martedì 31 maggio 2011

Trofie al pesto di asparagi per Sakamoto

Ciao a tutti!
Oggi, prima di lasciarvi una ricettina, vorrei invitarvi a prendervi un minuto di relax per ascoltare insieme a me questo brano del grandissimo Ryuichi Sakamoto, dalla colonna sonora del poco noto film Merry Christmas Mr. Lawrence (in cui recita anche David Bowie in un cameo).

Che melodia straordinaria! Ricordo ancora quando sono andata a vederlo in concerto, a Firenze, nel 2009, al Teatro comunale, Sakamoto in persona, piccolo piccolo davanti a due maestosi pianoforti a coda, sterminati... Alle prime note di questo brano mi sono letteralmente commossa e ho trascorso il resto del concerto completamente rapita dal sussueguirsi di note ipnotizzanti, che come una ninna nanna mi hanno cullata fino alla fine. E' stato uno dei concerti più belli che abbia mai visto, e ne ho visti davvero tanti, ma Sakamoto mi è rimasto nel cuore, col suo fascino orientale eppur contaminato dalle sonorità più disparate (conta anche alcune collaborazioni con gli autori più celebri della bossa nova brasiliana, addirittura).
Spero siceramente che abbiate potuto godere quanto me di questo brano.
E ora, con animo alleggerito e mooolto più zen, vado a raccontarvi il mio pranzo di oggi!

TROFIE CON PESTO DI ASPARAGI

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di asparagi maremmani
50 g. di mandorle pelate
5 foglie di basilico fresco
50 g. di parmigiano reggiano
sale e pepe q.b.
olio evo
200 g. di trofie liguri


Procedimento:
Mondate gli asparagi,lessateli per dieci minuti lasciandoli al dente. Scolateli, eliminate la base più dura e tenete da parte le punte. In un mixer tritate le mandorle, poi aggiungete il basilico, gli asparagi, il parmigiano, un pizzico di sale e l'olio a filo, fino a ottenere una salsa piuttosto densa.
Nel frattempo cuocete la pasta, scolate e condite con il pesto di asparagi. Rifinite con una generosa spolverata di pepe e servite caldo.


In rete si trovano decine di varianti del pesto, e io mi sono ispirata ad alcune per proporre questa versione, semplicissima ma davvero efficace, tanto che è stata spazzolata in cinque minuti (me compresa, lo ammetto...)!!
Bon appétit!!!

sabato 28 maggio 2011

Quadrotti all'ortica con piselli e mazzancolle

Buon sabato a tutti!
Oggi sarebbe proprio una giornata da mare, il cielo è di un blu incredibile e spira una brezza che rende l'aria fresca e leggera. Davvero un peccato stare in casa, eppure mio malgrado ho dovuto rinunciare alla spiaggia e a un giretto fuori porta per fare le pulizie e per sistemare il giardino che si era trasformato in una selva (va bene il romantico giardino all'inglese, ma l'erba era talmente alta che sembrava piuttosto una brughiera...)! D'altronde vivere in campagna è bello, ma con tutti i pollini in circolazione, i vetri si coprono di una patina giallastra appiccicosa che non sopporto...
Ok, smessi i panni della massaia poco campagnola, oggi ho portato un po' di mare in casa, anzi, in cucina, con la ricetta che vado subito a raccontarvi.

QUADROTTI ALL'ORTICA CON PISELLI E MAZZANCOLLE

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di quadrotti all'ortica (ma va bene anche in altro formato)
100 g. di piselli freschi
10 mazzancolle fresche sgusciate
1 scalogno
un goccio di vino bianco
olio evo
sale e pepe nero

Procedimento:
Mettete l'acqua in una pentola e portate a ebollizione, poi immergetevi i piselli, salate e fate cuocere 5 minuti.
Nel frattempo in una padella fate rosolare lo scalogno, poi versate le mazzancolle e sfumate con il vino bianco. Salate.
Buttate la pasta e fate cuocere con i piselli per una decina di minuti, scolatela e ultimate la cottura direttamente in padella con le mazzancolle. Aggiungete una spolverata di pepe e impiattate.


Un primmo piatto idilliaco se accompagnato da un buon bicchiere di Pinot grigio Vigna Traverso 2009.
Bon appétit!!!

giovedì 26 maggio 2011

Salted crumble in cocotte

Ciao a tutti!
Oggi era una giornata pesante, luna storta, problemucci sul lavoro, il caldo che mi azzera la pressione... finché non sono tornata a casa e ho trovato il regalo di Laura, per la vittoria del suo contest di primavera! L'ho scartato come una furia ed eccola, la splendida cocotte a forma di peperone! E' davvero un gioiellino, e mi ha fatto immediatamente dimenticare ogni malumore e lune traverse! Naturalmente la mia fantasia si è scatenata, ma ho trovato subito come impiegarla, in uno dei miei piatti preferiti.

CRUMBLE SALATO CON ZUCCHINE E MELANZANE

Ingredienti:
150 g. di farina di mais
100 g. di farina 00
150 g. di burro
1 cucchiaino di sale rosa
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato

4 zucchine chiare
1 melanzana scura
1 spicchio d'aglio
1 rametto di timo fresco
sale e pepe q.b.
olio evo
150 g. di ricotta fresca

Procedimento:
Mondate le verdure, fate una brunoise riducendole a dadini piccoli e versate in padella dove avrete fatto rosolare velocemente l'aglio nell'olio. Aggiungete il timo e fate cuocere una decina di minuti.
Nel frattempo preparate l'impasto mescolando le due farine con il sale, il parmigiano e il burro, finché la consistenza non sarà sbriciolosa.
Una volta cotte le verdure, aggiungete sale, pepe, e la ricotta, girando bene con un mestolo. Versate il composto sul fondo di una cocotte o una pirofila, aggiungete sopra le briciole fino a coprire le verdure, e infornate a 180° per una mezz'oretta.


Divino! Questa cocotte in gres mantiene talmente bene il calore, che per assaggiare la forchettata che manca in foto, per poco non mi procuro un'ustione di primo grado sulla lingua!!!
Grazie Laura, grazie Le Creuset!
Bon appétit!!!!

martedì 24 maggio 2011

Souvenirs de Paris

Ciao a tutti!!
Che giornata piena oggi... sono stata tutto il giorno a Roma per lavoro (un caldo impossibile da descrivere), ed essendo tornata da pochissimo, non posso farvi dono di una mia creazione. Ma posso fare di più.
I parents sono tornati da Parigi, rendendomi felice (non solo per il loro ritorno) con tanti pacchettini frutto delle loro peregrinazioni nel gusto (ok, ok, anche nella cultura)! Dunque oggi niente ricette, solo una breve galleria della refurtiva dei doni ricevuti, che tanto hanno fatto godere gli occhi quanto il palato!
Pronti?

Un inchino supremo per i macarons Ladurée
Da vicino sono ancora più invitanti...
Mini madeleines chocolat orange di Fauchon... un bocconcino tira l'altro...

La miglior selezione di tè della maison Kusmichoff, dal 1867
Visto il caldo non ho ancora avuto  il piacere di sorseggiare il tè, ma vi assicuro che i macarons si sciolgono in bocca, e poi tra lampone, fragola, cocco, pistacchio, caffè, vaniglia, non ho ancora deciso quale sia il più buono. E le madeleines sono dei micro scrigni di bontà, soffici e profumatissime!
Allora, quando si parte per Parigi?

lunedì 23 maggio 2011

Pomodori ripieni di mamma

Buon inizio di settimana!!
Finalmente è arrivato il caldo, quel caldo africano che fa tenere le tapparelle chiuse fino all'ora del tramonto per mantenere un minimo di refrigerio in casa, quella tanto sospirata canicola che rende ogni cosa incandescente e che fa ribollire l'asfalto, ma che fa maturare i bellissimi frutti estivi accendendoli di colori e sapori tanto attesi dopo mesi di freddo. E finalmente si torna a mangiare i pomodori!
Pensare che quando ero piccola li detestavo (a parte la passata di pomodoro), non sopportavo quel sapore dolciastro e acidulo, e nessuno mi ha mai forzata a mangiarli, fino a una disastrosa - solo dal punto di vista culianrio - vacanza-studio in Inghilterra quando avevo già 17 anni, in cui, non potendo mangiare altro che schifezze sugose e fritte che ci propinava il college e che mi facevano stare malissimo, ho iniziato a mangiare pomodori crudi (non c'era altro). Da allora non ho più smesso. Anzi, li adoro, soprattutto quando li colgo nell'orto e li mordo ancora caldi... è una goduria ineguagliabile!
E oggi, "in onore" di questa estate un po' precoce, vi propongo una ricetta che fa sempre la mia mamma, rendendo felice tutta la famiglia.

POMODORI RIPIENI

Ingredienti:
4 pomodori insalatari (tipo cuore di bue o canestrello)
100 g. di tonno sott'olio sgocciolato
1 cucchiaio di capperi in salamoia
1 cucchiaino di pasta d'acciughe
4 cucchiai di maionese
8 foglie di basilico fresco (ma anche di più, se vi piace)
erba cipollina per decorare (a piacere)


Procedimento:
Tagliate la calotta superiore dei pomodori, e svuotateli con uno scavino. Lavateli bene e metteteli a scolare a testa in giù. Mettete la polpa avanzata in un mixer, aggiungendo anche il tonno, la pasta d'acciughe, i capperi, la maionese e il basilico. Tritate il tutto fino a ottenere una crema densa.
Riempite i pomodori, decorate con erba cipollina tritata (o con capperi, o olive, a vostro gusto) e mettete in frigo fino al momento di servire.


Si prestano bene anche per essere preparati il giorno prima, si fa molto in fretta e sono esageratamente buoni!
Bon appétit!!!

P.S. Con questo post partecipo al contest de La cucina accanto:



sabato 21 maggio 2011

Crostata con crema di limone per un giorno speciale

Buon inizio di weekend a tutti voi!
Oggi è giornata di bilanci, bilanci di un anno duro, costellato di momenti dolorosi, di speranze disattese, di delusioni professionali che hanno spento in me certe punte di ottimismo e solarità, insegnandomi a stare sempre più con i piedi ben saldi a terra, e a confidare solo in me stessa. Nonostante ciò, oggi sono ben lieta di realizzare che questi momenti si stanno allontanando, che il sole sta tornando a illuminarmi, restituendomi un po' di serenità e di sorrisi, su molti fronti del mio vivere quotidiano! Era da tempo che non mi sentivo così viva e motivata ad affrontare le giornate, e ora che posso guardarmi indietro e vedere cosa mi lascio alle spalle, mi dico: "Sei stata brava a non mollare, a cercare di migliorare sempre, nonostante tutto. Sì, brava e fortunata, perché anche gli altri non hanno mai smesso di credere in te." E ora spero solo di non essere più di peso alle persone che mi hanno fatto solo del bene, per questo vorrei dedicare questa giornata a loro, perché il merito, se io oggi sorrido, è anche loro (oltre alla piccola comunità di blogger che da qualche mese sta contribuendo ad ossigenare la mia autostima)!
Ma perché tutta questa solennità, vi starete chiedendo?
Ebbene, oggi è il mio compleanno! E questo dolcino, che mi sono cucinata con tanto amore ieri sera, lo dedico a tutti voi e alle persone che più mi vogliono bene.

CROSTATA CON CREMA AL LIMONE

Ingredienti:
Per la pasta frolla:
250 g. di farina 00
125 g. di zucchero
125 g. di burro
la scorza grattugiata di un limone
un pizzico di sale

Per la crema al limone (ho tratto la ricetta dal bellissimo blog Papaveri e Ginestre):
250 ml acqua
50 g succo di limone
50 g burro freddo
50 g fecola
180 g zucchero
2 uova
buccia di limone
5 cucchiai di limoncello
(io l'ho omesso)


Procedimento:
Per la pasta frolla, impastate bene tutti gli ingredienti, poi ponete in frigo una mezz'oretta.
Nel frattempo preparate la crema. In un pentolino mescolate con una frusta l'acqua con lo zucchero, la fecola e il burro, poi fate cuocere a calore moderato. Quando inizia a rapprendersi, assumendo una consistena un po' collosa, togliete dal fuoco, aggiungete il succo di limone, la scorza grattugiata e le uova a una a una, mescolando bene per evitare che cuociano e finché la crema non sarà omogenea.
Stendete la frolla, versatevi sopra la crema e con gli avanzi di pasta ritagliate delle striscioline per decorare. Infornate a 170° per una quarantina di minuti.



Davvero buonissima!
Bon appétit!!!

P.S. Ringrazio moltissimo Anna per il suo gradito premio (doppiamente gradito, vista la data):

Lo dedico a tutti voi blogger che mi seguite ogni giorno!

venerdì 20 maggio 2011

Solletico in gola

Buon venerdì cari lettori!
In questi giorni sono molto indaffarata, ho molto lavoro e poco tempo per pensare a cosa cucinare di originale. Nutro la mia fantasia con i post dei miei blog preferiti, ma poi quando tocca a me mettermi ai fornelli ripiego su cose semplici e immediate (anche perché a cena devo anche preoccuparmi di preparare il pranzo per il giorno dopo, e alle dieci di sera crollo per la stanchezza)!
A parte queste cronache quotidiane, oggi i miei genitori sono partiti per un romantico (lo spero per loro) weekend a Parigi. "Sarà un weekend culturale, andiamo all'Orangerie a vedere le Ninfee di Monet e altri musei", questo almeno era nei loro propositi. Qualche minuto fa li ho sentiti per telefono, ma dalle loro narrazioni deduco che sarà un weekend più culinario che museale: "Siamo già stati da Ladurée, che spettacolo, mentre Fauchon è solo per turisti". Ok, mamma, se volevi farmi morire di invidia ci sei riuscita! Ma d'altronde è il prezzo che devo pagare dopo mesi di lavaggio del cervello con la pasticceria Ladurée e i suoi macarons (o come li chiama mia mamma, macarones, pronuncia come si legge)!
Be', non vi tedio oltre con le macchiette di casa mia.
Per stasera a cena avevo voglia di qualcosa di sfizioso, per cui ho preparato questi crackers veloci che ho "vestito" a festa.

CRACKERS AL SESAMO CON SALMONE AFFUMICATO

Ingredienti per circa 30 crackers:
100 g. di farina di grano saraceno
80 g. di farina 00
80 g. di burro
3 cucchiai di semi di sesamo
un cucchiaino di maggiorana
la scorza grattugiata di un limone
4 cucchiai di acqua fredda
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Su una spianatoia mescolate le due farine, unite il burro, il sesamo, la maggiorana, la scorza di limone, il sale e un pizzico di pepe, da ultimo l'acqua. Impastate fino a ottenere un impasto elastico, stendetelo con un mattarello fino a ottenere una sfoglia che poi taglierete come preferite (io in quadrotti di 5 cm circa per lato). Spennellate con acqua e infornate su carta da forno per 20-25 minuti a 190°.
Una volta freddi potrete accompagnarli come volete, io ho optato per il classico velo di burro e del buon salmone norvegese.


Spolverati, letteralmente. La consistenza friabile di questi crackers li rende irresistibili, davvero un amuse-bouche che stuzzicherà il vostro appetito regalandovi un'ottima cena!
Bon appétit!!!

mercoledì 18 maggio 2011

Crostata di pomodorini e pistacchi tostati

Ciao a tutti!
Dopo i fasti dei giorni scorsi in cui mi sono crogiolata nella spensieratezza e nella gioia per aver vinto il contest di Laura, oggi si torna alla normalità (si fa per dire), con la giusta carica di energie per inventare qualche nuova ricetta adatta alla temperatura quasi estiva.
E visto che l'estate si avvicina inesorabile, oggi vi lascio come sottofondo un brano di un chitarrista capoverdiano, Kim Alves, che ho scoperto quando sono andata a Capo Verde (poi un giorno ve ne parlerò) e ho avuto modo di vivere tra la bellissima gente del posto... saudade de Cabo Verde!!!

 

Ascoltate e godete di questi suoni del paradiso, mentre io vi racconto  la ricetta di oggi, trovata su una rivista e decisamente da provare.

CROSTATA CON POMODORINI E PISTACCHI:

Ingredienti:

Per la pasta brisée:
200 g. di farina 00
100 g. di burro
70 ml. di acqua
un pizzico di sale

Per il ripieno:
800 g. di pomodorini ciliegino
50 g. di burro
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 rametto di timo
75 g. di pistacchi
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Preparate la brisée impastando gli ingredienti finché l'impasto non sarà omogeneo, poi formate una palla e fate riposare in frigo almeno mezz'ora.
Nel frattempo fate sciogliere il burro in padella, aggiungete i pomodorini tagliati a metà, il rametto di timo e spolverate con lo zucchero di canna. Cuocete per 5 minuti mescolando di continuo, salate e pepeate, poi togliete il timo e spegnete il fuoco.
Stendete la pasta brisée, bucherellatela con una forchetta e spargetevi sopra i pomodorini. Infornate a 200° per una mezz'ora.
Una volta tiepida, cospargete con  i pistacchi tritati grossolanamente, sformate e servite con una bella insalatina.


La foto non è delle migliori, ma non ho fatto in tempo a servirla in tavola che è sparita nel giro di cinque minuti, e non ho avuto modo di attivare la mia creatività per renderla più presentabile... almeno questa è una prova della sua bontà!!
Bon appétit!!!
P.S. Con questo post partecipo al contest di Cristina:


lunedì 16 maggio 2011

Ho vinto?? Ma siamo sicuri?

Ciao a tutti!
Oggi sono felice, e ho buoni motivi per esserlo. La giornata e la settimana sono cominciate decisamente bene, mi ero prospettata un'infernale mattinata lavorativa, e invece è filata liscia come l'olio senza intoppi. Ma la cosa più bella è stato l'sms di Paolo alle 13 che mi annunciava di aver vinto il contest di Laura... la mia gioia è esplosa, dopo una buona mezz'ora di incredulità!!! Ma come, io ho vinto un contest? Ma com'è possibile aver avuto tanta fortuna? Be', non è falsa modestia, credetemi, la dea bendata non sa manco dove sto di casa, ma davvero oggi credo che una qualche insondabile congiunzione astrale mi abbia preso in pieno investendomi di uno stato di grazia da cui è difficile riprendersi! E' davvero una bella soddisfazione, e non ringrazierò mai abbastanza Laura!
Ah, quasi dimenticavo, la ricetta con cui ho vinto il contest Finalmente è primavera!, è questa, e devo dire che la soddisfazione è doppia, poiché ho vinto con un piatto semplice semplice da cui non mi aspettavo granché.
Ok, chiudo la parentesi autocelebrativa, voglio raccontarvi la ricetta che ho preparato a cena e che mi hanno consigliato le mie colleghe Nadia e Mariangela (con la mia aggiunta delle erbette), che ringrazio moltissimo!

SFORMATINO DI ZUCCHINE CON RICOTTA

Ingredienti:
4 zucchine chiare di media grandezza
1 scalogno
250 g. di ricotta vaccina
2 uova
1 cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato
la scorza grattugiata di mezzo limone
un pizzico di dragoncello
1 rametto di timo fresco
noce moscata
sale e pepe
olio evo
pangrattato

Procedimento:
Mondate le zucchine, tagliatele a dadini molto piccoli e fate rosolare con lo scalogno in padella per una decina di minuti, salate, aggiungete il dragoncello e il timo poi scolatele dall'olio e fate intiepidire (eliminando il rametto di timo).
In una ciotola sbattete le uova, aggiungete la ricotta e il parmigiano, mescolate bene, aggiungete la noce moscata e la scorza grattugiata del limone. Salate leggermente e versate le zucchine.
Ungete una pirofila o delle formine e spolverate con il pangrattato, distrbuitevi il composto, aggiungete un po' di parmigiano grattugiato e un po' di pangrattato. Fate cuocere in forno a 180° per 40 minuti circa.



Buonissimo sia caldo che leggermente tiepido, anche come piatto unico accompagnato da un'insalata verde.
Questa ricetta la dedico a tutti voi che ogni giorno mi leggete e mi scrivete con tanto affetto!
Grazie ancora e bon appétit!!!

domenica 15 maggio 2011

Crema di mascarpone con fragole e crumble

Ciao a tutti!
Il weekend sta volando via, ahimè, però mi ritengo soddisfatta, sono riuscita a riposarmi e a dedicarmi alla cucina, complice il maltempo che (purtroppo, da un lato) non mi ha concesso di stare fuori casa troppo a lungo.
Ieri sera avevo amici a cena, e come il mio solito, li ho sotto posti ai miei esperimenti culinari (tra cui un risotto porri e fragole che non sono riuscita a immortalare in foto, ma che avendo riscosso un certo successo, rifarò di sicuro dedicandolo a voi). Proprio ieri i miei suoceri mi hanno reagalato circa un chilo di fragole appena colte nel loro campo, ancora calde dal sole, per cui ho deciso di fare un dessert inventato al momento, una variazione sul tiramisù alle fragole, ed è venuto buonissimo (è già un bel ricordo, è stato spolverato in cinque minuti o forse anche meno!).

CREMA DI MASCARPONE CON FRAGOLE E CRUMBLE


Ingredienti per 4 porzioni:
Per la crema di mascarpone:
300 g. di mascarpone
3 uova
4 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di acqua

Per il crumble:
200 g. di farina 00
100 g. di zucchero
100 g. di burro
la scorza di mezzo limone grattugiata

fragole fresche

Procedimento:
Preparate la crema di mascarpone, separando i tuorli dagli albumi che monterete a neve ben ferma con un pizzico di sale. In un pentolino fate sciogliere lo zuccchero con l'acqua facendo bollire a fuoco bassissimo, ed evitando che caramelli. Versate lo zucchero sui tuorli (che in questo modo si pastorizzano) e mescolate bene, poi aggiungete il mascarpone e infine gli albumi montati. Mettete la crema in frigo. Nel frattempo preparate il crumble impastando sommariamente la farina, lo zucchero, il burro e la scorza di limone. Mettete la sbriciolata su una placca da forno rivestita di carta e infornate a 180° per una ventina di minuti. Fate freddare e sbriciolate.
Lavate e tagliate a pezzettini le fragole, facendole scolare.
Componete il dolce versando sul fondo di 4 coppette un po' di crumble sbriciolato, poi un po' di fragole e un po' crema. Procedete per due strati per ogni coppetta, e mettete in frigo per almeno 3 ore.


Questo finto tiramisù è stato un ottimo modo per concludere una bella cena tra amici, con il loro calore e affetto, tra risate e amarcord d'infanzia!
Per finire, vi regalo anche questa rosa del mio giardino, forte e delicata come solo le rose di maggio possono essere:


Bon appétit!!!

sabato 14 maggio 2011

Fagottini di pasta fillo con asparagi e gamberi

Buon sabato a tutti!
E che il riposo e la rigenerazione dei sensi siano con voi!
So che in questi giorni avete sentito moooolto la mia mancanza, ma ho avuto problemi con il blog, mi era impossibile accedere per manutenzione, ed era persino sparito l'ultimo post pubblicato (non vi dico quanto ero preoccupata, ma poi sono stata avvisata dei lavori in corso). Ora, per quanto tutto sia tornato alla normalità, mi sono comunque accorta che non sono ricomparsi i vostri commenti al post sulla crostata di fragole (forse non sono rimasti in memoria di Blogger), e la cosa mi ha parecchio afflitta... d'altronde si sa, la tecnologia è frutto della mano dell'uomo, per cui è fallibile e sempre perfettibile, e non possiamo prendercela più di tanto con noi stessi, bisogna saper accettare i propri limiti!
In ogni caso rieccomi qua a parlarvi di una ricetta che ho preparato ieri sera come antipasto, dei fagottini di pasta fillo con crema di asparagi e gamberi.

FAGOTTINI DI PASTA FILLO CON CREMA DI ASPARAGI E GAMBERI

Ingredienti per 10 fagottini:
3 fogli di pasta fillo
30 g. di burro (o olio evo)
400 g. di asparagi verdi già lessati
50 g. di philadelphia
10 code di gamberi freschi
noce moscata
sale e pepe q.b.
olio evo

Procedimento:
Scottate le code dei gamberi in poca acqua, poi fateli raffreddare e sgusciateli, quindi tenete da parte.
Con un mixer a immersione frullate gli asparagi lessati con un filo di olio evo, il sale, il pepe e la noce moscata; da ultimo aggiungete il philadelphia e mescolate bene.
Stendete i fogli di pasta fillo e prima di sovrapporli spennellate con il burro fuso (o l'olio, ma con il burro è più golosa), tagliateli a quadretti di 10 cm l'uno. Disponete un po' di crema di asparagi al centro di ogni quadretto, poi la coda di gambero tagliata in 3 o 4 pezzettini, poi chiudete la fillo a mo' di fagottini spennellando con altro burro per sigillarla meglio.
Infornate a 180° per un quarto d'ora, poi fate freddare e servite tiepidi.


Sono (anzi, erano) molto leggeri e i sapori ben bilanciati, sfiziosissimi!
Buona domenica e bon appétit!!!

P.S. Con questo post partecipo al contest di Ancutza:



mercoledì 11 maggio 2011

Crostata di fragole

Ciao a tutti!
Dopo l'amarezza di ieri, oggi mi sono un po' riconciliata con il mondo, e non perché sia cambiato qualcosa, ma semplicemente perché in questi giorni ho molto lavoro, e avere le giornate piene di impegni e incombenze mi fa sentire bene, soprattutto quando poi posso rilassarmi con una bella passeggiata, quattro chiacchiere con gli amici e con le persone cui siamo legati da un'empatia speciale... oppure quando posso rimboccarmi le maniche e impastare! Non so voi, ma affondare le mani nella farina, le uova, il burro, mi infonde la pace sei sensi e mi rigenera...
Ecco quindi cosa ho preparato in questi giorni per tenere lo stress a distanza.


CROSTATA CON CREMA DI RICOTTA E FRAGOLE

Ingredienti:

Per la pasta frolla:
250 g. di farina 00
125 g. di zucchero semolato
120 g. di burro ammorbidito
un pizzico di sale
1 uovo + 1 tuorlo
zeste di un limone

Per la crema di ricotta:
250 g. di ricotta vaccina fresca
2 uova
150 g. di zucchero
zeste di un limone

fragole e zucchero a velo per decorare


Procedimento:
Impastate tutti gli ingredienti per la pasta frolla e poi fate riposare in frigo per una mezz'oretta, avvolta in un panno di cotone. Nel frattempo preparate la crema di ricotta: separate i tuorli dagli albumi, montate questi ultimi a neve con un pizzico di sale, mentre mescolate i tuorli con lo zucchero fino a ottenere una crema spumosa. Aggiungete la ricotta, la scorza di limone e da ultimo gli albumi.
Stendete la pasta dello spessore di mezzo centimetro, adagiatela su una tortiera, versate la crema di ricotta e fate cuocere in forno a 180° per 40 minuti circa. Sfornate, fate freddare e decorate con le fragole tagliate a fettine sottili. Cospargete con zucchero a velo (che sarà assorbito dalle fragole conferendo un bel colore brillante), e servite.


Con le fragole che popolano numerose le nostre cucine, portando grandi sorrisi e soddisfazioni, non potevo non proporre questa bontà, semplice e veloce!!!
Bon appétit!!!

martedì 10 maggio 2011

Bocconcini di manzo con asparagi, patatine novelle e erbette fresche

Ciao a tutti!!!
Tempi di par condicio, tempi di bocche imbavagliate, in cui è sempre più difficile rinvenire ideali di coerenza e rispetto per le idee altrui. Lungi da me fare polemica, soprattutto in una sede in cui il pensiero è rivolto quasi esclusivamente ai piaceri del palato, ma ritengo anche che la realtà che ci circonda quotidianamente non possa non toccarci  o lasciarci indifferenti, senza fare nomi o citare episodi eclatanti (ognuno di voi interpreti le mie parole come meglio crede, se crede). Ho solo paura che la libertà di pensiero individuale si perda, ma soprattutto che si perda quell'ideale di collettività che mai come in questo anno (di celebrazione dell'unità d'Italia) ha erroneamente assunto sfumature retoriche e vuote di valori di uguaglianza e libertà, che davvero non dovrebbero mai essere persi di vista. Ecco perché nel mio ultimo post ho citato il racconto "Le mani dei neri", perché, per quanto scritto in epoca coloniale (primi anni Sessanta), è più che mai attuale oggi - e lo possiamo vedere ogni giorno in Tv, con quei poveri disgraziati che approdano nel nostro Paese e inconsapevolmente diventano le vittime preferite della nostra inciviltà e individualismo. Ma questo esempio potrebbe essere traslato su altri livelli del senso del vivere sociale, in cui, per carità, preferisco non addentrarmi per non rischiare di diventare troppo acida.
E visto che siamo quello che mangiamo, per fortuna, so che esiste un nutrito gruppo di persone che di senso civile ne ha da vendere, e lo dimostra quotidianamente parlando e scrivendo della cultura del buon cibo e delle tradizioni che sono il vero sinonimo di una civiltà che fa tesoro del proprio passato per rendere migliore il presente, quello concreto, tangibile. Tutta questa premessa solo per dire al popolo dei food blogger un immenso grazie, perché ogni giorno trovo in questa rete intelligenza e fuducia che un mondo migliore sia possibile, ed è dai piccoli gesti che si parte per cambiare il mondo, no?
Proprio per allacciarmi alla tradizione, oggi vi propongo un piatto di carne classico classico e molto semplice, profumato come questa primavera che ci regala paesaggi e colori indimenticabili.

BOCCONCINI DI MANZO CON PATATINE NOVELLE, PUNTE DI ASPARAGI ED ERBETTE FRESCHE

Ingredienti per 2 persone:
450 g. di bocconcini di manzo (io di carne chianina)
250 g. di punte di asparagi
16 patatine novelle
1 porro
due rametti di timo selvatico
2 rametti di rosmarino
4 foglie di salvia
4 bacche di ginepro
4 bacche di coriandolo
mezzo bicchiere di birra chiara
brodo vegetale
farina
olio evo
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Tagliate a fettine sottili il porro e fatelo rosolare in pentola a pressione con l'olio, per una decina di minuti.  Infarinate i bocconcini di carne e aggiungeteli in pentola, fate rosolare bene su ogni lato finché non sarano dorati e poi sfumate con la birra. A questo punto aggiungete le bacche di ginepro e coriandolo schiacciate, le foglie di salvia, i rametti di timo e di rosmarino e le patatine. Bagnate con il brodo vegetale e incoperchiate la pentola a pressione per abbreviare la cottura. Trascorsi venti minuti circa (dalla chiusura della valvola), aprite di nuovo, aggiustate di sale e pepe, e aggiungete le punte di asparagi. Ftae cuocere altri dieci minuti senza coperchio, sia per far cuocere gli asparagi senza che si sfacciano, sia per far ridurre il sughetto. Impiattate caldo.


Suggerisco di sorseggiare un buon bicchiere di Cabernet dell'azienda agricola Valle delle Stelle - Toscana, annata 2008.
Bon appétit!!!

domenica 8 maggio 2011

Cous cous zucchine e tonno

Ciao  a tutti!
Il weekend sta volgendo al termine e spero lo abbiate trascorso al meglio.
Oggi vi lascio un racconto di un importante scrittore mozambicano, Luís Bernardo Honwana, che ha scritto un solo libro, Nós matámos o cão tinhoso, da me tradotto qualche anno fa (con il titolo Abbiamo ucciso il Cane rognoso), e che contiene questo racconto di scottante attualità, trattato con delicatezza e ironia.

LE MANI DEI NERI

Non so più a che proposito venne fuori, ma il signor maestro un giorno mi disse che i palmi delle mani dei neri sono più chiari del resto del corpo perché ancora fino a pochi secoli fa i loro antenati camminavano con le mani appoggiate a terra, come gli animali nella foresta, senza mai esporle al sole che invece scuriva il resto del corpo. Me ne ricordai quando il signor parroco, dopo aver detto al catechismo che eravamo dei buoni a nulla e che persino i neri erano migliori di noi, tornò su questa storia delle mani più chiare, dicendoci che era così perché loro, di nascosto, stavano sempre con le mani giunte, a pregare.
 Io trovai talmente buffa questa cosa che le mani dei neri sono più chiare, che ora non lascio in pace nessuno finché non mi spiegano perché hanno i palmi delle mani così chiari. Dona Dores, per esempio, mi ha detto che Dio glieli ha fatti così chiari per non sporcare il cibo che preparano per i loro padroni o qualunque altra cosa che ordinano di fare e che deve essere assolutamente pulita.
 Il signor Antunes della Coca Cola, che viene in paese solo ogni tanto, quando la coca cola degli spacci è stata venduta, mi ha detto che mi avevano raccontato solo frottole. Ovviamente io non potevo sapere se ciò era vero, ma lui mi ha garantito che era così. Dopo che io gli ho dato ragione, che era una frottola, lui allora mi ha raccontato quello che sapeva su questa storia delle mani dei neri. Così:
 - Un tempo, molti anni fa, Dio, nostro Signore Gesù Cristo, la Vergine Maria, San Pietro, e molti altri santi, tutti gli angeli che a quel tempo si trovavano in cielo e alcune persone che erano morte e erano salite lassù, fecero una riunione e decisero di fare i neri. E sai come? Presero dell'argilla, la infilarono in certi stampi che usano loro e per cuocere l'argilla di queste creature la portarono nei forni celesti; siccome avevano fretta e non c’era posto accanto alla brace, le appesero ai camini. Fumo, fumo e fumo, ed eccoli scuri come carboni. E ora vuoi sapere perché le mani sono rimaste bianche?  Ma come credi che si tenessero mentre l'argilla cuoceva?
 Dopo aver raccontato ciò, il signor Antunes e gli altri signori intorno a me scoppiarono a ridere, tutti soddisfatti.
 Lo stesso giorno, il signor Frias mi chiamò dopo che il signor Antunes se ne era andato e mi disse che tutto quello che avevo ascoltato a bocca aperta era una grandissima balla. Era lui che sapeva la verità su questa faccenda delle mani dei neri: dopo che Dio aveva finito di fare gli uomini li mandava a fare un bagno in un lago del cielo. Dopo il bagno erano tutti belli bianchi. I neri, siccome erano stati fatti all’alba e a quell’ora l’acqua del lago era molto fredda, si erano bagnati solo i palmi delle mani e le piante dei piedi, prima di vestirsi e di venire al mondo.
 Ma io ho letto un libro che per caso parlava di questo, che i neri hanno le mani così chiare perché vivono curvati, sempre intenti a raccogliere il cotone bianco della Virginia e di non so quali altri posti. Ovviamente Dona Estefânia non fu d’accordo quando glielo dissi. Secondo lei è solo perché le mani si sono scolorite a forza di lavarle.
 Bene, io non so più cosa pensare, ma la cosa certa è che le mani dei neri, per quanto callose e screpolate, sono sempre più chiare di tutto il resto del corpo. Su questo non ci sono dubbi!
 Mia madre è l’unica che secondo me ha ragione sulla questione del perché le mani dei neri sono più chiare del resto del corpo. Il giorno che ne abbiamo parlato, io e lei, mentre io le stavo raccontando quello che sapevo a proposito, lei si piegava in due dal ridere. Quello che trovai strano fu che non mi disse subito cosa ne pensava, quando io lo volli sapere, e mi rispose solo dopo aver constatato che io non mi stancavo di insistere sulla questione, tra le lacrime e tenendosi la pancia come chi non ne può più dal ridere. Ecco più o meno ciò che mi disse:
 - Dio ha creato i neri perché bisognava che ci fossero. Bisognava che ci fossero, figlio mio, Lui pensava davvero che ci dovessero essere... Poi si pentì di averli fatti perché gli altri uomini li prendevano in giro e li portavano nelle proprie case per farli servire come schiavi o poco più. Ma siccome ormai non poteva più farli diventare bianchi perché chi era già abituato a vederli neri si sarebbe lamentato, fece sì che i palmi delle loro mani diventassero esattamente come i palmi delle mani degli altri uomini. E sai perché lo fece? Ovviamente non lo sai e non mi stupisce che molti non lo sappiano. Ascoltami bene: lo fece per dimostrare che quello che fanno gli uomini non è altro che opera dell’uomo... che quello che fanno gli uomini è fatto da mani uguali, mani di persone che se avessero giudizio saprebbero che prima di essere qualunque altra cosa sono uomini. Deve essere per questa ragione che Lui ha fatto sì che le mani dei neri fossero uguali alle mani degli altri uomini che ringraziano Dio di non essere neri.
 Dopo aver detto queste parole, mia madre mi baciò le mani. Quando scappai in cortile per giocare a pallone, pensai che non avevo mai visto una persona piangere tanto senza che nessuno l’avesse picchiata.

E dopo questa parentesi letteraria, passiamo alla nota culinaria di oggi, un piatto fresco e veloce, molto adatto a queste belle giornate assolate. Il mio papà, reduce da una delle sue tante trasferte in giro per l'Italia, mi ha fatto dono di alcune fantastiche confezioni di tonno sott'olio (grazie papà, sai sempre come farmi felice!), direttamente dall'azienda Callipo. Ecco come l'ho impiegato per valorizzarlo al meglio.

COUS COUS AGRUMATO CON ZUCCHINE E TONNO

Ingredienti per 2 persone:
200 g. di cous cous
3 zucchine chiare piccole
la scorza di un limone grattugiata
qualche foglia di basilico fresco
1 scalogno
filetti di tonno sott'olio Callipo
olio evo
sale e pepe

Procedimento:
Mondate le zucchine, tagliatele a dadini sottili e fate cuocere per una decina di minuti in padella insieme allo scalogno precedentemente soffritto per qualche minuto in olio evo. A fine cottura aggiungete qualche foglia di basilico sminuzzata  a mano.
Nel frattempo in una casseruola fate bollire 200 ml. di acqua leggermente salata, poi spegnete il gas e versate il cous cous. Coprite e fate riposare qualche minuto per permettere al cous cous di gonfiarsi, poi aggiungete un filo d'olio e sgranate con una forchetta, da ultimo spargete la scorza di limone e mescolate. Aggiungete la dadolata di zucchine e fate insaporire qualche minuto in padella. Impiattate il cous cous e rifinite con i filetti di tonno.




Servite con un buon bicchiere di prosecco di Valdobbiadene fresco.
Bon appétit!!!

sabato 7 maggio 2011

Leggera... come un canestrello (senza uova)

Buon inizio di fine settimana!
Scusate il gioco di parole, ma oggi mi sento così, giocosa e leggera. Sarà perché è venerdì e domani non lavoro, sarà perché ho avuto una settimana intensa che mi ha fatto stare bene, dandomi quel senso di pienezza che da tempo non avvertivo, una sensazione di vitalità che rende il riposo particolarmente appagante e significativo. Ho quasi paura a dire che sto bene, per scaramanzia non lo urlo troppo forte, non sia mai che questo benessere abbia vita breve e che dietro l'angolo si nasconda una cocente delusione. Be', mi godo il momento, sia quel che sia. Complice di ciò è non solo la bella stagione (sono meteoropatica, lo ammetto, e tutto questo sole non può non infondermi buonumore), ma anche il fatto di essere circondata da persone che ogni giorno mi dimostrano amore, solidarietà e stima... non potrò mai ringraziarle abbastanza!
Oggi, visto che svolazzo ebbra di leggerezza, vi racconto una ricetta che ho appena finito di fotografare e di cui sono particolarmente contenta, dato che me la sono un po' inventata!
Venite con me!

CANESTRELLI CON RICOTTA E CACAO

Ingredienti:
300 g. di farina
150 g. di burro
300 g. di ricotta freschissima
1/2 bustina di lievito
100 g. di zucchero semolato
20 g. di cacao amaro
1 cucchiaio di cocco in scaglie
1 bustina di vanillina
1 pizzico di fior di sale
zucchero a velo

Procedimento:
Con la farina fate una bella fontana, al centro ponete lo zucchero, il burro a cubetti piccoli, il sale, la ricotta, la vanillina, il cocco, il lievito e il cacao (notato che non ci sono uova?). Impastate bene finché non sarà omogeneo e fate riposare in frigo per una mezz'oretta.
Stendete la pasta dello spessore di un centimetro, e con le formine ritagliate i canestrelli, adagiateli su una teglia e infornate a 170° per un quarto d'ora circa. Una volta cotti, fate freddare e cospargete di zucchero a velo.


Sono friabili e leggeri, e credo proprio che si prestino bene a una bella colazione slow in un weeekend di meritato riposo come quello che ormai è alle porte. Che il sole sia con voi!
Bon appétit!!!

giovedì 5 maggio 2011

Un bel pezzo di manzo in buona compagnia

Ciao a tutti!
Come volano le giornate, ho paura che arrivi l'estate a cogliermi di sorpresa e che in un soffio scappi via riportando l'autunno... no, dai, non sono esagerata, è che aspetto l'estate per tutto l'anno con una tale ansia, che quando arriva mi sembra che duri troppo poco con le sue giornate di luce fino a sera, il suo calore, i suoi profumi intensi e i colori abbaglianti. E in queste giornate di sole, perfetto preludio a una bella estate, è davvero un peccato stare in casa e impossibile resistere alla tentazione di prendere la bici e fare un giro, anche solo per prendersi un gelato, vero?
Bene, dopo il bollettino meteo, posso passare a raccontarvi un'altra delle mie recenti avventure culinarie. Due sere fa ho cucinato un bell'arrosto di chianina, e dato che è venuto piuttosto bene, non posso non raccontarvelo!

MANZO DI CHIANINA CON VERDURE DI STAGIONE

Ingredienti per 4:
un bel pezzo di manzo (tipo rosetta o scamone) da 600 g.
2 carote
1 scalogno
1 bicchiere di vino bianco
bacche di ginepro, pepe rosa, coriandolo (frutti)
sale e pepe nero
olio evo
verdure fresche (piselli, crote, zucchine, finocchietti)


Preparazione:
Massaggiate il manzo con il sale e pepe e fate riposare una decina di minuti.
Nel frattempo in una pentola fate dorare lo scalogno con le carote e le bacche schiacciate, per qualche minuto, poi aggiungete la carne e fate rosolare su tutti i lati. Quando sarà bella bruna, sfumate con il vino bianco, coprite e fate cuocere per una quarantina di minuti.
A parte mondate tutte le verdure e fate cuocere in padella per 20 minuti circa, salando e pepando a piacere (eventualmente aggiungete un mestolo d'acqua se asciugassero troppo).
Togliete la carne dal fuoco e fate riposare una decina di minuti prima di affettarla, mentre con un mixer a immersione frullate il sughetto (carote, scalogno e spezie incluse), fino a ottenere un intingolo arancione. Affettate la carne, condite con il sughetto, aggiungete le verdure saltate e servite caldo.



Io ne cucino sempre un po' di più, perché il giorno dopo è ancora più buono!
Bon appétit!!!

martedì 3 maggio 2011

Ricotta al forno da hit parade

Buon inizio di settimana cari lettori!
Avete un po' sentito la mia mancanza in questi giorni, vero? Purtroppo sono un po' latitante dai fornelli, lo ammetto, ma c'è un buon motivo... sì, ho iniziato un nuovo lavoro, finalmente lo posso annunciare!  Ovviamente, al di là del fatto che sono molto contenta, ho dovuto completamente resettare ritmi e bioritmi del quotidiano (oltre alla sveglia che suona un'ora prima...), con gran sacrificio delle ore che prima concedevo al cibo e alla fantasia culinaria. Be', non è che non cucini più, anzi, mi sfogo la sera preparando porzioni doppie che fungono anche da pranzo per il giorno dopo. E mi diverto un sacco comunque, perché son ben note a tutti le facoltà terapeutiche dell'impastare e sminuzzare inebriandosi dei profumini che sprigionano i cibi, vero?
Oggi, in occasione del contest di Gloria, che peraltro sta per scadere, ho deciso di preparare un dolce con il formaggio che amo di più in assoluto, la ricotta, ma prima di raccontarvi come l'ho preparato, vi lascio la track list di alcuni dei miei brani preferiti (in realtà ho dovuto fare una dura selezione, del tutto dettata dal momento e poco meditata... la musica è una colonna sonora fondamentale che mi accompagna in ogni momento, e i brani che ho scelto per questa occasione sono legati ad alcuni episodi felici della mia vita, per cui approfitto volentieri per rispolverarli):

1- Somebody to love - Queen
2- Costruire - Niccolò Fabi
3 - Garota de Ipanema - Tom Jobim e João Gilberto
4 - Lover, you should have come over - Jeff Buckley
5 - Nuovo cinema paradiso OST - Ennio Morricone
6 - Fragile - Sting
7 - Ubriaco canta amore - Bandabardò
8 - Corner of the earth - Jamiroquai
9 - Jack soul brasileiro - Lenine
10 - Rhapsody in blue - George Gershwin

E ora la ricetta!

RICOTTA AL FORNO

Ingredienti:
500 g. di ricotta fresca (250 g. di pecora + 250 g. di vaccina)
80 g. di zucchero di canna
80 g. di fiocchi d'avena
2 cucchiai di amido di mais
1 uovo
la scorza di un limone grattugiata
1 bicchiere di latte
1 cucchiaio di nocciole sgusciate e tostate

Procedimento.
Versate nel frullatore tutti gli ingredienti, tranne i fiocchi d'avena. Frullate fino a ottenere una crema omogenea. Foderate una tortiera con carta da forno, e spolverate con i fiocchi d'avena. Aggiungete i fiocchi che avanzano all'impasto, e versate il composto nella tortiera.
Spolverate con le nocciole tritate grossolanamente, quindi cuocete a 180° per 45-50 minuti, dorando con il grill.


Io ho decorato con del cioccolato fuso (avanzo pasquale) e con un fiore della mia bellissima azalea "del diavolo", una qualità tipica di questa zona, di cui vi regalo un'altra foto:


Bon appétit!!!

P.S. Con questo post partecipo al contest di Gloria:



domenica 1 maggio 2011

Pranzo domenicale

Buona domenica a voi tutti, ma soprattutto buona festa dei lavoratori!
Oggi è un giorno davvero importante, tengo moltissimo a questo festeggiamento, il valore del lavoro è insostituibile, soprattutto perché in questi tempi è sempre più difficile averne uno, avere un lavoro dignitoso che non sia sfruttamento e che consideri il lavoratore prima di tutto come una persona con dei diritti. Auguri a tutti, dunque, anche a chi un lavoro non ce l'ha e che desidererebbe tanto averlo!
Dopo questa parentesi, oggi vi racconto di un piatto poco primaverile, ma che rappresenta al meglio la tradizione di questo paese di lavoratori, nonostante tutto: i tacconi al ragù.
Questo piatto lo dedico tutto a voi!

TACCONI AL RAGÙ

Ingredienti:

Per il ragù:
350 g. di manzo macinato
1 salsiccia toscana
1 carota
1 sedano
1 cipolla bianca
15 g. di funghi porcini secchi
3 pomodori tondi rossi ben maturi
1 bicchiere di passata di pomodoro
mezzo bicchiere di buon vino rosso
spezie (chiodi di garofano, noce moscata, paprica, cannella)
olio evo
sale e pepe q.b.

Per la pasta fresca:
200 g. di farina di grano duro
1 uovo
acqua tiepida
un pizzico di sale


Procedimento:
Per il ragù: tritate le carote, il sedano e la cipolla e fate soffriggere in un tegame (possibilmente di coccio) con l'olio evo per una quindicina di minuti, poi aggiungete il macinato di manzo e la salsiccia sminuzzata e fate cuocere altri 10 minuti girando spesso. Sfumate con il vino rosso. Nel frattempo sbucciate i pomodori, privateli dei semi e tagliateli a cubetti, poi aggiungeteli alla carne, insieme alla passata, i funghi ammollati con la loro acqua filtrata, le spezie, il sale e il pepe. Coprite e fate cuocere per almeno un paio d'ore a fuoco bassissimo, girando ongi tanto.
Per la pasta: impastate la farina con l'uovo, aggiungendo poco per volta un po' d'acqua tiepida e il pizzico di sale, per una decina di minuti finché non sarà omogeneo. Stendete la sfoglia fino a renderla sottile, poi tagliatela a quadrotti (o fate delle tagliatelle).
Cuocete per 1 minuto in acqua salata e condite con il vostro ragù.





Servite con un buon bichiere di vino rosso Chianti Fattoria Otto Santi 2009.

Che la festa sia con voi.
Bon appétit!!!
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