maniche e preparare un dolce. Eccolo qui tutto per voi.

CROSTATA CON MOUSSE AL CIOCCOLATO BIANCO E FRAGOLE

Ingredienti:

Per la pasta frolla:
250 g.  di farina 00
120 g. di burro
120 g. di zucchero bianco
le zeste di un limone
1 uovo + 1 tuorlo

Per la mousse al cioccolato bianco:
100 g. di cioccolato bianco di ottima qualità
100 ml. di panna montata
50 g. di zucchero bianco
1 uovo

Fragole per il tocco finale

Procedimento:
Preparate la frolla impastando velocemente tutti gli ingredienti, poi ponete in frigo per mezz'ora.
Nel frattempo preparate la mousse, sciogliendo nel microonde il cioccolato bianco e separando l'albume dal tuorlo. Sbattete il tuorlo con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso, montate la panna, unitela al composto e da ultimo l'albume. Mettete in frigo per un'oretta per far rassodare bene.
Stendete la frolla dello spessore di 3 mm. e fate cuocere in forno a 180° per una ventina di minuti con carta da forno e fagioli secchi per evitare che gonfi.
Una volta sfornata fate raffreddare, dopo di che spalmate la mousse e completate disponendo le fragole tagliate a fettine.


Una vera goduria, ottima per un tè pomeridiano, ma anche al termine di una cena romantica in cui troverà il suo miglior coronamento (non è afrodisiaca ma aiuta!!).
Bon appétit!!!

mercoledì 23 marzo 2011

Carbonara di zucchine

Ciao a tutti!
Oggi vi scrivo dalla mia postazione outdoor, mentre sono in giardino a godermi un po' il sole in mezze maniche, da brava lucertolina. Non mi pare vero il caldo che fa!
Mentre ascolto il brano di Jamiroquai Seven days in sunny June (che vi propongo qui di seguito, in modo che possiate sentire anche voi il soffio primaverile che mi avvolge in questo momento), vi vado a raccontare il primo piatto con cui mi sono deliziata ieri sera.


CARBONARA DI ZUCCHINE

Ingredienti per 2 persone:
180 g. di spaghetti n. 5 trafilati al bronzo
4 zucchine chiare piccole
80 g. di pancetta affumicata a dadini
1 uovo
un pizzico di noce moscata
un pizzico di erbe di Provenza  (un mix di timo, rosmarino, origano, salvia, maggiorana, alloro, ginepro, finocchio, santoreggia)
una manciata di parmigiano reggiano
olio evo
sale e pepe q.b.

Procedimento:
In una padella fate rosolare la pancetta affumicata con un filo d'olio, poi scolate e tenetele da parte. Mondate le zucchine, riducetele in dadini e fate saltare in padella sul fondo di cottura della pancetta. Aggiungete un po' d'acqua per farle appassire, unite un pizzico di spezie e fate ritirare. Frullatele nel mixer fino a ottenere una crema omogenea.
Nel frattempo fate cuocere gli spaghetti al dente, sbattete l'uovo con un pizzico di noce moscata e una manciata di parmigiano. Quando la pasta è cotta versatela in padella, aggiungete la crema di zucchine e l'uovo (eventualmente anche un po' di acqua della pasta, se asciuga troppo), mescolate energicamente e servite con una pioggia di pancetta saltata.


Si prepara in venti minuti e si divora in tre minuti esatti. Però il godimento produce effetti positivi per tutta la serata, garantito!
Bon appétit!!!

martedì 22 marzo 2011

Dolce o salato?

Buon martedì a tutti voi!
Con queste belle giornate di sole è davvero dura stare chiusi in casa o in ufficio davanti al computer, e per quanto mi riguarda è dura stare anche ai fornelli a inventarsi ogni giorno una ricettina nuova. Non vedo l'ora di risolvere pranzo e cena con una bella insalatona e tanti bei pomodori colti nell'orto e portati in tavola ancora caldi del solleone estivo...
Oggi a pranzo ho preparato un piatto molto fast food, nel senso che si mangia in tre bocconi, ma molto slow food come concept. E dunque ve lo descrivo subito!

CROCCHETTE DI POLENTA ALLA SALVIA

Ingredienti per 8 crocchette:
110 g. di farina di mais Formenton della Garfagnana
250ml. di panna fresca
60 g. di farina bianca 00
1 cucchiaino di lievito per torte salate
100 g. di parmigiano reggiano grattugiato
75 g. di fontina stagionata grattugiata
30 g. di burro
1 cucchiaino di miele
1 uovo
qualche foglia di salvia tritata finemente
sale e pepe q.b.

Procedimento:
In una terrina mescolate la farina di mais con la panna e fate riposare almeno 4 ore (io l'ho preparata la sera prima). In seguito unite al composto il parmigiano, la fontina, il lievito e da ultimo la farina setacciata. Mescolate bene, salate e pepate.
Fate sciogliere il burro con il miele in una casseruola, poi aggiungetevi l'impasto di polenta e mescolate con una frusta. Sbattete l'uovo con la salvia tritata e aggiungetelo all'impasto, dopo di che spegnete il fuoco.
Versate l'impasto negli stampini da muffin, fate freddare, e fate cuocere in forno a 180° per 15-20 minuti, finché le crocchette saranno belle dorate.
Servite tiepide con una spolverata di fontina grattugiata.


In accompagnamento servite un'insalatina di finocchi e arance, sorseggiando un buon Greco di Tufo fresco.
Ottime davvero!!!
Bon appétit!!!

P.S. Con questa ricetta partecipo al contest di Elisa:


lunedì 21 marzo 2011

Primavera in miniatura

Ben tornati amici!
Spero abbiate trascorso un buon fine settimana. Per quanto mi riguarda ho passato due giorni sereni, circondata da amici, risate e buon cibo, per cui non mi posso lamentare!
Nell'augurarvi un buon inizio di primavera, oggi vi lascio la ricetta di questi pasticcini di frolla con fragole, buoni da mangiarne uno dopo l'altro.

MIGNON CON FRAGOLE E CREMA CHANTILLY

Ingredienti:

Per la pasta frolla:
200 g. di farina 00
100 g. di zucchero
100 g. di burro
1 uovo
scorza grattugiata di mezzo limone
 1 pizzico di sale

Per la crema chantilly:
250 ml. di panna fresca
una bustina di vanillina
50 g. di zucchero a velo

Fragole

Procedimento:
Impastate tutti gli ingredienti per la pasta frolla, poi fate riposare per una mezz'oretta in frigorifero.
Nel frattempo preparate la crema, montando la panna con la vanillina e lo zucchero a velo e tenete da parte.
Stendete la pasta frolla e con uno stampino a forma di fiore ricavate tante crostatine che farete cuocere negli stampini per 10 minuti in forno a 180°.
Appena cotte sfornate e fate freddare, dopo di che riempite con la crema chantilly e guarnite con le fragole tagliate a fettine sottili.
Spolverate con zucchero a velo e servite.


Una bontà propiziatoria per la bella stagione!
Bon appétit!!!

venerdì 18 marzo 2011

Crema di daikon agrumata con gamberi e curry per Federica

Ciao a tutti!
Dopo la scorpacciata di gnocchi di castagne di questi giorni (che su suggerimento di Fausta ho condito oggi con la mia scorta invernale di pesto alla genovese, davvero buoni, grazie Fausta!), oggi ci vuole qualcosa di più delicato.
Delicato come il libro che ho scelto di candidare per il contest di Federica che mi ha invitata tanto gentilmente. E a cui rispondo volentieri.
Si tratta del romanzo Rakushisha, della scrittrice brasiliana Adriana Lisboa (tutta la sua bibliografia è stupenda, ve lo garantisce la sua traduttrice italiana, anche se per ora  sono stati tradotti solo due romanzi, ma speriamo ne arrivino altri!), edito dalla meravigliosa casa editrice sarda Angelica Editore.


Scusate, non riesco a parlarne in maniera sintetica, per cui vi riporto direttamente la quarta di copertina:
"Un viaggio dal Brasile al Giappone per imparare da capo. Imparare a camminare di nuovo, imparare chi siamo. Celina e Haruki: un’identità spezzata e un’identità mai cercata prima. Sarà il diario di Matsuo Bashō, il poeta giapponese della fine del diciassettesimo secolo, a farle incrociare casualmente e a unirle in un viaggio.
Haruki e Celina, l’illustratore e la donna che faceva borse di stoffa; compagni di percorso, eppure così distanti. Haruki non sa cosa abbia spinto Celina ad accettare quell’invito da uno sconosciuto, appena incontrato per caso su un vagone della metropolitana di Rio – fuggire, forse? Celina non sa se il viaggio di Haruki, il nissei, il carioca dagli occhi a mandorla che non parla e non capisce il giapponese, sia un ritorno all’origine oppure un inizio. Nessuno dei due sa se ci possa essere spazio per la condivisione, se i luoghi lasceranno su entrambi gli stessi segni, la stessa nostalgia, come nelle peregrinazioni di Matsuo Bashō. O se, invece, ci saranno due viaggi distinti, due solitudini che si sfiorano. “Il viaggio è sempre per il viaggio in sé”, ed è fatto al tempo stesso di momenti struggenti e di una quotidianità che forse è in grado di curare il dolore."

Perché questo libro? Beh, innanzi tutto vuol essere una piccola dimostrazione di solidarietà ai giapponesi le cui vite si sono sbriciolate in pochi minuti (e per quanto non sia mai stata in Giappone, nel tradurre questo libro mi sono calata in atmosfere e in una cultura affascinanti e avvolgenti, da cui è difficili restare immuni). E poi per il coinvolgimento emotivo, un ponte che l'autrice crea con delicatezza ed estrema poeticità tra i suoi personaggi e il lettore, trasportandolo in una realtà eterea seppur dolorosissima. Perché è un modo di parlare del dolore per la perdita dei propri cari che viene affrontato come una carezza, mai urlato.
E poi (scusate se mi dilungo, ora arrivo al quid) perché mi ricorda tanto il piatto che ho cucinato stasera! Ho preso spunto da una ricetta di Chiara Maci apportando il mio tocco.
E dunque ve ne parlo subito subito.

CREMA DI DAIKON AGRUMATA CON GAMBERI E CURRY


Ingredienti:
800 g. di daikon
500 g. di patate
1 scalogno
brodo vegetale
scorza d'arancia
scorza di limone
olio evo
sale e pepe
20 gamberi
curry

Procedimento:
Pelate e lavate il daikon e le patate. In una pentola fate dorare lo scalogno tagliato sottile e fate rosolare le patate e il daikon tagliati a cubetti. Unite la scorza di limone di arancia e poco alla volta il brodo vegetale, facendo cuocere finché le verdure non saranno morbide. Frullate con il mixer a immersione, aggiustate di sale e di pepe e tenete in caldo.
A parte nel frattempo sbollentate i gamberi con qualche scorzetta d'arancia, per dare un aroma più profumato.
A fine cottura componete il piatto, adagiando i gamberi sulla crema, spolverando con un po' di curry e rifinendo con delle fettine di pane leggermene tostato.


Delicato e minimalista, come un haiku giapponese, e buonissimo!
Bon appétit!!!

Con questo post partecipo al contest Cook the book di Federica:

mercoledì 16 marzo 2011

Come ti frego le castagne

Ben ritrovati cari lettori!

Oggi, mettendo un po' di ordine nella dispensa, mi è capitata tra le mani una confezione intonsa di farina di castagne della Garfagnana, dono natalizio dei miei genitori (tra le varie decine di regali ricevuti da loro). Farina di castagne? La mia fantasia si è subito messa in moto. Ho mollato le mansioni domestiche, mi sono rimboccata le maniche e ho deciso di non accontentarmi del "solito" castagnaccio (che tuttavia amo molto, per non parlare dei necci con la ricotta, da brava toscana). Ma il blog ultimamente mi impone (cioè, io mi impongo) di sperimentare e andare sempre oltre la tradizione, trasformando la cucina in un laboratorio da "piccolo chimico" (spero di non fare mai esplodere niente, ma non si può mai dire...). Memore di una fantastica cena di qualche giorno fa in un ristorantino speciale qui in zona, ho preparato questo primo piatto di cui vi racconto subito, e che mi ha lasciata di stucco!

GNOCCHI DI CASTAGNE IN CESTINO DI PARMIGIANO

Ingredienti:

Per gli gnocchi:
8oo g. di patate a pasta gialla
200 g. di farina di castagne
100 g. di farina 00
un pizzico di sale
un pizzico di pepe nero

Per il condimento:
burro
pinoli
qualche foglia di salvia fresca

Parmigiano reggiano per i cestini

Procedimento:
Lessate le patate con la buccia, poi fatele freddare e sbucciatele. Riducetele in purea con lo schiacciapatate, poi impastate con le due farine ben setacciate, e un pizzico di sale.
Con l'impasto formate dei rotolini e taglliateli formando gli gnocchi.
Mentre l'acqua raggiunge il bollore, preparate i cestini spargendo il parmigiano grattugiato in un padellino a fiamma vivace. Appena il parmigiano si sarà sciolto togliete dal fuoco, fate intiepidire e adagiate la sfoglia su una coppetta rovesciata finché non si solidificherà.
In un pentolino fate tostare i pinoli, poi aggiungete la salvia e il burro. Spegnete prima che il burro cominci a sfrigolare.
Cuocete gli gnocchi e componete il piatto, adagiandoli nei cestini e irrorandoli del condimento. Prima di servire spolverate con parmigiano e una manciata di pepe nero.



(Notare la foto artistica!)

 Oggi sono particolarmente prodiga di foto, si vede vero?

Il sapore dolciastro e intenso delle castagne si sposa a meraviglia con il parmigiano e i pinoli. Potessi ne mangerei ancora!!!
Bon appétit!!!

P.S. Ringrazio moltissimo la mia nuova amica blogger Simona che mi ha fatto dono di questo riconoscimento (è già il secondo che ricevo, potrei anche montarmi la testa e credere davvero di essere brava, per cui occhio):
Grazie Simona! Lo giro a tutti voi che mi seguite con tanto entusiasmo e partecipazione!!!!

martedì 15 marzo 2011

Risotto incoronato

Ciao a tutti!
Oggi è stata una giornata frenetica, con poco tempo per pensare al cibo e ai fornelli, intensa di contatti e pensieri, e con tanta pioggia. Fortunatamente però si è conclusa con un approdo felice, con una bella ricettina che mi sono inventata in macchina mentre tornavo a casa tra un semaforo e l'altro, e che vi racconto subito subito sulle note di questo meraviglioso brano dei Gotan Project:


RISOTTO AL PROSECCO SU CREMA DI CECI CON CORONA DI GAMBERI

Ingredienti per 2 persone:
180 g. di riso Carnaroli
250 g. di ceci lessati
un bicchiere di prosecco di Valdobbiadene
uno scalogno
8 gamberi (io avevo delle mazzancolle fresche)
brodo vegetale
noce moscata
sale e pepe nero
olio evo

Procedimento:
In una pentola fate dorare per qualche minuto lo scalogno tagliato a fettine nell'olio, poi versate il riso e fate tostare per qualche minuto. Nel frattempo scottate i gamberi in poca acqua. Sfumate il riso con il prosecco, dopo di che fate cuocere aggiungendo il brodo poco per volta. Passate al mixer in immersione i ceci, aggiungendo un po' della loro acqua di cottura se la crema fosse troppo densa. Salate, pepate e aggiungete un po' di noce moscata.
A cottura del riso componete il piatto, adagiando sul fondo uno strato di crema, poi adagiate il risotto e infine i gamberi. Completate con una spolverata di pepe nero.



Accompagnate con un buon bicchiere di Proseccodi Valdobbiadene e gustate con la persona che amate. Sarò un trionfo di sorrisi e complicità, ve lo garantisco!
Bon appétit!!!

Con questo post partecipo al contest di L'appetito vien cucinando:



lunedì 14 marzo 2011

Frutta sivigliana

Buon lunedì golosi lettori!
Spero che il vostro inizio di settimana non sia stato troppo pesante. Qui, nonostante la pioggia, continuano i riti propiziatori della primavera (anche se domenica ha diluviato e in questo preciso istante gli inglesi direbbero "It rains cats and dogs"), nella speranza che questo marzo proverbialmente pazzerello lasci un po' di respiro al sole.
E visto che siamo tutti un po' meteoropatici e che tutti cerchiamo di portare un po' di sole e allegria almeno in cucina, mi unisco a questa danza tribale e vado a parlarvi di un dessert che ho preparato oggi pomeriggio, veloce veloce, dedicato a una terra che amo moltissimo, l'Andalusia. A tal proposito, suggerisco di preparare questo piatto o di degustarlo con il sottofondo dei Biel Ballister Trio, con l'album Echoes from Mallorca.

FRUTTA COTTA ALLA SIVIGLIANA

Ingredienti:

Per lo sciroppo:
1/2 cucchiaino di semi di finocchio
1/2 cucchiaino di semi di coriandolo
1/4 cucchiaino di pepe nero in grani
200 g. di zucchero
225 ml di vino rosso, tipo Rioja (io ho usato un Barbera d'Asti, annata 2007)
225 ml di acqua
3 cucchiai di succo d'arancia
2 cucchiai di succo di limone
2 cucchiai di rum
3 chiodi di garofano
1 stecca di cannella

3 mele annurca e 3 pere conference
mandorle per guarnire

Procedimento:
Tostate i semi di finocchio, di coriandolo e i grani di pepe, a fuoco vivo per un minuto, poi schiacciateli in un mortaio.
In una pentola fate sciogliere lo zucchero con il vino, l'acqua, i succhi d'arancia e limone, il rum e tutte le spezie, mescolando a fiamma alta e fate bollire per 5 minuti.
Unite la frutta lavata e fate cuocere per una decina di minuti. Poi scolatele e fate freddare, dopo di che sbucciatele. Nel frattempo fate ritirare lo sciroppo sul fuoco finché non sarà piuttosto denso, poi toglietelo dal fuoco e filtratelo in una ciotola.
Componete il piatto adagiando la frutta in una coppetta, irrorate con lo sciroppo e decorate con le mandorle.


Davvero profumatissime e dolcissime, un modo un po' diverso per mangiare la frutta cotta.
Bon appétit!!!

Con questo post partecipo al contest di Verdecardamomo:

domenica 13 marzo 2011

Torta di mezzanotte

Ciao a tutti e buon fine settimana!
Venerdì sera mi si era prospettata un'intensa sessione lavorativa fino a notte inoltrata, dato che la giornata era stata piuttosto convulsa, per cui armata di santa pazienza mi sono messa al lavoro di buona lena. Ma per mia grande fortuna ho fatto male i miei conti, e sono riuscita a finire il lavoro intorno alle 22,30! "E ora che faccio?" mi sono chiesta. L'idea di uscire e fare un giro non mi allettava, dato il freddo e la pioggia (ancora...), per cui, cercando la complicità di Paolo, ho deciso di cucinare qualcosa (dato che in questi ultimi giorni non ho avuto molto tempo per dialogare con il frigo e i fornelli, ahimè). Paolo ha dato libero sfogo alla sua fantasia (mettendo da parte la dieta, per una volta), ideando una fantastica torta ace, a base di carote, mele, arancia e limone. E ne è nato un dolce assolutamente da rifare, vitaminico e gustoso, e ovviamente non posso esimimermi dal raccontarvelo! E poi la soddisfazione di andare a letto con il dolce profumino di torta che si è sparso per la casa e di svegliarsi stamani con una colazione così sostanziosa... volete mettere??

TORTA ACE


Ingredienti:
350 g. di farina 00
30 g. di amido di mais
4 uova
150 g. di zucchero di canna
200 ml. di olio di semi di mais
450 g. di carote
una mela golden
un limone
una bustina di lievito per dolci
un cucchiaio di cacao amaro
un pizzico di cannella
un pizzico di sale
scorzette di limone candite (facoltativo)

Per la lucidatura:
il succo di un'arancia
150 g. di zucchero a velo
striscioline di carote


Procedimento:
In una ciotola versate la farina setacciata con l'amido di mais, e lo zucchero. Aggiungete poi i tuorli (tenete gli albumi da parte che poi monterete con un pizzico di sale), il cacao, la cannella, il lievito e l'olio. Mescolate fino a ottenere un composto omogeneo. A parte mondate le carote, sbucciate la mela e riducete in polpa con una grattugia dai fori non troppo piccoli. Versate nel composto aggiungendo il succo del limone e la scorza grattugiata. Da ultimo aggiungete gli albumi e le scorzette candite.
Fate cuocere in una tortiera del diametro di 24 cm. in forno a 180° per 45 minuti.
Ftae raffreddare, impiattate e preparate la glassa mescolando per una decina di minuti lo zucchero a velo con il succo d'arancia.



La creatività ci ha premiati, la torta è veramente eccezionale, e ce lo hanno confermato anche i nostri amici che l'hanno assaggiata! Per questo non potevo non condividerla con voi.
Bon appétit!!!

giovedì 10 marzo 2011

Dolcetti con noci e miele contro l'inquietudine

Ciao a tutti!
Oggi, prima di rifugiarci in cucina, vi voglio lasciare un pensiero di uno degli scrittori più amati e importanti del Novecento, Fernando Pessoa.

"Dal mio quarto piano sull'infinito, nella plausibile intimità della sera che sopraggiunge, a una finestra che dà sull'inizio delle stelle, i miei sogni si muovono con l'accordo di un ritmo, con una distanza rivolta verso viaggi in paesi ignoti, o ipotetici, o semplicemente impossibili." (Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine)

Questo è un testo che tengo sempre a portata di mano, lo leggo e lo rileggo a intervalli e ogni volta scaturiscono sempre interrogativi e risposte nuove. Per questo mi fa piacere poterlo condividere con voi.
Ma ora rimbocchiamoci le maniche, i fornelli ci aspettano!

DOLCETTI CON MIELE E NOCI IN PASTA FILLO

Ingredienti:
40 g. di burro
4 fogli di pasta fillo
40 gherigli di noce
150 g. di yogurt greco
3 cucchiai di miele di zagara
150 ml. di panna
2 cucchiai di zucchero di canna
2 uova
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
zucchero a velo per decorare

Procedimento:
Fate sciogliere il burro e usatene un po' per spennellare la pasta fillo e gli stampini. Tagliate la pasta fillo in vari quadratini e sovrapponeteli tra loro in 4 strati imburrati, dopo di che adagiateli sugli stampini.
Per la crema, tritate le noci, aggiungete lo yogurt, il miele, lo zucchero, la panna, le uova e l'essenza di vaniglia in una terrina e mescolate bene. Versate il ripieno nelle basi di pasta e fate cuocere in forno a 180° per 25-30 minuti, finché la crema non risulterà soda.
Una volta raffreddate, sformate e cospargete di zucchero a velo.



Il sapore del miele è esaltato dalle noci e dallo yogurt che si distinguono benissimo. Un tocco mediterraneo a cui non si può resistere.
Bon appétit!!!

P.S. Con questo post partecipo al contest di Matrioska's Adventures

 

mercoledì 9 marzo 2011

Involtini di nasello con reminiscenza siciliana

Ben ritrovati amici golosi!
In questi giorni di spasmodica ricerca, giorni di freddo pungente ma in cui il sole riesce sempre più a far sentire il suo calore, ho una voglia matta di cucinare. Tanto per cambiare.
Sulle note di Learn to fly dei Foo Fighters, vi vado a raccontare il pranzetto di oggi, leggero e veloce.


INVOLTINI DI NASELLO CON REMINISCENZA SICILIANA SU UN LETTO DI SPINACI

Ingredienti per 2 persone:
4 filetti di nasello
una manciata di pangrattato
30 g. di pistacchi di Bronte
un'acciuga sott'olio
vino bianco secco
600 g. di spinaci
una manciata di uva sultanina
una manciata di pinoli
sale e pepe q.b
olio evo

Procedimento:
Tritate i pistacchi e l'acciuga e mescolateli con i ìl pangrattato. Con il composto impanate i filetti, arrotolateli e infilzate con uno spiedino.
Nel frattempo fate rinvenire l'uvetta in poca acqua tiepida.
In una padella, con un filo d'olio, fate dorare gli involtini e sfumate con un goccio di vino bianco e cuocete a calore moderato per una decina di minuti.
A parte sbollentate gli spinaci, scolateli bene e sminuzzateli. In padella tostate i pinoli, aggiungete l'olio, gli spinaci e l'uvetta. Fate saltare per cinuqe minuti. Componete il piatto.


Il pranzo è servito, leggero e molto mediterraneo!
Bon appétit!!!

martedì 8 marzo 2011

Cheese cake svuota-frigo

Buon inizio di settimana a tutti voi!
Mi auguro che il vostro ritorno alla routine non sia stato troppo traumatico.
Oggi, dopo la session culinaria del weekend, ho aperto il frigo e ho notato che avevo diversi formaggi avanzati, tipo ricotta e mascarpone (unici superstiti del pranzo luculliano di domenica!), e alcuni vasetti di yogurt ai mirtilli. Mi sono precipitata a comprare le uova e i mirtilli freschi, e mi sono rimboccata le maniche. Oggi un cheese cake ci sta proprio bene, è un ever green versatile che non passa mai di moda!
Ecco come me lo sono reinventato.

CHEESE CAKE CON YOGURT AI MIRTILLI, RICOTTA E MASCARPONE

Ingredienti (premetto che le dosi sono un po' indicative, essendo andata a occhio):

Per la base:
150 g. di fette biscottate
80 g. di zucchero
80 g. di burro
un pizzico di cannella

Per la farcia:
250 g. di yogurt ai mirtilli
150 g. di ricotta
150 g. di mascarpone
80 g. di zucchero
2 uova
il succo di un limone
mirtilli freschi per decorare


Procedimento:
Riducete le fette biscottate in briciole, poi aggiungete lo zucchero, la cannella e il burro fuso. Disponete il composto in una tortiera livellandolo con una spatola, e ponete in frigo per un quarto d'ora.
Nel frattempo in una ciotola mescolate lo yogurt con i formaggi, aggiungete i tuorli, il succo di limone e gli albumi montati a neve ferma.
Versate la crema sulla base e infornate a 180° per 40 minuti.
Fate intiepidire e decorate con i mirtilli.


Ho preferito lasciare i frutti interi, piuttosto che fare una compote, mi dà l'impressione che sia più leggero, e poi il cheese cake è rimasto molto cremoso e non necessitava di troppe salse.
Bon appétit!!!

lunedì 7 marzo 2011

Un filetto domenicale inconsueto

Ciao a tutti!
Sono reduce da una bellissima giornata, inondata da un bel sole primaverile, tanto calore umano e tanto cibo! Mi fa piacere scoprire ogni giorno persone nuove che hanno tanto da dare e da dire, e nonostante non sia un periodo fecondo di buone notizie, mi ritengo comunque molto fortunata di poter scambiare idee e confidenze con persone intelligenti e sensibili che con il proprio vissuto mi arricchiscono offrendomi prospettive diverse e decisamente non banali. Grazie di cuore!
A proposito di cibo, oggi avevo a pranzo ospiti speciali, i miei genitori, per cui mi sono sbizzarrita con un pranzetto molto particolare, in cui ha decisamente trionfato un secondo piatto, anche se il tiramisù alle fragole ha fatto la sua parte. D'altronde il monito di mio padre è stato perentorio: "Ma tu, quando prepari certe cose, tipo il tiramisù alle fragole, non puoi pretendere che noi ci accontentiamo solo di guardare le foto. Lo dobbiamo assaggiare!".  E io ho obbedito immediatamente cercando di fare di più. Non solo ho fatto il tiramisù alle fragole, ma un intero pranzo, nella speranza di aver sedato un po' la loro gola (io d'altronde son figlia loro, e in quanto a gola non sono da meno).
Ecco qua la ricetta del filetto, ispiratami da Simone Rugiati.

FILETTO DI MAIALE CON MELE GLASSATE E BIRRA

Ingredienti per 4 persone:
600 g. di filetto di maiale
1 mela golden
un bicchiere di birra chiara
4 prugne secche
un rametto di rosmarino
un rametto di salvia
un cucchiaino di miele
olio evo
sale e pepe

Procedimento:
In una padella di rame fate scaldare l'olio, poi immergete il filetto e fate dorare 30 secondi per lato. Togliete il filetto e tenete da parte. Versate in padella la mela tagliata a cubetti piuttosto grossi e le prugne a pezzettini, fate dorare per qualche minuto finché non bruniscono, poi aggiungete il miele e fate glassare per qualche minuto. A questo punto sfumate con mezzo bicchiere di birra, lasciate evaporare l'alcol, aggiungete il rosmarino e la salvia, poi immergete di nuovo il filetto e fate cuocere per una ventina di minuti. Salate e pepate. Se il sughetto dovesse asciugare troppo aggiungete altra birra, non direttamente sulla carne. Spegnete e lasciate riposare 10 minuti per dare modo ai liquidi interni di ridistribuirsi in tutto il filetto.
Affettate e rimettete in padella per far insaporire (ed eventualmente finire di cuocere se il cuore della carne fosse troppo rosato) per cinque minuti. Servite caldo accompagnando con le mele e le prugne.



Sorseggiate un buon vino rosso o la stessa birra che avete usato nella preparazione.
Divino.
Bon appétit!!!

domenica 6 marzo 2011

Ancora finger food

Ciao a tutti e buon weekend!
Oggi vi voglio parlare di una ricettina dop, un classico della cucina toscana, da preparare e gustare in giornate come queste, ancora fredde e piovose.

CROSTINI DI POLENTA CON LARDO

Ingredienti:
250 g. di farina di granturco Formenton della Garfagnana
1 l. di acqua
100 g. di lardo di Colonnata
sale
rosmarino

Procedimento:
Portate a ebollizione l'acqua leggermente salata in una pentola di rame, dopo di che versate a pioggia la farina mescolando energicamente finchè non si addensa. Coprite con un panno bagnato e un coperchio e fate cuocere per una mezz'ora. Non importa girare la polenta, con il panno bagnato si mantiene l'umidità e cuoce uniformemente.
A cottura ultimata versate in una ciotola e fate raffreddare (vi consiglio di prepararla il giorno prima, così diventa bella soda). Tagliate a fettine spesse un paio di centimetri, fatele dorare in forno finché diventano croccanti, poi aggiungete una fettina di lardo e alcuni aghi di rosmarino, ripassate in forno un paio di minuti e servite fumante.



Accompagnate con un buon bicchiere di vino rosso della Tenuta di Forci, delle colline lucchesi (oggi gioco in casa su tutta la linea!).
Bon appétit!!!

venerdì 4 marzo 2011

Cupcakes e un gradito premio

Ben ritrovati nella mia cucina!
Prima di saziarvi la vista con una mia nuova avventura culinaria, vorrei annunciarvi che ho ricevuto un graditissimo premio dalla foodblogger Morena, che ringrazio tantissimo!
Eccolo qua:


Ecco anche le regole da seguire:

1) Accettare il premio e scrivere un post a riguardo,
2) Scegliere da 3 a 5 blog che vi piacciono e che volete far conoscere comunicando loro che hanno ricevuto il premio,
3) Linkare il post alla persona che ve lo ha inviato.
Lo scopo di questo premio è dare la possibilità ai nuovi blog di farsi conoscere un po' di più.
Gli altri blog che ho scelto sono questi:
Ma torniamo a noi.
Oggi pomeriggio avevo voglia di sfogarmi creando qualcosa di nuovo e, visto che la scorsa estate Paolo mi ha regalato un delizioso cofanetto di ricette di cupcakes (direttamente da Londra), ho pensato che fosse giunto il momento di prenderlo in considerazione e di sperimentare questi dolcetti.

APPLE STREUSEL CINNAMON SWIRL CUPCAKES
ovvero  Cupcakes con Streusel, mela e cannella
Ingredienti:
Per lo streusel:
mezza tazza di zucchero 
2 cucchiaini di cannella
Per i cupcakes:
1 mela sbucciata e grattugiata con una grattugia a fori piuttosto larghi
2 cucchiai di streusel
1 tazza e 1/4 di farina 00
3/4 di tazza di zucchero
1 cucchiaino scarso di lievito in bustina per dolci
una punta di cucchiaino di sale fino
2 uova
1 tazza di olio di semi
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
3 cucchiai di burro fuso

Procedimento:
Preparate lo streusel mescolando lo zucchero e la cannella.
Mescolate la mele grattata con la cannella e fate insaporire per qualche minuto. In una ciotola mescolate la farina con lo zucchero, il lievito, il sale e la vaniglia, poi aggiungete le uova e l'olio e continuate a girare finché l'impasto non sarà omogeneo. Versate le mele, mescolate bene, dopo di che versate due cucchiani di impasto in un pirottino, un po' di streusel e altri due cucchiaini di impasto. Procedete così finché non avrete esaurito gli ingredienti. Da ultimo spennellate con un po' di burro fuso e l'avanzo dello streusel. Infornate a 175° per 20-25 minuti.



Davvero buonissimi, da mangiare uno dietro l'altro!
Bon appétit!!!  

P.S. Con questo post partecipo al contest di Morena:
 

giovedì 3 marzo 2011

... Come fiori di papavero

Ben ritrovati a voi tutti!
Ieri sera cenetta tra amici e mi sono sbizzarrita con degli antipasti finger food. Avevo in frigo della pasta fillo, che ben si presta per qualunque preparazione dolce e salata, così mi sono inventata dei cestini che sembravano davvero dei fiori di papavero (e che vorrebbero propiziare una primavera pigra che ancora si nasconde sotto una fitta coltre di neve e freddo).
Ve la racconto subito subito, prima che vi passi l'appetito!

CESTINI CON CREMA DI CAROTE E CUORE FILANTE DI SCAMORZA AFFUMICATA

Ingredienti per 12 cestini:
500 g. di carote
1 patata
12 dadini di scamorza affumicata
3 fogli di pasta fillo
30 g. di burro
sale e pepe
noce moscata
semi di papavero

Procedimento:
Mondate le carote e pelate la patata. Cuocete a vapore finché saranno tenere ma compatte. Con il frullatore a immersione ricavate una crema densa, aggiustate di sale e pepe e un pizzico di noce moscata.
Nel frattempo fate sciogliere il burro e spennellatelo tra i vari strati della pasta fillo. Ricavate 12 dischi di pasta e fate cuocere nelle formine (io ho usato quelle di alluminio) in forno a 180° per 5 minuti.
Farcite le formine con la crema di carote e aggiungete in ciascun cestino un dadino di scamorza al centro. Cospargete di semi di papavero e ripassate in forno per pochi minuti.
Servite calde o tiepide



Un vero assaggio di primavera, goloso e leggero!
Bon appétit!!!

P.S. Con questo post partecipo al contest di Matrioska's Adventures

martedì 1 marzo 2011

Cacio e pepe très chic

Ciao a tutti!
Anche per oggi non posso fare a meno di una bella razione di carboidrati, e frugando in frigo mi sono accorta di avere un bel pezzo di pecorino romano, impossibile per me da mangiare in purezza perché troppo salato (neanche il contrasto con la dolcezza del miele smorza la sete che mette ogni boccone...). Quindi credo che il miglior impiego che possa trovare sia quello di sposarsi con la pasta, nella splendida cacio e pepe.
Poco tempo fa in un ristorante molto stylish della zona, sbirciando nel menu, avevo notato una cacio e pepe, troppo proletaria però per far parte del menu di un posto così radical chic. E infatti il tocco d'artista era dato da una riduzione all'aceto balsamico che sulle prime mi ha lasciato perplessa (non sono una grande amante dell'aceto, lo ammetto con rammarico). Ad ogni modo l'idea mi ha colpita, e oggi ho deciso di provarla. Sotto con i fornelli allora!

CACIO E PEPE CON RIDUZIONE ALL'ACETO BALSAMICO

Ingredienti per 2 persone:
180 g. di pasta tipo sedanini
100 g. di pecorino romano grattugiato
una generosa manciata di pepe nero macinato
aceto balsamico di Modena dop
mezzo cucchiaino di miele
3 chiodi di garofano

Procedimento:
Fate cuocere la pasta al dente. Nel frattempo in un padellino versate una manciata di pecorino (tenetene da parte 80 g. per la pasta) e cuocete fino a ottenere delle cialdine che poi, una volta tiepide, taglierete in striscioline.
In un pentolino portate a bollore l'aceto (io ho impiegato circa 4 cucchiai), aggiungete i chiodi di garofano (da togliere a fine cottura) e il miele e fate cuocere per almeno cinque minuti, finché non sarà denso.
Scolate la pasta al dente, conservando un paio di mestoli di acqua di cottura, aggiungete il pecorino grattugiato e il pepe, mantecate con l'acqua e componete il piatto, con le cialdine e l'aceto.



Ogni mio scetticismo si è dissipato al primo boccone. La riduzione non aveva affatto il sapore penetrante e agro dell'aceto, era anzi molto dolce ed esaltava alla perfezione il connubio cacio e pepe, smorzando la sapidità e l'aroma selvatico del formaggio. Davvero troppo chic!!!
Ve la consiglio caldamente!
Bon appétit!!!
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