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domenica 8 maggio 2011

Cous cous zucchine e tonno

Ciao  a tutti!
Il weekend sta volgendo al termine e spero lo abbiate trascorso al meglio.
Oggi vi lascio un racconto di un importante scrittore mozambicano, Luís Bernardo Honwana, che ha scritto un solo libro, Nós matámos o cão tinhoso, da me tradotto qualche anno fa (con il titolo Abbiamo ucciso il Cane rognoso), e che contiene questo racconto di scottante attualità, trattato con delicatezza e ironia.

LE MANI DEI NERI

Non so più a che proposito venne fuori, ma il signor maestro un giorno mi disse che i palmi delle mani dei neri sono più chiari del resto del corpo perché ancora fino a pochi secoli fa i loro antenati camminavano con le mani appoggiate a terra, come gli animali nella foresta, senza mai esporle al sole che invece scuriva il resto del corpo. Me ne ricordai quando il signor parroco, dopo aver detto al catechismo che eravamo dei buoni a nulla e che persino i neri erano migliori di noi, tornò su questa storia delle mani più chiare, dicendoci che era così perché loro, di nascosto, stavano sempre con le mani giunte, a pregare.
 Io trovai talmente buffa questa cosa che le mani dei neri sono più chiare, che ora non lascio in pace nessuno finché non mi spiegano perché hanno i palmi delle mani così chiari. Dona Dores, per esempio, mi ha detto che Dio glieli ha fatti così chiari per non sporcare il cibo che preparano per i loro padroni o qualunque altra cosa che ordinano di fare e che deve essere assolutamente pulita.
 Il signor Antunes della Coca Cola, che viene in paese solo ogni tanto, quando la coca cola degli spacci è stata venduta, mi ha detto che mi avevano raccontato solo frottole. Ovviamente io non potevo sapere se ciò era vero, ma lui mi ha garantito che era così. Dopo che io gli ho dato ragione, che era una frottola, lui allora mi ha raccontato quello che sapeva su questa storia delle mani dei neri. Così:
 - Un tempo, molti anni fa, Dio, nostro Signore Gesù Cristo, la Vergine Maria, San Pietro, e molti altri santi, tutti gli angeli che a quel tempo si trovavano in cielo e alcune persone che erano morte e erano salite lassù, fecero una riunione e decisero di fare i neri. E sai come? Presero dell'argilla, la infilarono in certi stampi che usano loro e per cuocere l'argilla di queste creature la portarono nei forni celesti; siccome avevano fretta e non c’era posto accanto alla brace, le appesero ai camini. Fumo, fumo e fumo, ed eccoli scuri come carboni. E ora vuoi sapere perché le mani sono rimaste bianche?  Ma come credi che si tenessero mentre l'argilla cuoceva?
 Dopo aver raccontato ciò, il signor Antunes e gli altri signori intorno a me scoppiarono a ridere, tutti soddisfatti.
 Lo stesso giorno, il signor Frias mi chiamò dopo che il signor Antunes se ne era andato e mi disse che tutto quello che avevo ascoltato a bocca aperta era una grandissima balla. Era lui che sapeva la verità su questa faccenda delle mani dei neri: dopo che Dio aveva finito di fare gli uomini li mandava a fare un bagno in un lago del cielo. Dopo il bagno erano tutti belli bianchi. I neri, siccome erano stati fatti all’alba e a quell’ora l’acqua del lago era molto fredda, si erano bagnati solo i palmi delle mani e le piante dei piedi, prima di vestirsi e di venire al mondo.
 Ma io ho letto un libro che per caso parlava di questo, che i neri hanno le mani così chiare perché vivono curvati, sempre intenti a raccogliere il cotone bianco della Virginia e di non so quali altri posti. Ovviamente Dona Estefânia non fu d’accordo quando glielo dissi. Secondo lei è solo perché le mani si sono scolorite a forza di lavarle.
 Bene, io non so più cosa pensare, ma la cosa certa è che le mani dei neri, per quanto callose e screpolate, sono sempre più chiare di tutto il resto del corpo. Su questo non ci sono dubbi!
 Mia madre è l’unica che secondo me ha ragione sulla questione del perché le mani dei neri sono più chiare del resto del corpo. Il giorno che ne abbiamo parlato, io e lei, mentre io le stavo raccontando quello che sapevo a proposito, lei si piegava in due dal ridere. Quello che trovai strano fu che non mi disse subito cosa ne pensava, quando io lo volli sapere, e mi rispose solo dopo aver constatato che io non mi stancavo di insistere sulla questione, tra le lacrime e tenendosi la pancia come chi non ne può più dal ridere. Ecco più o meno ciò che mi disse:
 - Dio ha creato i neri perché bisognava che ci fossero. Bisognava che ci fossero, figlio mio, Lui pensava davvero che ci dovessero essere... Poi si pentì di averli fatti perché gli altri uomini li prendevano in giro e li portavano nelle proprie case per farli servire come schiavi o poco più. Ma siccome ormai non poteva più farli diventare bianchi perché chi era già abituato a vederli neri si sarebbe lamentato, fece sì che i palmi delle loro mani diventassero esattamente come i palmi delle mani degli altri uomini. E sai perché lo fece? Ovviamente non lo sai e non mi stupisce che molti non lo sappiano. Ascoltami bene: lo fece per dimostrare che quello che fanno gli uomini non è altro che opera dell’uomo... che quello che fanno gli uomini è fatto da mani uguali, mani di persone che se avessero giudizio saprebbero che prima di essere qualunque altra cosa sono uomini. Deve essere per questa ragione che Lui ha fatto sì che le mani dei neri fossero uguali alle mani degli altri uomini che ringraziano Dio di non essere neri.
 Dopo aver detto queste parole, mia madre mi baciò le mani. Quando scappai in cortile per giocare a pallone, pensai che non avevo mai visto una persona piangere tanto senza che nessuno l’avesse picchiata.

E dopo questa parentesi letteraria, passiamo alla nota culinaria di oggi, un piatto fresco e veloce, molto adatto a queste belle giornate assolate. Il mio papà, reduce da una delle sue tante trasferte in giro per l'Italia, mi ha fatto dono di alcune fantastiche confezioni di tonno sott'olio (grazie papà, sai sempre come farmi felice!), direttamente dall'azienda Callipo. Ecco come l'ho impiegato per valorizzarlo al meglio.

COUS COUS AGRUMATO CON ZUCCHINE E TONNO

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di cous cous
3 zucchine chiare piccole
la scorza di un limone grattugiata
qualche foglia di basilico fresco
1 scalogno
filetti di tonno sott'olio Callipo
olio evo
sale e pepe

Procedimento:
Mondate le zucchine, tagliatele a dadini sottili e fate cuocere per una decina di minuti in padella insieme allo scalogno precedentemente soffritto per qualche minuto in olio evo. A fine cottura aggiungete qualche foglia di basilico sminuzzata  a mano.
Nel frattempo in una casseruola fate bollire 200 ml. di acqua leggermente salata, poi spegnete il gas e versate il cous cous. Coprite e fate riposare qualche minuto per permettere al cous cous di gonfiarsi, poi aggiungete un filo d'olio e sgranate con una forchetta, da ultimo spargete la scorza di limone e mescolate. Aggiungete la dadolata di zucchine e fate insaporire qualche minuto in padella. Impiattate il cous cous e rifinite con i filetti di tonno.




Servite con un buon bicchiere di prosecco di Valdobbiadene fresco.
Bon appétit!!!

9 commenti:

  1. Interessante sia la nota letteraria che questa gustosissima ricetta! Buona settimana carissima, bacio

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  2. Molto bello questo racconto, e direi purtroppo di "scottante attualità".
    Fresca e leggere la tua ricetta, ideale per i mesi caldi che verranno.
    Un saluto.

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  3. Davvero bello il racconto,e altrettanto gustosa questa ricetta.
    Un abbraccio e buon inizio settimana.
    Ciao,Fausta

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  4. annoto il nome dello scrittore per comprarne il libro, leggo tanto per fortuna! :) ottimo il cous cous
    devo dire che se devo comprare tonno compro solo il Callipo, i filetti sono ottimi! e lo trovo al super sotto casa!

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  5. Di cous cous ne mangerei a palate!!!Questa ricetta mi piace molto...da provare!!!Bacio tesoro!

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  6. ciao Sara, il tuo racconto è bellissimo e si legge tutto d'un fiato. Suppongo che la voce narrante sia quella di un bambino, alle prese con domande "esistenziali"; una base da cui partire per dare risposte ad interrogativi "modernissimi".
    Bello il tuo cous cous; un piatto che in estate faccio sovente per la freschezza e la praticità che porta con sé. La sintassi oggi non è il mio forte! Sono stanchissima... ieri abbiamo girato quasi tutto il giorno per "problemi" inerenti... alla casa (non te l'aspettavi, eh?). Ho avuto giusto il tempo di postare la torta e cominciare a rispondere a qualche commento che è saltata la connessione! Non ti dico le parole che mi sono venute alla bocca... fatto sta che dopo un'oretta ho deciso di spegnere il pc! Oggi altri giri (dobbiamo sistemare la cucina; porteremo via quella che abbiamo già, ma ci servono pezzi aggiuntivi e sostituzioni). Io spero di non dover aspettare ancora più di un mesetto (diciamo seconda quindicina di giugno) perché non vedo l'ora (e sono anche un po' stressata)! Ieri stavano montando finestre e persiane, poi comincerà il parquettista...
    Come va il nuovo lavoro? Ti stai ambientando ed abituando ai nuovi orari? Vedo che la voglia di cucinare non ti manca mai e continui a regalarci le tue prelibatezze (manicaretti! Come dice tua mamma).
    Questo commento è diventata una mail...
    Un bacione, Sara e a prestissimo

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  7. Un bel racconto abbianto ad un gustoso primo paitto che diventa anche un sano piatto unico. Adoro il cous cous, ottima alternativa alle classiche inslate di riso. Un bacio, buona settimana

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  8. Ciao Sara, molto "bello" il racconto, ironico ma anche triste se vogliamo.. il cous cous è ottimo :)tonno e verdurine perfetto! un abbraccio!

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