Ben ritrovati a tutti voi!
Oggi, prima di portarvi con me tra i profumi della mia cucina (che sono particolarmente ricchi), voglio lasciarvi un frammento di un romanzo che amo molto, Niketche, della più famosa scrittrice mozambicana, Paulina Chiziane, che con la sua scrittura leggera e intrisa di magico denuncia con ironia e leggerezza la condizione subordinata della donna nella società africana.
"Il nudo femminile è benedizione, maledizione, protezione. Ci sono molte storie di donne nude che accompagnano i guerrieri nell'ora della battaglia. Dicono che, durante la guerra civile, i reparti più spietati, armati fino ai denti, portassero sempre in testa al plotone una donna nuda con delle missanga intorno alla vita. La donna avanzava, intrepida, e si mostrava. Il nemico la vedeva. Si intimoriva. Si demoralizzava, perché vedere una donna nuda prima di una grande battaglia significa sconfitta e morte. La fine del mondo. Nelle loro operazioni, i naparama si fanno sempre precedere da una donna nuda come scudo e protezione.
La donna è maledizione, anche vestita. i cacciatori di grandi belve feroci interrompono la marcia per la grande battuta di caccia quando hanno la sfortuna di incrociare una donna che va al lavoro. La donna è anche benedizione. Il grande suonatore di timbila si ispira e riesce a trasmigrare nell'aldilà solo quando la moglie si siede accanto a lui, come una dea, come una musa ispiratrice. Molti sportivi ricevono la benedizione della donna nuda, quando partono per un'importante partita di calcio. Il giorno del funerale, le donne danzano nude in un luogo segreto contro la morte. Mbelele è la danza delle donne nude per invocare la pioggia. Danzare nuda vicino a un moribondo è un'invocazione alla morte.
Popolo africano, popolo nudo. Popolo in bolletta, in povertà. Popolo semplice, legato alla natura. In Africa il caldo viene dal sole e dall'anima. Per questo le donne si spogliano e si rinfrescano nei fiumi lavando i vestiti. Nei campi, girano con le tette al vento, seminando, raccogliendo, zappando. Oh, madre Africa, madre nuda! Come può il nudo delle tue figlie essere più scandaloso del tuo, madre Africa?"
Spero che abbiate apprezzato questo brano, intenso anche se un po' duro.
Ma ora venite, andiamo a vedere cosa ho cucinato oggi!
ORZO PERLATO AL CURRY CON MELANZANE E PEPERONI ALLE ERBE
Ingredienti per 2 persone:
200 g. di orzo perlato
1 melanzana lunga
mezzo peperone rosso
una carota
una costa di sedano tenera
uno scalogno
1 cucchiaino di curry
sale e pepe
olio evo
origano
Procedimento:
Mettete a scaldare l'acqua per lessare l'orzo, aromatizzandola con lo scalogno, la carota, il sedano e il curry. Lavate l'orzo sotto l'acqua corrente, e riducete la melanzana e il peperone in cubetti.
Dopo una mezz'ora salate l'acqua, togliete le verdure lesse e versate l'orzo che dovrà cuocere una mezz'ora circa. Frullate gli ortaggi scolati e conditeli con due cucchiai d'olio, un pizzico di origano, un pizzico di sale e di pepe, mescolate e tenete in caldo.
In padella saltate i cubetti di melanzana e peperone (se volete potete friggerli, io ho preferito una versione più light) per una decina di minuti, aggiungendo solo un pizzico di sale per evitare che stufino, poi a cottura ultimata scolate l'orzo lasciandolo piuttosto bagnato, aggiungetelo in padella e amalgamate con la crema di ortaggi, rifinendo con un filo d'olio e un pizzico di pepe. Servite caldo o tiepido.
Profumatissimo, salutare e molto adatto a una pausa pranzo veloce e gustosa!
Bon appétit!!!
grazie Sara di averci regalato questo frammento di riflessione.....ottima anche la ricetta del giorno. Buona....notte =)
RispondiEliminache bell'aspetto ha quest'orzo! a me piace cucinarlo bello morbido :P
RispondiEliminaannoto volentieri il suggerimento del libro, sono sempre alla ricerca di buoni libri, grazie
hola Sara
RispondiEliminaes una receta muy interesante la verdad es que yo nunca la e comido
algún día la intentare hacer
gracias un saludo
pepe
bellissimo piatto! Anche il racconto, grazie!
RispondiEliminabellissimo piatto che rifarò di sicuro e bellissimo il frammento del libro fa riflettere molto. un bacio
RispondiEliminaChe splendida ricetta accompagnata da parole bellissime. Mi hai messo una curiosità incredibile per quel libro che mi leggerò questa estate. Proverò la tua ricettina di orzo molto presto. Un abbraccio, Pat
RispondiEliminaDopo aver letto il brano che hai riportato, ho i brividi. E non so capire se siano brividi di consapevolezza o di commozione. Sì. E' un brano intenso e sfiora l'Anima graffiandola.
RispondiEliminaIl tuo orzo...è un tripudio di gusti forti e solari! E mette gioia al solo guardarlo!!! ^___^
Se passi da me, c'è una sorpresina per te. Spero ti faccia piacere!
Baci!
Elisa
Bello e intenso il brano. La devozione e il timore hanno sempre accompagnato il corpo femminile... nudo. Interessante la similitudine con l'Africa ed il popolo africano.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la ricetta, giorni fa ho fatto un piatto simile. :)