venerdì 27 gennaio 2012

La sbrisolona, ovvero, sgranocchia che ti passa

Buon inizio di weekend a voi tutti!
Finalmente questa settimana lavorativa è finita, è stata veramente dura e faticosa, ed è per giunta culminata con il terremoto. Per carità, dalle mie parti non è successo niente (io ero nel parcheggio del supermercato e non riuscivo a infilare la chiave della macchina nella serratura perché l'auto oscillava, ma sul momento ho pensato che fosse colpa di un tir che forse stava passando, mica del terremoto!), ma lo spavento è stato grande, e tutti ovviamente temono il peggio per le prossime ore. Ho saputo che il Comune della mia città sta telefonando a tutte le famiglie comunicando che domani le scuole saranno chiuse per motivi di sicurezza.
Dunque. Sarò incosciente, ignorante, superficiale, va bene, ma odio questi allarmismi che generano psicosi e caos, ma soprattutto paura. Chi ci dice di mettere in macchina una coperta e una torcia perché stanotte potrebbe arrivare una scossa mooolto più forte di quella di oggi, ma... io abito a circa 150 km. dall'epicentro del terremoto - che, per carità, non sono niente per i sommovimenti terrestri - e qui ci sono state due scossette che hanno smosso un po' i lampadari, ma giungere subito a conclusioni catastrofistiche camuffate da misure cautelari, mi pare un po' eccessivo. Sarà che finora sono sempre stata fortunata da non essermi mai trovata in situazioni di emergenza, e dunque non riesco proprio a immaginare come potrei comportarmi razionalmente se non guidata da un innato istinto di sopravvivenza che irrompe improvviso; quindi mi dispiace, ma proprio non avverto tutto questo pericolo di cui sento parlare in questa zona - anche se trovo comunque giusto che le scuole domani restino chiuse.
Sapete che vi dico? Con tuttto questo stress, mediatico, lavorativo, felino - già, perché Rino tutte le mattine mi dà il suo buongiorno alle 6 miagolando come un leone affamato in cerca di coccole e cibo e non molla finché non mi alzo - io ci mangio su. Ieri ho cucinato la Sbrisolona, con la esse maiuscola, seguendo alla lettera la ricetta della mia amica Emanuela, tramandatale con tanto amore dalla sua adorata mamma. E lo stress si è magicamente dissolto.

SBRISOLONA


Ingredienti:
200 gr di farina gialla
200 gr di farina bianca
200 gr di mandorle non pelate
200 gr di zucchero 
200 gr di burro
2 tuorli
la scorza di un limone grattugiata
2 bustine di vanillina

Procedimento:
Setacciate le due farine con la vanillina, unite lo zucchero, il burro a pezzettini, la scorza di limone, i due tuorli e impastate velocemente fino a ottenere un composto sbricioloso. Da ultimo aggiungete le mandorle sminuzzate in maniera diseguale e impastate di nuovo. Sistemate il composto su una teglia da forno o in due tortiere, compattando il composto con le mani, quindi infornate a 180° per una mezz'oretta, finché la superficie sarà ben dorata e soda.
Servite fredda.



Una bontà capace di allontanare qualunque ansia, anche il terremoto!
Bon appétit!!!

martedì 24 gennaio 2012

Biscotti a scacchiera di Ilaria

Ben ritrovati amici lettori!
In questo momento sto scrivendo con Rino in grembo che fa delle fusa incredibili, quanta soddisfazione questi animaletti! Dopo una giornata di lavoro torno a casa e (prima ancora di ritrovare le braccia di Paolo) trovo Rino che mi corre incontro ancora sonnacchioso ma disperatamente bisognoso di coccole e considerazione... e allora mi dico che è bello andare al lavoro perché al ritorno a casa riscopro tutto ciò per cui vale la pena esserci, il calore della propria casetta e tutto l'affetto di chi la rende viva. Basta così poco per trasformare la stanchezza di una giornata pesante in un sorriso purificatore e riconciliante!
Oggi vi racconto una ricetta di biscotti che ho ripreso pressoché alla lettera dal blog di Ilaria, una ricetta che cercavo da tempo e che ho sperimentato alcuni giorni fa per alcuni amici di Paolo che sono venuti a trovarci. Io ne ho a mala pena assaggiato uno ancora tiepido, gli altri sono stati letteralmente spolverati dagli ospiti, ottimo sintomo che la ricetta di Ilaria è una vera delizia!

La ricetta con ingredienti e passaggi di esecuzione la trovate qui, è inutile che ve la riscriva, è spiegata egregiamente!


Ecco qua il risultato prima della loro scomparsa prematura. Burrosi, friabili, belli a vedersi e ancora più belli da sgranocchiare, impossibile non mangiarseli uno dopo l'altro!
Bon appétit!!!

mercoledì 18 gennaio 2012

Tartelette di polenta con radicchio trevigiano

Ciao a tutti!
In questi giorni ho una voglia matta di cucinare (e di mangiare, sarà per colpa del freddo polare) e mi sento particolarmente ispirata ai fornelli (modesta...). Per fortuna il palato di Paolo è sempre pronto ad accogliere di buon grado i miei esperimenti, sono rare le volte in cui indugia con la forchetta o studia lo strano miscuglio di ingredienti che ha davanti prima di ingerirlo. Fa una grande soddisfazione vedere che chi ho davanti trangugia in religioso silenzio le mie creazioni anche più spericolate, senza battere ciglio, abbandonandosi a un largo sorriso di soddisfazione a fine pasto (tranne rari casi, devo ammetterlo!).
E questo è successo stasera, anche se non ho preparato alcunché di azzardato, ma visto che avevo dell'ottima polenta "otto file" (un tipo di di farina tipica della Garfagnana, fatta con pannocchie con otto fili di chicchi, da cui il nome, e macinata a pietra in modo da risultare più rustica) avanzata da ieri, ho deciso di riciclarla con queste sfiziose tartelette.

TARTELETTE DI POLENTA CON RADICCHIO

Ingredienti per 4 persone:
150 g. di farina di mais "otto file"
300 ml. di acqua
2 cesti di radicchio trevigiano
1 scalogno medio
50 g. di scamorza affumicata
50 g. di gorgonzola dolce
4-5 gherigli di noce
olio evo
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Fate bollire l'acqua con un pizzico di sale, poi versate a pioggia la farina di mais e cuocete la polenta per un'ora circa (io l'ho preparata il giorno prima). Stendetela su una tavola di legno, livellate con una spatola bagnata con acqua e fate freddare. Ritagliate dei cerchietti con uno stampino o il coppapasta.
Nel frattempo affettate lo scalogno e fatelo appassire in padella con poco olio. Mondate il radicchio e tagliatelo a striscioline, poi aggiungetelo in padella, salate e fate saltare brevemente. Tritate le noci e tagliate la scamorza e il gorgonzola a dadini.
Sistemate sui cerchietti di polenta il radicchio, qualche dadino di formaggio e le noci. Infornate a 190° per una decina di minuti, finché il formaggio sarà gratinato. A fine cottura spolverate di pepe e servite bollente.


Suggerisco di accompagnare a questo piatto goloso una bella versione del brano Roxanne dei Police firmata George Michael:


Che la lussuria sia con voi!
Bon appétit!!!

martedì 17 gennaio 2012

Sformatini di broccoli e ricotta

Ciao a tutti!
Archiviati i festeggiamenti per il comple-blog che tanto mi hanno infuso calore e gioia sincera, si torna alla quotidianità, con un senso di leggerezza e ironia che allevia quell'ansia da prestazione che mi affligge in questi ultimi mesi.
Oggi vi lascio un post veloce, mentre in sottofondo scorre la sublime melodia della Rhapsody in blu di Gershwin, nella maestrale versione di Bollani-Chailly che incanta anche Rino, tenendolo incollato davanti alle casse dello stereo.

SFORMATINI DI BROCCOLI E RICOTTA
Ispirata a una ricetta de La Cucina naturale

Ingredienti:
300 g di broccoli
200 g di ricotta
50 g. di scamorza affumicata grattugiata
una spolverata di noce moscata
1 patata
1 uovo
sale
pepe
burro
200 g di yogurt greco
sale e pepe
un filo d'olio evo
un pizzico di paprika forte in polvere
dragoncello secco
erba cipollina per guarnire
Procedimento:
Pulite i broccoli e la patata tagliata a cubetti e cuoceteli in acqua bollente salata per circa dieci minuti. Raffreddateli sotto l'acqua corrente e tritateli al mixer. Mescolateli alla ricotta, alla noce moscata, la scamorza affumicata, salate, pepate, aggiungete la patata schiacciata, la farina e un uovo. Imburrate e infarinate 4 o 6 stampini da crème caramel, riempiteli con il composto di ricotta e cuoceteli in forno a 180 °C per 20-25 minuti. Al momento di servire decorate a piacere con l'erba cipollina sminuzzata.
Per la salsa: frullate lo yogurt, l'olio evo, la paprika il sale, il pepe e il dragoncello e mettete il tutto in una salsiera da portare in tavola con gli sformati.
Molto leggeri, ma davvero saporiti, soprattuto con un bel sottofondo musicale scacciapensieri!
Bon appétit!!!

domenica 15 gennaio 2012

Torta all'arancia per un anno di blog

Buona domenica a voi tutti!
Oggi è con grande piacere che voglio festeggiare il primo anno di vita di questo blog e voglio condividere ancora una volta con voi la mia soddisfazione!
Ho iniziato quest'avventura per dare voce a una passione che mi accompagna da sempre, e in questo anno, costellato di tutte le sue difficoltà, momenti felici, momenti bui, traguardi raggiunti e nuovi traguardi che si profilano nel futuro, non ho mai perso l'entusiasmo per la cucina e per la voglia di raccontarla, tra ricette inventate, ricette ereditate dalla tradizione di famiglia, tentativi di imitazione di ricette attinte da libri e riviste, e aneddoti vari per condire il tutto. Ma la cosa più bella, e per cui vale davvero la pena continuare a farlo - a parte la fame di cibo buono e la curiosità di scoprire sapori sempre nuovi - è lo spirito di condivisione che ogni giorno trovo non appena approdo qui, su questa paginetta, pianetino di una galassia immensa che si rinnova di continuo, e in cui siamo tutti solidali nell'amare la cucina e i suoi corollari. E mi fanno compagnia i vostri commenti, di più, mi aprono il cuore, perché - diciamoci la verità - sapere che dall'altra parte qualcuno è sempre pronto a leggerci e ad apprezzarci (ma anche a criticarci, per carità), non fa che bene alla propria autostima, non è vero?
E allora oggi, per ringraziarvi per il vostro sostegno che mi aiuta a mantenere vivo questo spazio, vi dedico una bella torta che naturalmente vado subito a descrivervi.

TORTA ALL'ARANCIA

Ingredienti:

Perl'impasto:
4 uova
150 g. di zucchero
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
la scorza di un'arancia grattugiata
100 g. di farina 00
100 g. di fecola di patate
4 cucchiai di acqua bollente
1 bustina di lievito

Per la crema pasticcera all'arancia:
200 ml di latte
300 ml di succo di arancia filtrato
2 uova intere
40 gr di farina
150 gr di zucchero

zucchero a velo e arance a fette per decorare

Procedimento:
Separate i tuorli dagli albumi, sbattete i primi con quattro cucchiai di acqua bollente, aggiungete gradualmente 100 g. di zucchero, la vanillina, il sale, la scorza d'arancia, fino a ottenere una consistenza cremosa. Montate gli albumi a neve ben ferma, aggiungete i restanti 50 g. di zucchero, aggiungeteli ai tuorli e unite da ultimo la farina setacciata con la fecola e il lievito. Mescolate il tutto delicatamente, per non far smontare gli albumi. Versate l'impasto in una teglia di 26 cm. di diametro e infornate a 175° per 30-40 minuti.
Nel frattempo preparate la crema all'arancia. Sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete la farina e mescolate, unite il latte con il succo d'arancia e aggiungete al composto.
Mettete sul fuoco mescolando di continuo per sciogliere eventuali grumi, finché la crema diventerà densa. Togliete dal fuoco e tenete da parte.
Una volta raffreddata, tagliate la torta in due strati, bagnate il primo strato con 100 ml di succo d'arancia, spalmate la crema pasticcera, ricomponete la torta e decorate con zucchero a velo.



Manca solo una candelina a suggellare la ricorenza, ma ahimè ho dimenticato di comprarle...
Pazienza, il dolce è comunque buonissimo, ottimo anche per i bimbi!
Bon appétit!!!


martedì 10 gennaio 2012

Crema di zucca disintossicante (ma con gusto)

Ben ritrovati a tutti voi!
Vorrei iniziare il post di oggi ringraziando un'amica. Quando ho lavorato a Reggio Emilia ero circondata da colleghi che in realtà non conoscevo come persone, non c'era spazio per approfondire l'aspetto umano, impegnati come eravamo a sfornare libri, ma, paradossalmente, una volta rientrata a Lucca, ho trovato in alcuni di loro dei veri amici, nonostante la distanza. E tra questi c'è la Manu, un vero vulcano di vitalità e creatività, che ogni tanto viene in terra toscana a trovarmi e a infondermi un po' di sano ottimismo con la sua risata cristallina e la sua parlata nordica che mi fa tanto ridere. E poi è fantastica, perché, oltre ad avermi svelato i segreti dei tortelli mantovani e della favolosa sbrisolona, ha avuto il coraggio di mollare l'Italia per trasferirsi in Inghilterra e costruirsi una vita là, pur non sapendo una parola d'inglese (che ora parla già meglio di me, in due mesi). Che bellezza, e che mito la Manu! E poi quando mi scrive non manca mai di parlare del mio blog, il suo ponte con l'Italia, dandomi sempre un sacco di suggerimenti utili, cosa che dà un valore aggiunto a questa mia avventura telematica sul cui senso ogni tanto mi interrogo. E' per questo che la ringrazio, per il suo calore, per il suo coraggio e per la sua solarità, è un esempio fondamentale di come si possano affrontare al meglio le prove più dure della vita con il sorriso migliore. Brava Manu.
Ma ora è tempo di dare un'occhiata al frigo e di scaldare i fornelli per una nuova avventura culinaria, consigliatami dalla Giuse, facilissima e molto gustosa.

CREMA DI ZUCCA


Ingredienti per 2 persone:
500 g. di zucca gialla
1 patata a pasta gialla
1 cipolla bianca
mezzo litro di brodo vegetale (preparato con una carota, mezza cipolla e una costa di sedano)
noce moscata grattugiata
sale e pepe
olio evo
erba cipollina sminuzzata per guarnire
fette di pane integrale tostate


Procedimento:
Mondate la zucca e la patata, tagliate la cipolla a fettine che farete rosolare lentamente in una casseruola con un filo d'olio. In seguito unite la zucca e la patata tagliate a cubetti, fate rosolare per qualche minuto, poi unite il brodo caldo e fate cuocere finché le verdure saranno tenere, senza fare asciugare troppo. Passate le verdure al mixer a immersione, e aggiungete ancora brodo se la consistenza fosse troppo densa. Aggiustate di sale, spolverate con noce moscata (io abbondo), rimettete sul fuoco e fate insaporire per qualche minuto a fuoco dolce.
A fine cottura impiattate, cospargete con pepe, erba cipollina e rifinite con le fette di pane tostato.


Davvero gustosa, ideale per disintossicarsi dopo i bagordi culinari delle feste!
Bon appétit!!!

sabato 7 gennaio 2012

Pasta e patate rivisitata

Buon fine settimana cari lettori!
Le feste stanno scivolando via, e non posso pensare che dovremo aspettare aprile per avere qualche altro giorno di festa, è masochistico e controproducente!
Dunque per il momento preferisco godermi queste ultime ore d'aria, riporre l'albero e tutti gli addobbi natalizi, fare un po' di shopping approfittando dei saldi, e godermi un po' la casa che ha sempre tanto bisogno di essere accudita.
Ma naturalmente anche la cucina occupa una buona parte dei miei pensieri (quelli buoni), nella mia testolina è un continuo turbinio di ricette, accostamenti di ingredienti che si affastellano bizzarri in cerca di qualcosa che possa stupire il palato, gratificare tutti i sensi, sfidare le leggi della chimica e della metafisica (ma anche le mie doti culinarie, molto limitate) per raggiungere quell'estasi di cui parla Barbery nell'omonimo libro. Però ovviamente devo fare i conti con la dura realtà, accorgermi che non si può passare una giornata intera ai fornelli, che non sono poi così brava fare tutto e che in certi giorni è come se le congiunzioni astrali mandassero all'aria tutte le velleità di sedicente cuoca che giace in me. In questi ultimi giorni, presa da non so quale furore, ho preparato diversi dolci, tra cui una mousse al cioccolato bianco - roba da bambini - che è inspiegabilmente rimasta liquida - e qui entra in gioco una forza trascendente la chimica naturale - una mega crostata Ladurée - che tra l'altro era per il compleanno della mia mamma, che figura - la cui ganache al cioccolato è diventata dura come il marmo e di cui ho dovuto buttare via una parte - un biscotto al cioccolato meringato, che è rimasto molle come una gomma da masticare e che non potuto riciclare in altro modo, restituendolo alla natura - e anche questo resta un mistero che va oltre l'umana comprensione.  Ho dovuto arrendermi, accettare che non sempre tutte le ciambelle riescono col buco, e dopo una penitenza di tre giorni a base di pasta al burro, non mi sono data per vinta e mi sono rimessa al lavoro.
Ieri a pranzo ho preparato una pasta e patate con alcune varianti, che mi ha letteralmente riconciliata ridando slancio alla voglia di cucinare. Per questo voglio condividerla con voi, vi tirerà su il morale, sopratutto dopo questo sproloquio!

PASTA E PATATE RIVISITATA

Ingredienti per 2 persone:
150 g. di mezze penne trafilate al bronzo (o ditali)
2 patate gialle medie
50 g. di pancetta affumicata a dadini
20 g. di funghi secchi di ottima qualità (io della Garfagnana)
mezzo porro
un rametto di rosmarino
un rametto di timo fresco
brodo vegetale
olio evo
sale e pepe q.b.
parmigiano reggiano q.b.

Procedimento:
Sbucciate le patate, tagliatele a dadini e il porro a rondelle. Ammollate i funghi secchi in acqua tiepida per una decina di minuti.
In una casseruola dai bordi alti fate rosolare il porro e la pancetta affumicata nell'olio, poi aggiungete le patate, i funghi scolati, il timo e il rosmarino. Dopo un paio di minuti unite anche la pasta, fate insaporire, poi bagnate con il brodo, mescolando spesso. Come per un risotto, bagnate finché non otterrete la consistenza che desiderate, più liquida tipo zuppa o più asciutta tipo pastasciutta (ed è il mio caso). A cottura ultimata, spolverate con del pepe nero e con una generosa manciata di parmigiano reggiano. Servite bollente.



Buonissima, con i tutti i sapori invernali che confortano dal freddo e dagli insuccessi. In accompagnamento a questo piatto ricco vi consiglio di sorseggiare un buon bicchiere di lambrusco per dare ancora più corposità ai sapori.
Bon appétit!!!

martedì 3 gennaio 2012

Iniziamo bene l'anno...

Buon anno a tutti voi!
E che il gusto sia sempre con voi!
Spero abbiate festeggiato al meglio il passaggio al 2012, in mezzo alle persone più care, con tanta serenità e tanto buon cibo. Io ho trascorso una bella serata tra amici, con pesce, champagne e buona musica, per cui non posso proprio lamentarmi, non fosse che i ritmi lavorativi hanno ripreso troppo in fretta il sopravvento sull'atmosfera festiva dalla vita così breve. Per fortuna tra pochi giorni arriva la Befana a portare in dono qualche ora in più di sonno!
Ad ogni modo, per non svilire troppo lo spirito post natalizio, manteniamo viva l'aria festiva almeno a tavola, proprio come ho cercato di fare oggi con questo primo piatto che ho inventato in un raptus di fame acuta, dal titolo chilometrico (e al solo scriverlo mi torna la fame...), ma di rapida esecuzione.

PENNETTE AL RADICCHIO SU CREMA DI ZUCCA E CUBETTI CROCCANTI DI MORTADELLA

Ingredienti per 2 persone (affamate):
200 g. di mezze pennette trafilate al bronzo
1 cespo di radicchio trevigiano
mezzo porro
400 g. di zucca lunga
un cucchiaino di zucchero di canna
un pizzico di noce moscata
50 g. mortadella a cubetti
mezzo biccherino di porto
un goccio di panna
sale e pepe q.b.
olio evo


Procedimento:
Cominciate a preparare la crema di zucca. Mondate la zucca, privandola dei semi, della scorza esterna, tagliatela a cubetti grossi che andrete ad adagiare su una teglia rivestita di carta da forno. Fate cuocere a 180° per una mezz'ora, finché la zucca sarà morbida. Con il mixer a immersione riducete in purea, aggiustate di sale e pepe, unite un pizzico di noce moscata e fate bollire per pochi minuti in una casseruola con un goccio di panna. Tenete da parte.
Nel frattempo pulite il radicchio rosso, riducetelo in striscioline, tagliate il porro a rondelle e fate appassire in padella con un filo d'olio evo per pochi minuti, poi unite lo zucchero di canna e sfumate con il porto. Continuate la cottura per una decina di minuti, finché il radicchio sarà tenero, dopo di che aggiustate di sale.
Cuocete la pasta al dente, poi risottate gli ultimi minuti direttamente nella padella con il condimento, aggiungendo un po' dacqua di cottura per non fare asciugare troppo.
In un padellino fate rosolare la mortadella in cubetti finché non sarà dorata e croccante.
Componete il piatto, adagiando un velo di crema di zucca, poi la pasta e infine la mortadella. Rifinite con una spolverata di pepe nero, una di parmigiano reggiano e servite fumante.


Semplicissimo, nutriente e sfizioso, praticamente un piatto unico, che va giù da sé!
Bon appétit!!!

P.S.  Buon anno anche da Rino, sempre più grande e giocherellone!



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