venerdì 27 aprile 2012

Biscotti bicolore di Elisa

Ciao a tutti!
Oggi avrei talmente tante cose da scrivere che potrei correre il rischio di stendere una banale lista priva di colore, o buttare giù idee e notizie che potrebbero risultare un groviglio informe di parole. Per cui credo che non vi racconterò niente di quello che mi frulla in testa - poi, per carità, se qualcuno di voi morisse dalla voglia di sapere, non mi negherò!
Una cosina in ogni caso ve la dico lo stesso, ovvero che domani finalmente parto, vado qualche giorno in Spagna in cerca di un po' di tranquillità, tante buone cose da vedere e da mangiare... speriamo solo che il tempo regga, perché le previsioni meteo annunciano il peggio, proprio mentre qui è arrivato il sole tanto invocato. Non ci indovino mai, che ci volete fare. L'importante comunque è andare, del resto mi preoccuperò al momento, no?
La ricetta di oggi viene direttamente dalla Nuova Zelanda, dove non brillano certo per importanti tradizioni culinarie, ma ci tengo comunque a lasciarvela perché me l'ha inviata un'amica che vive là, e questo aiuta ad accorciare un po' la distanza e a sentirla più vicina. Per quanto semplice possa essere, è carica di affetto e nostalgia di Elisa, che non vedo da troppo tempo, ma che, grazie ai suoi biscotti, è quasi come se fosse qui. E dunque ve la riporto esattamente come lei l'ha inviata a me.

BISCOTTI BICOLORE

Ingredienti:
375 g farina
125 g zucchero a velo
1 presa di sale
1 tuorlo (va bene anche un uovo intero, io lo sbatto un po’ prima di aggiungerlo all’impasto)
200 g burro
1/2 bustina lievito (o in alternativa 2 cucchiaini colmi di lievito Edmonds –NZ‐ ed un cucchiaino di essenza
di vaniglia liquida)
20 g cacao amaro (circa 2 cucchiai da cucina colmi)



Procedimento:
Fate sciogliere il burro (io uso il microonde), setacciate sopra la farina con lo zucchero a velo, il lievito e il pizzico di sale. Aggiungete a metà l’uovo (prima che la pasta sia troppo compatta).
Quando la pasta è pronta dividetela in due parti, e in una metà aggiungete il cacao amaro (ed eventualmente un cucchiaino di zucchero a velo per bilanciare). Amalgamate appena le due metà in modo da formare i disegni.
Fate dei rotoli di pasta (3‐4 cm di diametro vanno bene), avvolgeteli nella pellicola trasparente e fateli riposare in frigo per 10‐15 minuti, finché non si induriscono un po’ (attenzione a non farli indurire troppo, sennò lievitano meno in forno).
Togliete la pellicola e tagliate i biscotti. Mettete in forno a circa 180‐200 gradi per 10‐15 minuti.


Decisamente ottimi, friabili e burrosi al punto giusto. E soprattutto irresistibili!
Bon appétit!!!

lunedì 23 aprile 2012

Cheesecake di compleanno

Buon inizio di settimana a voi tutti!
Che nostalgia del weekend appena trascorso... già, perché dopo la giornata di oggi in cui ho lavorato ininterrottamente dalle 8,30 fino alle 18, mi sembrano già passati troppi giorni da ieri! Fortuna che mercoledì è festa, e promette sole e caldo, per cui mi prefiguro già una bella passeggiata al mare o in campagna. Al solo pensiero la stanchezza viene meno e tiro un sospiro di sollievo!
Ma facciamo un passo indietro. Sabato abbiamo festeggiato il compleanno della Giuse - leggi mamma di Paolo, nonché mia suocera ufficiosa, e gran donna - con una splendida cena a base di pasta fatta in casa e pollo e agnello arrosto. Una vera goduria, alla faccia del colesterolo, ma in certe occasioni è giusto non si pone proprio il problema.
Io ho dato il mio modesto contributo a cotanta bontà, preparando il dolce - su espressa richiesta della festeggiata - e non vi dico quanto mi sono scervellata per cucinare qualcosa che fosse all'altezza dell'occasione. Alla fine il blog del Cavoletto mi è venuto in soccorso, orientando definitivamente la scelta sul cheesecake, in particolare questo cheesecake di cui vi riporto il link.
E non potevo scegliere di meglio, era davvero squisito, per quanto l'uso degli ingredienti sia un po' inconsueto rispetto alla classica ricetta che prevede il formaggio spalmabile. In questa versione la fanno da padrone la ricotta e lo yogurt greco, che si sposano alla perfezione.
Ma prima di andare in cucina, alzate il volume e ascoltate questa meravigliosa poesia che è stata l'inno della mia infanzia e che ha ancora il potere di emozionarmi, Aquarela  di Toquinho, nella versione brasiliana.


 CHEESECAKE CIOCCOLATO E FRAGOLE (dal Cavoletto di Bruxelles)


Ingredienti (per una tortiera di 26 cm di diametro):
300 g. di ricotta vaccina
300 g. di yogurt greco
220 g. di biscotti digestive all'avena
3 uova
150 g. di cioccolato fondente al 70%
qualche goccia di essenza di vaniglia
100 g. di zucchero
80 g. di burro
40 g. di cacao amaro
1 limone non trattato
fragole e zucchero a velo (non vanigliato, mi raccomando) per decorare

Procedimento:

Tritate i biscotti e mescolateli con il burro fuso. Versate il composto in una tortiera con la cerniera (26cm) rivestita con carta da forno. Livellate bene e mettete in frigo per almeno mezz'ora. Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria o nel microonde, poi tenete da parte. Rompete le uova separando i tuorli dagli albumi, lavorare i tuorli con lo zucchero e montate a neve fermissima gli albumi con un pizzico di sale. Al composto di tuorli, aggiungete quindi la ricotta, lo yogurt, il cioccolato fuso, il cacao, la scorza grattugiata del limone, l'essenza di vaniglia e gli albumi montati a neve. Versate sopra la base di biscotti e infornate a 160° per una cinquantina di minuti. Fate freddare, guarnite con le fragole tagliate a fettine sottile e mettete in frigo per un paio di ore prima di servire.Al momento di servire spolverate con lo zucchero a velo.


Non ne è avanzata nemmeno una fetta, e la Giuse era proprio contenta. Missione compiuta!
Bon appétit!!!

venerdì 20 aprile 2012

Torta salata broccoli e curcuma con brisée integrale

Ben ritrovati a tutti!
Finalmente riemergo da una settimana molto impegnativa, e magicamente inizia il weekend, per fortuna.
Ovviamente non ho alcuna intenzione di narrarvi le gesta lavorative che mi hanno tenuta lontana da casa e dal blog, vi basti solo sapere che non ho avuto tempo per cucinare e che tra verdure al vapore e omelette varie, non ho certo collezionato piatti da chef!
In mezzo a questa landa di desolazione tuttavia in questi giorni ho partecipato a un meraviglioso corso di cucina organizzato da una prestigiosa scuola della mia città, ma di questo vi parlerò più ampiamente la prossima settimana, e soddisferò a dovere la vostra curiosità.
Per oggi dovrete accontentarvi della ricetta di una torta salata che ho preparato l'altro giorno a pranzo, superveloce ma supernutriente.

TORTA SALATA CON BROCCOLI E CURCUMA

Ingredienti:

Per la pasta brisée integrale:
150 g. di farina integrale
50 g. di farina di riso
120 g. di burro
un bicchiere di acqua freddissima
un pizzico di sale

Per il ripieno
2 broccoli
150 g. di ricotta vaccina freschissima
1 uovo
1 cucchiaino di curcuma in polvere
100 di fontina valdostana i.g.p. a dadini
sale e pepe
un cucchiaio di cumino nero

Procedimento:
Preparate la pasta brisée, setacciando le due farine, unitevi il burro freddo, il pizzico di sale e l'acqua. Lavorate fino a ottenere un impasto omogeneo. Avvolgete nella pellicola trasparente e ponete in frigo per una mezz'ora.
Mondate i broccoli, riduceteli in cimette e cuoceteli al vapore per un quarto d'ora circa senza farli scuocere. per farli freddare più velocemente e mantenere il loro colore brillante, passateli sotto il getto di acqua fredda per qualche istante.
Nel frattempo in  una ciotola sbattete l'uovo, unitevi la ricotta, la curcuma, il sale, il pepe e i dadini  di fontina.
Stendete la pasta brisée allo spessore di 3 mm., adagiatelo in una tegliatonda di diametro di 26 cm. rivestita di carta da forno, adagiatevi le cimette di broccolo e sopra il composto di uovo e ricotta.
Rifinite con i semi di cumino nero e infornate a 180° per una quarantina di minuti.


Il giorno dopo è ancora più buona e fa particolarmente soddisfazione mangiarla perché contiene sostanze antitumorali (broccoli) e anticolesteroliche (curcuma) naturali.
Bon appétit!!!

P.S.   Vi lascio una foto di Rino, che ormai è diventato una vera pantera, ma che oggi abbiamo dovuto portare dal veterinario a perdere la sua vis maschile, ahimé, anche se dopo uno stordimento temporaneo, dovuto all'anestesia, ha già riacquistato il pieno vigore e la voglia di cibo e coccole!





domenica 15 aprile 2012

Plum cake pere e cioccolato

Ciao a tutti!
Un altro weekend sta svanendo, e manco a dirlo, è volato a velocità supersonica! Mi ritengo comunque abbastanza soddisfatta, perché sono riuscita a fare un sacco di cose, tra cui le pulizie, il giardinaggio, la spesa, e persino un paio d'ore di shopping con un'amica, cosa che non accadeva da secoli e che avevamo programmato da un mese.
Domani sono pronta a riprendere i soliti ritmi frenetici, anche perché ho preparato un dolce davvero speciale, ispirandomi alla ricetta di un plum cake che compro spesso nella mia pasticceria di fiducia - si chiama "La Dolce Vita", si trova in centro a Lucca, e merita un sacco di pubblicità e complimenti perché sono bravissimi e gentilissimi. Ovviamente il mio non è venuto speciale come il loro, ma a colazione, inzuppato nel caffellatte è una meraviglia, e domattina mi aiuterà ad affrontare meglio l'inizio di una nuova, faticosa settimana.

PLUM CAKE PERE E CIOCCOLATO

Ingredienti:
220 g. di farina 00
100 g. di zucchero
125 g. di yogurt bianco (io yogurt greco)
80 ml. olio di semi di girasole
3 uova
2 pere
100 g. di cioccolato fondente al 70%
1 bustina di lievito
essenza di vaniglia

Procedimento:
In una ciotola mescolate la farina setacciata con il lievito e lo zucchero. Aggiungete poi l'essenza di vaniglia, le uova, lo yogurt, l'olio a filo e amalgamate bene con una frusta fino a ottenere un impasto spumoso.
Da ultimo aggiungete le pere tagliate a cubetti e infarinate, e il cioccolato frantumato (io ho usato le gocce di cioccolato). Versate il tutto in uno stampo da plum cake foderato con carta da forno, e cuocete a 180° per una quarantina di minuti, finché sarà ben dorato.
Una volta cotto, fate freddare su una griglia e servite.


Una nuvola dolce che si scioglie in bocca!
Bon appétit!!!

mercoledì 11 aprile 2012

Lasagne asparagi e gorgonzola e un libro

Ben ritrovati!
Dopo i bagordi pasquali, gli stravizi culinari e il meritato riposo - breve ma intenso - eccomi che rivesto i panni del Bianconiglio e riprendo a correre tra un impengo e l'altro.
Ma oggi non ho alcuna intenzione di tediarvi con inutili paranoie da finta donna in carriera, piuttosto vorrei approfittare di questo piccolo spazio, prima della consueta ricetta, per parlarvi di un bel libro che sto leggendo in questi giorni e che mi sta appassionando moltissimo. Si tratta de "Madame Mallory e il piccolo chef indiano" di Richard C. Morais, edito da Neri Pozza, uscito nel 2010, ma che io ho scoperto solo adesso. E' la saga di una famiglia indiana che culmina con la narrazione delle avventure di Hassan, cuoco indiano che grazie ai severi insegnamenti della controversa chef Madame Malllory, diventa chef pluristellato. Oltre ad essere scritto molto bene, in maniera fluida e immaginifica, il sottofondo della cucina indiana e francese che si fondono e confondono tra le pagine, evoca profumi e sapori davvero avvolgenti, e infonde la curiosità di assaggiare i piatti descritti e di esplorare i luoghi che fanno da palcoscenico alle avventure culinarie ed esistenziali dei protagonisti.
E già che ci sono vi lascio anche un breve assaggio del libro - scelta molto difficile, poiché i passaggi belli sono tanti:

"Ero lì da un paio d'anni e non era del tutto inconsueto che ogni tanto Monsieur Leblanc e Madame Mallory si concedessreo un po' di tempo insieme, una mattinata qua, un pomeriggio là, per qualche commissione o un momento di relax. Non abbiamo mi saputo la vera natura del loro rapporto, se il discreto Monsieur Leblanc e la riservatissima Madame Mallory avessero una tresca quando erano lontani dal ristorante e da noi. In cucina le congetture sull'argomento si sprecavano. Io e Marguerite, forse influenzati dal nostro stesso segreto, eravamo convinti che fossero amanti, mentre Jean-Pierre e Marcel non erano d'accordo.
Quando succedeva, Madame Mallory ripartiva tra noi tutti la preparazione dei piatti per la cena. A me naturalmente assegnava il compito meno complicato, ma in quel ventoso giorno d'autunno Madame aveva il diavolo in corpo e decise di cambiare le carte in tavola per tenerci sulla corda. Lo chef de cuisine Jean-Pierre, il maestro delle carni, fu incaricato di realizzare i prelibati dessert. Marguerite, che aveva le mani d'oro per i dolci e la pasticceria, fu messa a sporcarsele col pesce. E io, novizio, dovevo preparare e precuocere i piatti principali della sera, fra cui anche sei lepri, sei piccioni, un cosciotto d'agnello e un arrosto di maiale.
Si trattaìva in sostanza di pietanze tipiche del menu del ristorante, e dovevamo semplicemente eseguire le famose ricette di Madame. Non ero preoccupato.
La lepre però, quella sì che era una vera surprise.
"Chef, ha già in mente come vuole che prepari la lepre?"
"Sì, voglio che tu mi stupisca" rispose lei e, senza aggiungere altro, se ne andò con Leblanc.
Come ci si può immaginare, non appena uscirono ci mettemmo subito al lavoro, le labbra strette, la fronte madida di sudore, sapendo benissimo che per ciascuno di noi quella era una vera e propria prova di flessibilità. Poco dopo Jean-Pierre era coperto di farina e si cimentava nella millefoglie con crema di limoni di Mentone, mentre Marguerite, il viso contrattto per la concentrazione, preparò una salsa di aragosta alla sherry con zafferano per accompagnare sostanziosi tranci di luccio infilati negli spiedi e cotti ai ferri.
A dire la verità, gran parte di quella giornata è confusa nella nebbia di una corvée dal ritmo serrato. Ricordo che dopo aver tagliato e pulito le lepri, le feci marinare nel vino bianco, con foglie d'alloro, aglio tritato, aceto di malto, mostarda tedesca dolce e qualche bacca di ginepro essiccata e schiacciata, per dare quel retrogusto leggermente piccante e di pino. Una volta ammorbidite a dovere, misi le lepri in una pentola di ghisa e le lasciai cuocere a fuoco lento per diverse ore. Non era niente di speciale, la semplice rivisitazione di una vecchia ricetta contadina che mi era passata per le mani durante una sessione di studio nella biblioteca di Madame Mallory, ma sembrava perfetta per una serata d'autunno fredda e ventosa come quella.
Di contorno, al posto dei tradizionali tagliolini al burro, preparai un cuscus aromatizzato alla menta e un'insalata di cetriolo e panna acida arricchita da una generosa manciata di mirtilli rossi, un contrappunto fresco e leggero al sapore forte della lepre in umido. A ripensarci adesso, che ne fossi o meno consapevole, il cetriolo e la panna acida erano ispirati alla raita, il condimento a base di yogurt e cetriolo della mia terra madre."

Invitante, vero?
Ora però usciamo dalla cucina stellata, e torniamo nella mia umile dimora con questo primo piatto che vado subito a raccontarvi.

LASAGNE CON ASAPARGI E GORGONZOLA

Ingredienti:
500 g. di asparagi verdi maremmani
250 g. di sfoglia all'uovo
200 g. di gorgonzola dolce
sale e pepe nero q.b.
parmigiano reggiano grattugiato

per la besciamella:
500 ml. di latte
50 g. di burro
50 g. di farina
mezzo cucchiaino di noce moscata
sale e pepe

Procedimento:
Eliminate la parte di gambo più legnosa degli asparagi, lavateli accuratamente e sistemateli nel cestello per cuocerli al vapore, per una ventina di minuti, mantenendoli al dente.
Nel frattempo preparate la besciamella, mettendo farina e burro in una casseruola e facenmdo cuocere fino a ottenere un bel roux dorato. Aggiungete gradualmente il latte riscaldato, mescolate bene fino a ottenere una crema densa, insaporite con la noce moscata, il sale e il pepe e a fine cottura unitevi il gorgonzola tagliato a cubetti. Mescolate finchè non sarà completamente sciolto, poi tenete da parte.
Tagliate gli asparagi in piccoli pezzettini, poi cominciate a comporre gli strati delle  lasagne. Adagiate la sfoglia - essendo fresca non l'ho sbollentata - sul fondo di una teglia leggermente imburrata, versatevi sopra qualche mestolo di salsa besciamella, spargetevi sopra gli asparagi, spolverate di parmigiano e continuate così fino a esaurimento degli ingredienti. Sopra l'ultimo strato mettete le punte degli asparagi, un velo di besciamella e una generosa manciata di parmigiano, dopo di che infornate a 190° per una ventina di minuti, con funzione grill per gli ultimi cinque minuti di cottura.
Lasciate freddare qualche minuto prima di servire.


Semplicissima, ma esageratamente gustosa. Non sarà degna dello chef indiano, ma è comunque un piatto che fa grande figura e non delude il palato!
Bon appétit!!!

domenica 8 aprile 2012

Risotto nocciole e roquefort

Buona Pasqua a tutti voi!
Per me quest'anno è stata una Pasqua anomala, non ci siamo abbuffati di cibo né di colomba o uova di cioccolato (tranne una parentesi a merenda in cui stavamo per finire le scorte di cioccolato dai miei). Sfortunatamente il tempo non ci ha concesso di andare a fare una gita fuori porta, per cui abbiamo poltrito a letto fino a tardi, reduci da una serata trascorsa in campagna a casa di amici tra musica, danze e tanti bei dolcini, che si è protratta fino quasi all'alba. E dunque oggi niente agnello né festeggiamenti di sorta, solo tanto relax, che in fondo non guasta, soprattutto in questo periodo convulso.
In compenso però ho preparato un risotto davvero speciale di cui mi accingo a parlarvi.

RISOTTO CON NOCCIOLE E ROQUEFORT


Ingredienti per 2 persone:
180 g. di riso carnaroli
1 scalogno
olio evo
mezzo bicchiere di vino bianco secco
brodo vegetale
sale e pepe q.b.
40 g. di nocciole dop del Piemonte
40 g. di roquefort

Procedimento:
Mondate e affettate finemente lo scalogno, poi fatelo soffriggere dolcemente in una casseruola con olio evo. Quando è dorato aggiungete il riso, fate tostare, poi sfumate con il vino bianco. Continuate la cottura a fiamma moderata aggiungendo man mano il brodo caldo. Aggiustate di sale.
Nel frattempo tritate grossolanamente le nocciole fatele tostare in un padellino antiaderente, e tagliate il roquefort a tocchetti.
Qualche minuto prima del termine della cottura del risotto, aggiungete le nocciole e il roquefort (tenetene un po' da parte per guarnire) e mantecate finché il riso è cotto.
Impiattate rifinendo con qualche nocciola, qualche cubetto di roquefort e una spolverata di pepe nero.


Un risotto davvero insolito, in cui il sapore deciso del formaggio è smorzato dalla dolcezza delle nocciole. Una vera prelibatezza per questo clima poco primaverile!
Bon appétit!!!

martedì 3 aprile 2012

Fior di fillo con crema di ricotta e salsa di fragole

Ciao a tutti!
Anche oggi scrivo questo post in perfetto stile Bianconiglio. Perché è tardi, molto tardi. E io vado di fretta. Tra lavoro e incombenze di varia natura che tanto tempo rubano al sollazzo, specie quello culinario, non posso dedicarmi al blog come vorrei. E' proprio vero, quando si ha il pane non si hanno i denti, e per me è proprio così. Ho passato un anno intero a macerare nella noia, senza sapere come riempire le giornate - ragione per cui mi sono tuffata nella cucina e nel blog - e ora accade esattamente il contrario. Ora non ho più tempo neanche per fare una passeggiata, e ho i minuti contati per tutto. Ma non posso lamentarmi, per carità! L'iperattività mi fa sentire viva, anche se posso sembrare schizofrenica, e non lo nascondo, a volte sfioro la nevrosi...
Per fortuna sabato scorso mi sono ritagliata una mezza giornata per dedicarmi al cibo, in occasione di una cena tra amici che mi ha regalato tante risate e molto relax - complice anche l'alcool, ovviamente!
Quello che vi propongo oggi è il dessert di quella cena, light e veloce, ma di sicuro effetto, per gli occhi e per il palato.
Eccolo qua tutto per voi.

FIORI DI FILLO CON CREMA DI RICOTTA E SALSA DI FRAGOLE


Ingredienti per 4 persone:
4 fogli di pasta fillo
olio evo da spennellare

per la crema di ricotta:
300 g. di ricotta di pecora freschissima
2 uova
80 g. di miele ai fiori d'arancio
scorza di 1 limone grattugiata

per la salsa di fragole:
300 g. di fragole private del picciolo
30 g. di zucchero semolato
2 cucchiai di succo di limone
2 cucchiai d'acqua

Procedimento:
Preparate la crema di ricota. Mettete la ricotta e la scorza di limone in una terrina e lavoratela con un cucchiaio di legno finché non sarà ben cremosa. Separate i tuorli dagli albumi, mescolate i primi con il miele e montate i bianchi a neve. Aggiungete i turoli alla ricotta, unitevi gli albumi e amalgamate bene.
Spennellate i fogli di fillo e sovrapponeteli tra loro, poi divideteli in quadrati. Sistemateli in 4 formine di ceramica precedentemente unte, poi versatevi la crema di ricotta e infornate a 180° per circa 20-25 minuti.
Nel frattempo preparate il coulis di fragole. Tagliatele a pezzettini e mettetele in un pentolino insieme allo zucchero, il succo di limone i due cucchiai di acqua. Fate bollire per una mezz'oretta, poi passate la salsa con un mixer a immersione, lasciando alcuni pezzettini interi.
A fine cottura componete il piatto, sformando i cestini di fillo, adagiandoli in un piatto da portata e rifinendo con un po' di salsa alle fragole ancora tiepida.


I miei commensali hanno profondamente gradito questo dolcetto, soprattutto per questa salsa alle fragole di cui non è rimasta nemmeno una goccia!
Bon appétit!!!

P.S. Con questa ricetta partecipo al contest di Donatella e Assunta:


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